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Vecchio 24-03-2015, 00:38   #1
Principiante
L'avatar di doppelganger
 

Ciao a tutti.
Spero questa sia la sezione giusta, ho perso 5 minuti solo per decidere quale mi sembrasse la più appropriata
Volevo sapere se tra di voi qualcun altro si fosse trovato nella mia situazione ed avesse qualche consiglio o qualsiasi cosa da condividere, potrebbe aiutarmi.
Senza voler allungare troppo il brodo: i miei problemi di ansia e fobia sociale mi rendono la vita universitaria un inferno.
Fintanto che frequentavo il liceo per me era diverso, perché i professori mi conoscevano ed avevo una posizione per i compagni: ero il migliore. Ed effettivamente sapere di ricoprire quel ruolo per gli altri mi aiutava ad essere più spigliato. Mi sono diplomato con il massimo dei voti. Non che ci tenga particolarmente, in ogni caso. Il balzo al mondo universitario è stato traumatico. Per come la vedo io qui nessuno mi conosce ed i professori non sono altro che dei macellai in attesa della prossima vittima da falciare. Mi ammazzo di studio ma comincio a stare fisicamente male a causa dell'ansia che monta man mano che l'appello si avvicina e questo compromette la qualità stessa dello studio; una volta lì vado spesso in corto circuito e comprometto le prove. Non rendo come vorrei o in maniera proporzionale al tempo di studio.
So che la mia visione del sistema è distorta, e che il circolo vizioso si autoalimenta e cresce in portata.
Esperienze simili?

tl;dr: l'università mi mette ansia e vorrei qualche consiglio per vedere la cosa più razionalmente
Vecchio 24-03-2015, 00:47   #2
Banned
 

A me mette ansia il fatto che, studiando al conservatorio, mi ritrovo in una classe piccola come quella di una scuola e anzi un po' invidio chi va all'università e non ha bisogno di intrattenere necessariamente un rapporto umano con colleghi e docenti pur di tirare avanti
Bell'avatar comunque
Vecchio 24-03-2015, 01:20   #3
Principiante
L'avatar di doppelganger
 

Quote:
Originariamente inviata da ananke Visualizza il messaggio
A me mette ansia il fatto che, studiando al conservatorio, mi ritrovo in una classe piccola come quella di una scuola e anzi un po' invidio chi va all'università e non ha bisogno di intrattenere necessariamente un rapporto umano con colleghi e docenti pur di tirare avanti
Bell'avatar comunque
Anche io la pensavo così prima di cominciare, e ci son dentro già da un paio di anni. In realtà penso sia più comfortante un ambiente ristretto in cui, seppur dopo le iniziali problematiche, uno riesca a trovare una propria "collocazione sociale".

Grazie, è la skill che sto incrementando :^)
Vecchio 24-03-2015, 01:27   #4
Banned
 

Io ho riscontrato questo genere di problemi, però ho ricercato le cause in un'area diversa, ossia una sorta di eccessiva passione per i voti.
Che cambia oggettivamente se prendi voti inferiori alle attese [non catastroficamente]? Nulla: tu sarai sempre tu, i tuoi professori probabilmente ti considereranno relativamente poco in ogni caso, e il resto del mondo non sarà influenzato da ciò.

Io accettando il fatto che posso prendere voti anche bassi senza che nulla di concreto cambi, non ho più alcuna ansia per nessun esame universitario...
L'ambiente confidenziale a mio parere bisogna provare a crearlo noi, interagendo quanto più possibile ed in maniera spigliata
Vecchio 24-03-2015, 01:41   #5
Intermedio
L'avatar di Lamont60
 

Anche per me l'università è stata un inferno e l'ho addirittura dovuta mollare. Ti risponde uno più vecchio di te e ti prego di pensare per prima cosa alla salute: cerca altre attività oltre all'università in cui stare in gruppo, sii più tollerante verso la tua persona e tieni presente che andando avanti con tirocini e specializzazioni i professori cominceranno a conoscere te e tu loro. I voti sono quello che sono, riflettono solo la preparazione del momento, inoltre il perfezionismo rovina solo la passione per lo studio. Non dimenticare il sentimento che ti ha spinto verso quel percorso di studi, coltivalo e accrescilo perchè è l'anima della tua motivazione. Se mi viene in mente qualche altra dritta te la faccio sapere. Cerca di reagire.
Vecchio 24-03-2015, 02:06   #6
Esperto
L'avatar di Heisenberg
 

Il mio consiglio è di farti forza e conoscere qualche amico

L'università con amici e gruppi di studio è molto più semplice
Vecchio 24-03-2015, 10:02   #7
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Idealmente ti sarebbe possibile ritornare a rivestire lo stesso ruolo.
- Magari potresti conoscere meglio i professori, basta mandare una mail per incontrarsi nel suo studio in certe fasce orarie (i professori lo apprezzano e poi ti riconoscono, specialmente se stai in prima fila).
Se ti può consolare, di solito i professori universitari sono molto più tranquilli e meno macellai rispetto a quelli delle superiori.
- E una volta che fai un paio di esami con il massimo di voti molti ti guarderanno con occhietti incantati ("come hai fatto?", "sticazzi", ecc).

