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Vecchio 18-01-2017, 01:55   #1
XL
Esperto
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Mi è stato proposto di far parte di un gruppo di questa "chiesa", però sono un po' scettico.

Qualcuno presente nel forum pratica?

In che modo dei risultati sono legati alla recitazione di questa specie di rosario?

Penso che se non si è già suggestionabili a monte, questo rituale non produca nulla, immagino che più o meno funzioni così. La differenza tra questo rituale e pregare col "padre nostro" o cose simili in cosa consiste?

Alle elementari ci facevano ripetere preghiere ogni mattina, ma rimanevo un ragazzino piuttosto depresso comunque.

Ho provato a partecipare già a certe riunioni, e per la verità mi sono soltanto annoiato a morte (non l'ho espresso chiaramente questo solo per rispetto a chi ha questo tipo di fede). Succedeva lo stesso quando da ragazzino o bambino mi costringevano ad andare in chiesa a pregare e seguire certi precetti e rituali.

P. S. Chiedo venia se è stata aperta già un'altra discussione con lo stesso argomento.

Ultima modifica di XL; 18-01-2017 a 02:14.
Vecchio 18-01-2017, 08:15   #2
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Per fare a te stesso un favore lascia assolutamente perdere. Anzitutto in comune col Buddhismo non ha nemmeno il nome (loro lo scrivono senza la "h") e in pratica è una versione di scientology solo meno "aggressiva".
Ringraziamenti da
Myway (18-01-2017)
Vecchio 18-01-2017, 09:27   #3
Banned
 

ho parenti e conoscenti che hanno praticato questo tipo di buddismo.
il problema non è nel buddismo in sè in quanto i chi lo pratica, diventano un pò elitari, egoisti.


prova mindfulness, vedi se c'è un corso dalle tue parti. di solito prima c'è una presentazione gratuita in modo da capire cos'è.

http://www.mindfulnessitalia.it/cose/
Ringraziamenti da
XL (18-01-2017)
Vecchio 18-01-2017, 10:36   #4
Esperto
L'avatar di pokorny
 

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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
In che modo dei risultati sono legati alla recitazione di questa specie di rosario?

Penso che se non si è già suggestionabili a monte, questo rituale non produca nulla, immagino che più o meno funzioni così. La differenza tra questo rituale e pregare col "padre nostro" o cose simili in cosa consiste?
Per rispondere alla domanda un minimo di contestualizzazione storica ci vuole, e ci proverò. Tutto inizia con il Buddhismo delle origini, quello predicato dal Buddha storico: dopo la morte la coscienza prende un altro corpo e così via finché a questo processo doloroso (doloroso perché si deve invecchiare e morire, e prima di questo, cosa sia la sofferenza qui sul forum lo sappiamo molto bene) non si mette fine con il proprio impegno personale. Esista o meno un dio, il primo problema è fuggire dal ciclo delle rinascite e lo si fa accumulando buone azioni che di vita in vita portano alla fine al Nirvana, giunti al quale non si rinasce più. Questo grossomodo il riassunto in due parole.

Di qui il Buddhismo si è diffuso un po' dappertutto adattandosi alle civiltà con cui veniva in contatto. Nel frattempo si evolveva nella terra in cui è nato, in India, e in India i pellegrini cinesi prima e giapponesi molto dopo, andavano ad abbeverarsi alla fonte originale. Frequentavano praticanti, monasteri, biblioteche, e poi tornavano a casa. Quando questo avveniva il Buddhismo aveva evoluto certe pratiche tra cui la recitazione dei mantra. Il mantra è, come dire, la "dimensione sonora" di un determinato buddha. L'ho scritto minuscolo perché dato che - sempre secondo il Buddhismo - tutti abbiamo la possibilità/destino di diventare illuminati, in questo caso non è l'epiteto del Buddha storico, Siddhartha Gautama, ma un aggettivo. Anche una volta illuminati, un particolare buddha, pur non essendo più un essere umano in carne e ossa, mantiene la sua "personalità" ed è connesso con specifiche qualità. Per esempio si dice che il Dalai Lama è una manifestazione del buddha della compassione, ma esiste anche il buddha della sapienza (Mañjushri) e così via. Ciascuno di loro ha associato un mantra, e se lo si recita la mente accumula buone disposizioni, buon karma, e questo aiuta a produrre le cause per una migliore rinascita (buoni genitori, buone scuole, buone compagnie, successo, altruismo, etc.).

