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Vecchio 09-10-2014, 23:59   #1
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L'avatar di Drecks
 

Un saluto a tutti quanti intanto, è da molto che non scrivo nè frequento questo forum. Il topic sarà un po lungo quindi dividerò in due parti, una premessa e il problema di fondo. Chi ha una minima risposta, o vuole solo aggiungere la propria esperienza per darmi un idea lo ringrazio profondamente.

Una premessa.
Adesso che ho ormai 19 anni ho finito il liceo, e dopo un estate passata a non fare niente, metà del tempo passata ad annoiarmi, metà ad uscire con persone con cui non parlo e per cui non valgo, ho avuto la fortuna di poter cambiare ambiente e venire all'università.
Il mio carattere non è sempre stato timido, mi ricordo benissimo che prima delle medie (per quanto possa contare) ero una persona molto più aperta e solare di quanto non sia adesso. Anni passati a subire da questo e quel bastardo senza mai reagire mi hanno portato ad avere un secondo carattere, più cupo, chiuso e introverso che prevaleva sul primo la quasi totalità del tempo. L'ansia mi è venuta anche cosi, al pensiero di dovere tornare ogni mattina in un aula, che da un lato ha persone la cui noia e il gusto di far male si traducono in subdoli e invisibili provocazioni che non puoi denunciare ma sono perfette a farti capire la situazione e farti star male, dall'altro professori a cui non puo importare di meno come tu stia e che devono preservare il mito della classe perfetta, quando l'unica cosa ad essere fine oltre all'intelligenza di molti è la cattiveria.
Per cui cosi è andata avanti per un lungo periodo, trascinandosi dietro conseguenze di non poco rilievo. Ho passato un periodo di tempo di 2-3 anni a deprimermi senza cercare di coltivarmi qualcosa in cui evadere, solo giocare al pc o cose smili (che se da un lato erano la mia valvola di sfogo, ora non mi attraggono più in quel modo (con tutto il rispetto per chi lo fa))e nemmeno voglio rimanere sempre chiuso in casa, anche se non ho un minimo di cose che al momento mi interessino. Non sono mai stato un tipo da discoteca, anche se a 14 anni ho cercato, col cambio di scuola, di tenere un atteggiamento diverso e incredibilmente ci sono riuscito a rimanere solare per un primo periodo, prima che le persone iniziassero a comportarsi male in maniera esplicita. Nel frattempo ho continuato a uscire con un gruppo di persone delle medie, a cui ero attaccato solo per la (iniziale) amicizia con uno di loro, che è solamente peggiorata nel tempo senza mai migliorare con nessun altro a causa della reputazione di sfigato che in parte mi marchiava a priori. L'ho fatto in un primo periodo per ingenuità, e più avanti solo spinto dalla necessità di non rimuginare sempre da solo in casa il sabato sera, spinto dalla convinzione che altrimenti sarei impazzito stando sempre isolato. Il problema è che uscendo, e non contando per nessuno, non ho (quasi) mai subito atteggiamenti aggressivi nei miei confronti, ma ho avuto a che fare con le molte bugie che mi avevano raccontato per alcuni anni, dicendo che spesso avevano da fare quando si vedevano in realtà a mia insaputa (mentre nel frattempo mi deprimevo a vedere dalla finestra un sole che spaccava le pietre con la consapevolezza che qualcuno era fuori in compagnia a divertirsi). Peggio ancora è stato il fatto che mentre uscivo (e mentre di fatto esco, anche se non l'ho più fatto per ora da quando sono all'università) non riuscendo a legare con nessuno di loro e non essendo alcuno di essi interessato a parlare con me, venivo trattato una incredibile indifferenza, sempre nell'angolo, sempre ai margini del gruppo di amici che cammina lungo la strada, e ovviamente sempre l'ultimo nelle decisioni.