(Poi vabbè varrebbe la pena lavorare sul perché e sul come perdonarsi anche se non ci si riesce come un tempo)
Vecchio 24-03-2015, 11:20   #8
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da Weltschmerz Visualizza il messaggio
Se ti può consolare, di solito i professori universitari sono molto più tranquilli e meno macellai rispetto a quelli delle superiori.
Questo davvero non mi risulta. I professori universitari in buona parte, almeno nella mia facoltà, nemmeno vogliono insegnare [infatti sono spesso ricercatori e trascurano alla grande l'attività didattica e di supporto] e si fanno spesso beffe di qualsiasi lavoro tu faccia. Alle superiori questo è davvero un fatto più raro; ci sono scrutini sorvegliati da un preside per evitare crisi, e di solito i voti vengono alzati, gli alunni vengono esaminati uno per uno, senza contare il grande supporto che gli insegnanti delle superiori offrono rispetto ai professori universitari, i quali si aspettano che tu faccia tutto da solo e perfettamente anche...
Vecchio 24-03-2015, 12:51   #9
Banned
 

Io voglio farmi male e reiscrivermi, ma sono parecchio terrorizzata dai neodiplomati più che dai professori.
Però per quanto sia stata odiosa la socializzazione all'università (più che altro inesistente) e ansiogeni gli esami (che erano tutti orali) mi manca quell'ambiente e forse anche il mettermi alla prova, il costringermi a qualcosa che per mia volontà e piacere non riesco a fare: lo stare in mezzo agli altri e il tenere il cervello attivo.
Poi forse parlo per nostalgia, ma col senno di poi la considero una bella esperienza che avrei voglia di ripetere.
Vecchio 24-03-2015, 13:07   #10
Esperto
L'avatar di Bluevelvet93
 

Quote:
Originariamente inviata da SUBurbe Visualizza il messaggio
Io voglio farmi male e reiscrivermi, ma sono parecchio terrorizzata dai neodiplomati più che dai professori.
Però per quanto sia stata odiosa la socializzazione all'università (più che altro inesistente) e ansiogeni gli esami (che erano tutti orali) mi manca quell'ambiente e forse anche il mettermi alla prova, il costringermi a qualcosa che per mia volontà e piacere non riesco a fare: lo stare in mezzo agli altri e il tenere il cervello attivo.
Poi forse parlo per nostalgia, ma col senno di poi la considero una bella esperienza che avrei voglia di ripetere.
Diciamo che anche io ho questo rapporto di amore e odio nei confronto dell' università e più in generale della vita universitaria. Di fatto nel mio caso andare in una nuova città dove non conoscevo praticamente nessuno poteva essere un modo per poter ricominciare da zero. È il sogno di ogni giovane o quasi: starsene lontano dai genitori, vivere con altri coinquilini ed essere liberi di fare, nel limite del possibile, tutte le esperienze che si vogliono (anche perchè non è un corso in cui ci si debba particolarmentr ammazzare di studio). Ci speravo e invece è stato un fallimento totale tanto che ora sono tornato a casa mia e non frequento più le lezioni materiali, causa timidezza e ansia. Adesso che finirò la triennale probabilmente vedrò di provare ancora qualche esperienza simile. Se poi andrà male anche questa volta, allora potrò anche mettere una pietra tombale sulla mia giovinezza o quasi.
Quote:
Originariamente inviata da Fluviale Visualizza il messaggio
Questo davvero non mi risulta.
Per me è impossibile generalizzare su questo discorso. In ambito universitario c' è una totale eterogeneità, dipende da caso a caso.

Ultima modifica di Bluevelvet93; 24-03-2015 a 13:54.
Vecchio 24-03-2015, 14:51   #11
Principiante
L'avatar di doppelganger
 

Grazie a tutti per le risposte, lo apprezzo molto.
Giusto un paio di cosette:

Quote:
Originariamente inviata da Lamont60 Visualizza il messaggio
Anche per me l'università è stata un inferno e l'ho addirittura dovuta mollare. Ti risponde uno più vecchio di te e ti prego di pensare per prima cosa alla salute: cerca altre attività oltre all'università in cui stare in gruppo, sii più tollerante verso la tua persona e tieni presente che andando avanti con tirocini e specializzazioni i professori cominceranno a conoscere te e tu loro. I voti sono quello che sono, riflettono solo la preparazione del momento, inoltre il perfezionismo rovina solo la passione per lo studio. Non dimenticare il sentimento che ti ha spinto verso quel percorso di studi, coltivalo e accrescilo perchè è l'anima della tua motivazione. Se mi viene in mente qualche altra dritta te la faccio sapere. Cerca di reagire.
Il tuo messaggio mi ha fatto riflettere molto. Non so perché tu sia stato costretto a mollare, ma io non credo potrei mai farlo. Ho passato uno dei momenti più bui qualche anno fa quando non ho superato il test ed ora non ho davvero motivi per lasciarmi autosabotare. La motivazione a volte si nasconde dietro i miei pensieri più negativi, ma c'è. Apprezzerei anche altri consigli, qualora ne avessi più in là.

Quote:
Originariamente inviata da Heisenberg Visualizza il messaggio
Il mio consiglio è di farti forza e conoscere qualche amico

L'università con amici e gruppi di studio è molto più semplice
This. Per quel che mi riguarda è verissimo. 2 dei miei amici di sempre sono anche miei colleghi e il loro aiuto, non solo didattico, è fondamentale. Eviterei un sacco di situazioni e salterei appelli molto probabilmente se non fosse per loro.
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