Quando i giapponesi entrarono in contatto col Buddhismo, dapprima tramite la Cina che per una serie di problemi aveva già rielaborato il pensiero originario (spesso distorcendolo in modo sottile), poi direttamente, quando gli studiosi giapponesi andarono direttamente in India, importarono tra le altre cose, la pratica della recitazione dei mantra; questa esiste tuttora nelle scuole buddhiste giapponesi, dato che in Giappone esistono i lignaggi di tutte le scuole buddhiste meno una. Ma come avevo accennato, il contesto spirituale, geografico, politico e così via, produceva dei cambiamenti. Nel Giappone guerriero il Buddismo si radicò e prese forma in periodi tristi, pieni di guerre, carestie, sofferenze. Per questo si svilupparono certi atteggiamenti più simili a quelli che conosciamo dal Cristianesimo e la recitazione dei mantra come preghiera di salvezza iniziò a essere una parte importante della pratica almeno in molte scuole. Ma non finisce qui. Ci fu una sorta di tira e molla tra le scuole che tentavano di restare ancorate al Buddhismo originale (ovvero: la remunerazione per il bene e il male compiuto si ha sempre nella vita successiva) e quelle che insegnavano che la pratica della recitazione del mantra era comunque una concreta via salvezza nella stessa vita presente. Il culmine estremo di questo percorso fu esattamente Nichiren, dai cui insegnamenti ebbe poi origine la Soka Gakkai. Nichiren era un gran personaggio ma anche estremamente polemico, tanto che ebbe vita difficile e morì amaramente e amareggiato. Per la prima volta in tutta la storia del Buddismo, improntata alla tolleranza e al fatto che il percorso di salvezza è diverso per ciascuno, Nichiren dichiarò che tutti i sutra (le scritture) erano sbagliate tranne quel sutra che poi divenne il perno e il cardine della sua scuola.

Fino ad allora il massimo a cui i pur "polemici" giapponesi fossero arrivati fu affermare che tutte le scritture erano corrette e ortodosse ma il particolare sutra che ciascun caposcuola aveva scelto era quello più adatto. Ma mai che gli altri fossero sbagliati. Il passo, più o meno esplicitamente, lo compì, appunto, lui. Il resto viene praticamente da sé: il mantra famoso che loro recitano sarebbe così potente e "totalizzante" che non dà solo risultati nella vita futura ma anche in quella presente. Basta recitarlo e qualsiasi problema si risolverà. Chiaramente sono molto attenti a non affermarlo direttamente ma chiunque abbia a che fare con loro capisce immediatamente che aria tira.

Adesso non vorrei scrivere un trattato che nemmeno sarei in grado di scrivere ma in soldoni, un buddhista seguace di una scuola che ha la recitazione dei mantra tra le sue pratiche (comprese le scuole ortodosse giapponesi) crede, a torto o ragione, che sta accumulando karma positivo per la vita successiva. Sa che nonostante possa agire virtuosamente, se gli capita qualcosa di male è per la maturazione delle cattive azioni compiute in vite precedenti. Sa che una volta che questo processo è iniziato non c'è nulla che lo possa fermare (viene detto che una volta che il karma inizia a dare i suoi effetti la situazione non è più modificabile) tantomeno recitare una formula magica (perché questa ormai è la valenza del mantra nella SG). Si rende ben conto del fatto che proprio perché ciascuno ha differenti predisposizioni individuali il tipo di pratica, di letture, di sutra che vanno bene per una persona possono essere persino controproducenti per altre con diverse predisposizioni. Ora, basta parlare con qualcuno della SG per capire che niente di tutto questo si può trovare non tanto nelle parole quanto nell'atteggiamento mentale.

Detto questo, vorrei chiarire che non li giudico male. E' molto meglio recitare un mantra (per me) inutile per implorare ricchezza o cose materiali piuttosto che procurarsele ammazzando le vecchiette oppure lasciarsi andare drogandosi. E' comunque una via spirituale, e come tale la rispetto, sinceramente. Ma sempre a mio parere se pure di poco, è oltre al confine estremo di quello che è un'atteggiamento interiore che io possa giudicare costruttivo per sé e per il prossimo.