Un qualcosa che sul lungo termine è stato devastante. Probabilmente in questi anni (e non lo dico per esagerare) non mi sono ammazzato solo per un fortissimo istinto di conservazione, o, detto in altri termini paura di uccidersi. A cui ovviamente potevo cercare di aggiungere altre motivazioni, come per esempio "da grande voglio essere ecc. ecc." anche se di fatto servivano a contornare la prima.
In ogni caso, ora mi sono abbastanza staccato da quel mondo. E vengo al punto.


---Il problema---
Nel giro di un paio di settimane sono riuscito a fare un po di conoscenze sparse, anche se la fortuna è dovuta al fatto che l'ambiente è buono, e malgrado il mio pessimismo ho 2-3 persone con cui parlo leggermente più spesso e ci cerchiamo a vicenda. Il problema è che da oggi mi sono reso conto di una cosa che avevo ipotizzato un paio d'anni fa. Avendo (per vero carattere di natura, sia chiaro) la "faccia tosta" sono riuscito a parlare un poco del più e del meno agli inizi, poichè le domande fatte per conoscere qualcuno possono essere le più disparate. Ma le amicizie non sono interrogatori, e dal momento che non ne ho mai sviluppate di vere (salvo un paio di eccezioni che però per la loro natura NON mi portavano a parlare come ci si parla "normalmente") da oggi mi sto già iniziando a sentire a corto di argomenti, e non so di cosa parlare.
Ok, magari a uno piace questo e a uno quest'altro, ma la discussione di norma non è sempre dotta, a volte si dovrebbe anche cazzeggiare e dire idiozie per riuscire a ridere un po. Ma questo mio parlare del più e del meno, come pensavo, muore dopo qualche giorno. Per il carattere che avevo di fondo, sono in grado di dire "Ciao, come stai? senza problemi ma per i rapporti sociali che non ho mai avuto non sono in grado di parlare giorno per giorno di cose diverse. E visto che sono ancora nel primo periodo, una fase abbastanza critica, non voglio finire isolato ed essere visto come noioso perchè non ho niente da dire. Per favore, non pensiate che il mio sia solo un complesso mentale perchè non è affatto cosi. Non ho altre occasioni, tutte le persone che ho incontrato prima d'ora venivano da un ambiente crudele che le ha rese altrettanto cattive a sua volta, e per la prima volta che mi trovo in un posto neutro, dove ho possibilità, mi rendo conto adesso che sto rischiando di mandare miseramente al diavolo tutto quanto. Non posso e non voglio permettermelo, non sarò uno capace di costruirsi qualcos'altro andando all'improvviso in un club di qualche hobby e costruendomi relazioni dal nulla quando ognuno ha già la sua vita. Già adesso è difficile nei momenti morti non essere come tutti, che su Whatsapp hanno una fidanzata/compagnia di amici con cui chiacchierano allegramente mentre io sto cercando di fuggire da un mondo che mi ha reso una persona molto più degradata di quello che vorrei essere. Non è nemmeno una questione di dover parlare sempre perchè il silenzio faccia paura, non sono di quel genere di persone, ma penso che quando due persone rimangano in silenzio e vadano molto d'accordo allora sono amici da lunga data e non hanno bisogno di dirsi molto. Ma il mio problema è grosso, e non sono sicuro mi capaciterò di una vita solitaria e infelice anche quando sapevo per una volta di essere nell'ambiente dai presupposti giusti.


Di cosa dovrei parlare? Di cosa POTREI parlare? Non ho argomenti miei, non ho sviluppato una qualche coscienza critica, non ho particolari esperienze di amici da raccontare. Su molti fronti NON HO NIENTE!!! A volte faccio notare minimi particolari, piccole ironie su cose che capitano ma questo mi viene una volta ogni tanto, e a chiedere cose simile tra loro mi fa sentire (e sono quasi sicuro si faccia sentire) monotono. Non so come aprire discussioni, ne come portarle avanti, e sempre e solo per faccia tosta che in un primo momento sembro una persona interessante. Ma poi la bolla di sapone scoppia.


Non sono ancora andato in paranoia, ma non voglio ricadere in depressione. Ogni parere, ogni aiuto, ogni consiglio è ben accetto.
Ho scritto un papiro come pochi, ma se avete letto, anche solo la seconda parte, vi ringrazio, e vi chiedo (anche più di) una risposta.
Vecchio 21-10-2014, 21:53   #2
Avanzato
L'avatar di Drecks
 

Scusate, torno dopo una settimana e non ho trovato risposte. Spero di non avere annoiato nessuno. In breve mi trovo ora circondato da poche persone e per quanto faccia sforzi per cercare di tenerle unite faccio molta fatica poiché non sono abituato a parlare del più e del meno e non ho mai sviluppato una personalità per moltissimi anni. Ho paura che sto diventando di nuovo un fanalino di coda che non sa esprimersi o essere interessante, e più passano i giorni più ne ho la conferma. Cosa posso fare?
Vecchio 21-10-2014, 23:04   #3
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Drecks Visualizza il messaggio
Scusate, torno dopo una settimana e non ho trovato risposte. Spero di non avere annoiato nessuno. In breve mi trovo ora circondato da poche persone e per quanto faccia sforzi per cercare di tenerle unite faccio molta fatica poiché non sono abituato a parlare del più e del meno e non ho mai sviluppato una personalità per moltissimi anni. Ho paura che sto diventando di nuovo un fanalino di coda che non sa esprimersi o essere interessante, e più passano i giorni più ne ho la conferma. Cosa posso fare?
Io ho la tua stessa età e quest anno ho iniziato l università, studio a 25 km da casa e faccio il pendolare ma se avessi avuto la possibilità avrei accettato il rischio di andarmene fuori.Io non sono proprio il più adatto a darti consigli, anche io sono poco socievole e ti posso dire che fino a ora ho scambiato quattro chiacchiere amichevoli solo con un tizio conosciuto il primo giorno e che mi aveva chiesto l accendino, per il resto arrivo con i soliti 10 minuti di ritardo mi siedo ascolto la lezione e poi me ne vado.L unica cosa ce mi viene da dirti e di rilassarti se sei fortunato e hai incontrato gente più seria di quella incontrata fino ad ora non avrai problemi.
Vecchio 21-10-2014, 23:16   #4
~~~
Esperto
L'avatar di ~~~
 

Mi dispiace ma io non riesco più a capire l'ostinazione che porta al desiderio di socializzare, di dire le cose giuste, di essere interessanti etc.

Non lo so, è perché abbiamo bisogno degli altri o perché abbiamo paura di sembrare soli?

Comunque io quel poco che son stata all'uni non ho conosciuto nessuno, quindi non saprei manco immedesimarmi nella faccenda.

Onestamente ho abbandonato l'università e la vita sociale perché alla fine sentivo di non potermi esprimere liberamente. Credo occorra sempre partire da un rapporto forte con sé stessi, ma onestamente non so come si fa né cosa voglia dire.

Boh.

Cioè ad alcuni viene naturale socializzare e sanno perfettamente quando qualcuno oltrepassa il limite con loro (magari non sanno quando loro oltrepassano il limite, ma con un po' di culo avranno a che fare con persone come loro che diranno "ehi, hai passato il segno a bello!") e quindi è tutto molto più uh-oh-easy-flow, io non lo so e probabilmente se oggi tornassi all'università mi occuperei di studiare e di guardare i culi delle tizie sedute davanti (eheheehe no, non è vero, io se tornassi all'uni oggi mi cacherei più sotto di allora perché il problema di fondo -- e cioè il rapporto con me stessa -- non l'ho ancora risolto).
Vecchio 22-10-2014, 00:02   #5
Esperto
L'avatar di Biomotivato
 

Tempo fa mi ero posto lo stesso problema: non riesco a parlare in gruppo continuamente di argomenti

La risposta me la sono trovata subito: passo giornate prive di partivolarita' interessanti da raccontare, studio e basta

Quello che posso dirti e' proprio questo: cercare di svariare in attivita', cercare di coinvolgere anche persone in qurllo che fai (magari anche sconosciuti) e il discorso vien da se.