Beh, stavolta ho scritto un papiro, quasi mi scuserei se credessi che qualcuno lo leggesse

Ultima modifica di pokorny; 18-01-2017 a 10:41.
Ringraziamenti da
XL (18-01-2017)
Vecchio 18-01-2017, 10:36   #5
XL
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Originariamente inviata da JericoRose Visualizza il messaggio
Le religioni, di qualsiasi religione si tratti non sono rimedi ai problemi della vita terrena, non è che se preghi stai automaticamente meglio per magia, (sento gente dire io prego ma non mi succede niente, ecco perchè non credo ma cosa vuoi che ti succeda se non fai uno sforzo interiore tu stesso?) è il percorso psicologico e spirituale che si compie a farti poi "stare meglio", ma ci vuole tempo, molto tempo e devi essere tu a volere dentro di te di compiere un percorso di tipo spirituale (poichè anche dedicando molto tempo ad una religione se dentro non si è predisposti non cambia nulla, c'è gente che va in chiesa tutti l domeniche ma si addormenta sulla panca, quello non gli cambia nulla). Diciamo che è come una terapia psicologica ( il dedicarsi alla spiritualità è una terapia psicologia per come la vedo io, una ancestrale terapia psicologica poichè è necessario un lavoro interiore), se vai così, senza partecipare davvero alle sedute il terapista non può fare nulla poichè è da dentro te che deve partire il cambiamento.
In realtà qualche miglioramento c'è stato con la terapia psicologica anche se tutto sommato non ero motivato a cambiare in certi modi.
Ha cercato la psicoterapeuta di adattarsi a quel che ero più motivato a cambiare e fare.

Comunque anche la persona che voleva motivarmi a partecipare ha usato la rappresentazione meno adatta, mi diceva "devi uscire dalla tua sofferenza e devi lottare" senza pensare che uno dei motivi per cui io personalmente sto male è che sento di esser costretto a dover essere in certi modi e lottare, non vivo queste cose qua come placide scelte, sono un motivo di sofferenza proprio tutte queste cose qua direttamente.

Cosa fa soffrire e cosa no è piuttosto soggettivo, chi vuol definire cosa ti disturba secondo me non si comporta in modo rispettoso, e questa cosa qua indirettamente mi ha infastidito molto.

Sono stato sottoposto in pratica ad una paternale. Conoscevo questa persona tramite un'altra persona (mia amica cara che pratica) e quando mi ha contattato via fb mi ero illuso per un attimo che lo avesse fatto per simpatia. Indirettamente questa cosa ha prodotto in me anche una certa delusione, perché era una donna che mi attraeva e per un attimo ero uscito fuori dalla mia solita visione a tunnel (comune a monte persone che frequentano questo forum) pensando che avesse dimostrato un certo interesse per me.

Io non ho chiesto a nessuno di essere aiutato in questo o quel senso, probabilmente questa mia amica ha parlato con lei e le ha detto che ero particolarmente depresso in questo periodo e sono stato, per così dire, preso di mira.

Comunque alla fine della paternale siccome l'altra volta che l'ho vista le avevo proposto magari di vederci per un caffè o altro (quando ancora non avevo ben chiara tutta la situazione) lei è stata disponibile, poi quando mi sono rifiutato di partecipare a questa riunione il tono è cambiato ed è partita la paternale ed anche che vedeva già una persona (l'altra volta mi ha raccontato tutt'altro, che era molto sola e così via) io le ho detto "se ti disturba vedermi io sparisco". Poi i soliti discorsi da psicologia da bar "quando avrai deciso di non soffrire più, mi contatti".

Anche per questo io sono diventato diffidente all'ennesima potenza verso chi ti tende una mano. Non sono credente, ma sinceramente preferisco l'atteggiamento di certi cristiani che in un modo o nell'altro cercano di venirti incontro senza chiederti nulla rispetto a questo atteggiamento di "vendita di religione".

Ho raccontato e contestualizzato la situazione, forse anche per questo il tutto mi ha trasmesso una cattiva sensazione da setta.

Ultima modifica di XL; 18-01-2017 a 11:54.
Ringraziamenti da
pokorny (18-01-2017)
Vecchio 18-01-2017, 11:17   #6
Esperto
L'avatar di Myway
 

Io ti consiglierei di lasciar perdere...è una forma moderna di buddismo con pochi legami con l'originale, le persone che conosco che lo praticano si sentono una specie di elitè ma son solo montati....
Ringraziamenti da
XL (18-01-2017)
Vecchio 18-01-2017, 11:56   #7
XL
Esperto
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Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Per fare a te stesso un favore lascia assolutamente perdere. Anzitutto in comune col Buddhismo non ha nemmeno il nome (loro lo scrivono senza la "h") e in pratica è una versione di scientology solo meno "aggressiva".
In effetti la sensazione di dover entrare a far parte di una setta l'ho avuta.
Vecchio 18-01-2017, 12:20   #8
XL
Esperto
L'avatar di XL
 