Coltiva il tuo hobby (se non ce l'hai fattene uno) e cerca persone con il tuo stesso hobby, con queste risulata molto piu' facile parlare
Vecchio 22-10-2014, 00:33   #6
Intermedio
L'avatar di Brise
 

Ho il tuo stesso problema. Fortunatamente riesco a socializzare e parlare degli argomenti trattati quando stiamo in gruppo, ma quando sono solo con un'altra persona spesso non so cosa dire o, se ho qualcosa da dire, non so come dirla facendo annoiare l'interlocutore. Non sai quanto ti capisco, è veramente demotivante ciò, vorrei tantissimo parlare con la gente ma non so mai come farlo se non ho cosa dire e come intrattenerla...
Vecchio 22-10-2014, 00:37   #7
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Disclaimer: absit iniuria verbis, non critico nessuno... ma è un bel po' che volevo toccare un tema che per me ha la sua importanza e ora ho un pretesto per farlo.


Io non credo di avere un solo amico o amica senza qualche interesse in comune. Ci ho riflettuto un po' prima di rispondere perché volevo pensarci bene, ma davvero non ricordo alcuna amicizia o semplice conoscenza che non fosse iniziata con interessi comuni. Certamente le cose possono evolvere anche in amicizie strette, mica sto parlando di basare i rapporti umani solo su fatti contingenti. Ma un minimo di base comune dovrebbe esserci.

Molti qui non hanno hobby o interessi e per loro stessa ammissione stanno sempre a casa o in disparte... Io così ho finito per diventarci ma ricordo che non lo sono sempre stato; interessi ne ho sempre avuti tanti e parlando in generale è estremamente difficile non riuscire a mettere in piedi una conversazione: male che vada che ci vuole a prendere la persona che ci sta simpatica e iniziare a chiedergli/chiederle di raccontarci i suoi hobby e interessi? Magari si trova pure un interesse a cui non si era pensato.

Come dicevo, io così ci sono diventato, ma ho superato i 50. Vedere tante persone sotto i 25 anni porsi dei problemi per carità legittimi e importanti, che però non agiscono, non dando agli altri alcun appiglio per comunicare, mi dispiace veramente. Magari non è caso specifico dell'OP, ma è una situazione comune qui. Posso solo dire che poi il serpente finisce col mordersi la coda, e io lo so bene.

Personalmente tra le tante cose, mi sono iscritto a Boxe che avevo 43 anni e ho preso la mia prima moto a 48; soprattutto con la moto i miei amici avevano scommesso che non sarei riuscito a guidarla e mi sono levato invece belle soddisfazioni. Non dico questo per essere apprezzato, ma grazie solo alla moto, per non dire di altri miei interessi, ho acquisito un sacco di buone conoscenze, due o tre delle quali stanno entrando nella successiva fase intermedia con l'amicizia solida. Il tutto per dire che i giochi restano sempre aperti... magari inutile pensare di fare paracadutismo a 95 anni ma insomma...

Per la mia esperienza c'è poco da fare: se non si fa niente di niente (ripeto, non è necessariamente il caso dell'OP) poi non c'è da stupirsi che sia tanto difficile scambiare quattro parole.

Ultima modifica di pokorny; 22-10-2014 a 00:44.
Vecchio 22-10-2014, 00:49   #8
Intermedio
L'avatar di Brise
 

Guarda... io ad esempio ho molti interessi per essere giovane, e la gente mi ha detto più volte che ho una cultura che loro invidiano. Ho fatto abbastanza cose per la mia età (non molte, ma lo stretto necessario) e in quanto a passioni non scherzo mica (adoro la musica, i film, la politica, l'economia, anche l'arte, il calcio, ecc.) ma spesso non so mai come interpellare le persone, e farle sentire a proprio agio con un argomento che magari viene da me, perché temo di essere una scocciatura per il mio interlocutore (cosa che certe volte accade, coi miei modi e la mia ars oratoria faccio annoiare o arrabbiare chi mi sta di fronte), ecco io non ce la faccio.
Vecchio 22-10-2014, 01:07   #9
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da Brise Visualizza il messaggio
Guarda... io ad esempio ho molti interessi per essere giovane, e la gente mi ha detto più volte che ho una cultura che loro invidiano. Ho fatto abbastanza cose per la mia età (non molte, ma lo stretto necessario) e in quanto a passioni non scherzo mica (adoro la musica, i film, la politica, l'economia, anche l'arte, il calcio, ecc.) ma spesso non so mai come interpellare le persone, e farle sentire a proprio agio con un argomento che magari viene da me, perché temo di essere una scocciatura per il mio interlocutore (cosa che certe volte accade, coi miei modi e la mia ars oratoria faccio annoiare o arrabbiare chi mi sta di fronte), ecco io non ce la faccio.
E allora fai parlare la persona... se hai tanti interessi vuol dire che sei anche curioso, quindi dovresti avere una buona predisposizione ad ascoltare. E questo è importante anche per psicologia spicciola: tutti siamo esseri sostanzialmente egoici, e nessuno sa resistere a parlare di quello che gli piace. Poi, se la persona che hai di fronte è sensata e abbastanza intelligente da capire che la cosa deve essere reciproca lo capirai quasi subito.

Comunque mi rendo conto che sto dicendo ovvietà che conosci bene e che ti sarai già dette; quindi probabilmente c'è un qualche blocco da qualche parte che andrebbe capito e su cui si potesse lavorare sopra una volta individuato. Con cose come queste che sto scrivendo mi sembra di essere "la zia risponde" dei vari tabloid. Poiché dò per scontato che le persone siano intelligenti, probabilmente il problema che devi affrontare ha radici un po' difficili da rintracciare, almeno per chi ti vede dall'esterno come possono essere i lettori di un forum.
Vecchio 22-10-2014, 04:39   #10
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
E allora fai parlare la persona... se hai tanti interessi vuol dire che sei anche curioso, quindi dovresti avere una buona predisposizione ad ascoltare. E questo è importante anche per psicologia spicciola: tutti siamo esseri sostanzialmente egoici, e nessuno sa resistere a parlare di quello che gli piace. Poi, se la persona che hai di fronte è sensata e abbastanza intelligente da capire che la cosa deve essere reciproca lo capirai quasi subito.
Concordo
Vecchio 22-10-2014, 17:44   #11
Intermedio
L'avatar di BlinkStalker
 

anchio avevo il tuo problema, nonostante avessi molto da dire non c'era comunicazione tra me e alcuni di "loro".
dopo mesi di semi solitudine ho capito dove sbagliavo, semplicemente stavo nei miei passi, avevo miei interessi che si distaccavano dai loro e non facevo il minimo tentativo di andare incontro.

ho capito a miei spese che molti dei miei conoscenti ama parlare, semplicemente parlare, quindi adattandomi in parte a loro (conservando quell'aria da solitario/asociale/misantropo) ho fatto piu conoscenze.
Vecchio 22-10-2014, 18:40   #12
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Quote:
Originariamente inviata da BlinkStalker Visualizza il messaggio
[...] ho capito a miei spese che molti dei miei conoscenti ama parlare, semplicemente parlare, quindi adattandomi in parte a loro (conservando quell'aria da solitario/asociale/misantropo) ho fatto piu conoscenze.
E' esattamente così. Non c'è niente ( o quasi ahaha) che gratifichi una persona quanto essere ascoltata. Ovviamente se il nostro livello di tolleranza per i suoi interessi e argomenti non è tale da compensare la qualità della persona, ciccia, non si deve sposare nessuno.
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