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Originariamente inviata da JericoRose Visualizza il messaggio
La fede è una predisposizione interiore non "esteriore" se ci si pone come se fosse un qualcosa di esteriore, come se tu ti rivolgessi al commesso di un supermercato chiedendo quale prodotto sia migliore per te, si rischia di cadere in inganni appunto, in illusioni, devi cercare prima di tutto dentro di te cosa è per te la fede e poi cercare un riscontro esterno, mai il contrario. Lascia stare cosa ti dice l'amica dell'amica, ecc sei tu che devi sentire e capire dentro di te prima di tutto, se credi che davvero possa aiutarti la spiritualità. Chi prende la religione come una cosa esteriore, chi la concepisce come un qualcosa che può fornire soluzioni pratiche ai propri problemi (che ne so una cura ad una malattia da cui si è afflitti, o un modo per avere più soldi) finisce per sfociare nel fanatismo, si infila in sette ecc e non arriva a nulla perchè nel posto in cui sta cercando Dio non c'è.
Comunque io non ne sapevo nulla eh, non è che ho cercato questa persona io, è stata lei a contattare me, senza dirmi apertamente prima che era interessata a far questo, ci siamo incontrati due volte, e la seconda volta le carte sono state scoperte. Se un conoscente ti contatta e ti chiede di andare a fargli visita perché non ti vede da un po', immagini che lo faccia perché vuol diffondere il suo credo?

Io poi ho i miei problemi e vivo una vita che non mi piace ma questi problemi in cosa consistono e cosa può rappresentare una vera soluzione sono sempre io a deciderlo, non altri.

Ultima modifica di XL; 18-01-2017 a 12:32.
Vecchio 18-01-2017, 14:03   #9
Banned
 

Quote:
Originariamente inviata da JericoRose Visualizza il messaggio
La fede è una predisposizione interiore non "esteriore" se ci si pone come se fosse un qualcosa di esteriore, come se tu ti rivolgessi al commesso di un supermercato chiedendo quale prodotto sia migliore per te, si rischia di cadere in inganni appunto, in illusioni, devi cercare prima di tutto dentro di te cosa è per te la fede e poi cercare un riscontro esterno, mai il contrario...
Vero. Se non si parte dal proprio bisogno interiore;
e di come questo puo' opportunamente articolarsi nella
varie forme ideali, si fa presto ad essere ingannati.
Io in particolare ho una visione pessimista del mondo
del 99% del costruito dall'uomo. Lo vedo in perenne
putrefazione; in difficile equilibro sull'orlo di un burrone.
Luce e musica dei centri commerciali sono l'habitat
in cui ci muoviamo quotidianamente; anche quando pensiamo
di essere usciti dal periodo dello shopping natalizio.
Vecchio 18-01-2017, 15:51   #10
Principiante
L'avatar di Mialieno88
 

Io non ne so molto, ma so che non ha praticamente nessun legame con il buddismo tibetano, che sono organizzati un po' come una setta, che in Giappone è praticamente un partito politico, che devi comprare una specie di pergamana obbligatoriamente (e credo che costicchi abbastanza), ma anche che effettivamente recitare un mantra per un ora tutti i giorni ha un effetto benefico (ma vale per ogni forma di meditazione con il mantra, Rosario compreso..).
Vecchio 18-01-2017, 23:36   #11
Avanzato
L'avatar di Annie
 

Conosco personalmente una persona e indirettamente un'altra.
Di fatto non hanno una buona fama,hanno poco e nulla in comune col buddismo originario e agiscono secondo delle dinamiche che ricordano molto una setta (fanno molto proselitismo,ogni poco si devono riunire e ciascuno deve raccontare quello che gli è successo durante la settimana,tendono a uscire e frequentarsi soprattutto solo tra di loro,tendono a avere atteggiamenti da esaltati e di compatimento per chi non ha abbracciato la loro "fede").Il principio che ne ha garantito in grande parte il successo è il fatto di recitare quotidianamente un mantra che secondo loro aiuta affinché nella vita vada sempre tutto bene; non è meditazione o preghiera, è una formula che va ripetuta per circa un'oretta di fila e che garantirebbe l'uscita di questa "energia vitale" che aiuterebbe a affrontare la vita di tutti i giorni e a scacciare i problemi,avrebbe cioè un effetto benefico a mo' di formula magica.Non per niente è una "religione" che abbracciano molte persone in estrema difficoltà e in condizioni mentali quindi facilmente manovrabili che non sanno più a che santo votarsi (vedi ex tossici,depressi,etc etc) e che si trincerano dietro questa convinzione inossidabile, ossia: recito=andrà tutto bene.Inoltre non mi piace (e non sono l'unica a dirlo) che pensa che sia una dottrina che mette al primo posto non tanto dei valori , quanto il benessere personale che viene prima di quello degli altri (questo nella mia modesta opinione porta a egoismo e approfittamento).Probabilmente qualcosa di vero nella recitazione c'è : nel senso, anche io non escludo a priori la forza del pensiero (ossia:mi ripeto una cosa e penso a un obbiettivo fino allo sfinimento;alla fine questa convinzione mi aiuterà davvero affinché la cosa si realizzi );nel complesso comunque ci sono diverse cose che davvero non mi piacciono di questa organizzazione, e ho deciso anche di reclinare l'offerta di partecipare per prova a degli incontri.
Vecchio 18-01-2017, 23:51   #12
Banned
 

Gli dobbiamo la finale dei mondiali di calcio del 1994.

Scherzi a parte, conoscevo un ragazzo che ne faceva parte, aveva raggiunto una certa serenità, aveva trovato a 34 anni la prima ragazza, il primo lavoro e ha iniziato a viaggiare, mentre prima era una specie di reclusivo. Dipende dai tipi.
Vecchio 19-01-2017, 09:28   #13
XL
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Originariamente inviata da pokorny
Ciascuno di loro ha associato un mantra, e se lo si recita la mente accumula buone disposizioni, buon karma, e questo aiuta a produrre le cause per una migliore rinascita
Questo però è un punto fondamentale, se una persona non è affatto convinta che recitando questa roba la mente accumula buone disposizioni... Ecco supponiamo di trovarci in questa situazione qua.
Secondo i buddisti funzionerà lo lo stesso se si ripete il mantra? La mente accumulerà comunque buone disposizioni anche se una persona recita non credendo che recitare un mantra possa influire realmente su queste altre cose?

Questa è la linea di separazione per me che divide il pensiero magico legato ad un rituale dal pensiero libero da superstizione, il pensiero magico affermerebbe che funziona comunque il rituale anche in assenza della convinzione che funzioni questo rituale.

I buddisti insomma che posizione assumono nei confronti di questa cosa, perché se si crede che funzioni indipendentemente dalla convinzione che funzioni non c'è grande differenza per me tra un rituale del genere o quello dei satanisti o quello del paragnosta che ti dà un amuleto, c'è una metafisica magica. La credenza che queste cose possano influire in qualche modo nella propria vita produce poi magari degli effetti di ottimismo (simili all'effetto placebo), ma se non c'è questa credenza che effetti potranno mai esserci?

E' la credenza che il rituale A permette di ottenere certe cose che produce buone disposizioni mentali o è il rituale in sé? Perché io a monte non ci credo che queste cose funzionino o possano influire, andrebbe bene anche bere un bicchiere d'acqua se io credessi che bevendo un bicchiere d'acqua accumulo buone disposizioni mentali, ma io non ci credo a questa cosa qua a monte, le buone disposizioni alla fine credo che le produco io (come persona) in funzione di quel che va o non va a me, non il bicchiere d'acqua, un mantra, un amuleto o altro.

Ultima modifica di XL; 19-01-2017 a 09:43.
Vecchio 19-01-2017, 12:10   #14
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Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Questo però è un punto fondamentale, se una persona non è affatto convinta che recitando questa roba la mente accumula buone disposizioni... Ecco supponiamo di trovarci in questa situazione qua.
Secondo i buddisti funzionerà lo lo stesso se si ripete il mantra? La mente accumulerà comunque buone disposizioni anche se una persona recita non credendo che recitare un mantra possa influire realmente su queste altre cose?
Per quello che ne so la risposta è: in parte. Il mantra ha una sua efficacia indipendente dalla volontà ma per una serie di motivi assolutamente non afferenti al pensiero magico. Questo tipo di questioni affonda le sue radici nel pensiero antico, non solo indiano; a moltissime culture non è sconosciuto il il concetto della creazione dei vari stadi della realtà associata ai suoni (mi pare che ci sia qualcosa anche nella Qabbalah), persino ne troviamo traccia nel termine "logos" nella filosofia greca.

Nel nostro caso un certo buddha e le qualità che possiede hanno il loro esatto omologo sonoro, e recitando il mantra, la mente le assorbe anche indipendentemente dalla volontà. Però viene anche detto che questo effetto è molto piccolo rispetto a quello che si ottiene se si è consapevoli di quello che si recita e di cosa si sta facendo, e credo che questo escluda di poter paragonare la recitazione del mantra a un rituale che se perfettamente eseguito porterà infallibilmente al risultato. A distanziare le cose dalla magia c'è poi il contesto. Posso anche accumulare le cause per una migliore rinascita attraverso la recitazione del mantra ma posso anche distruggerle con poco sforzo, per esempio con un episodio di rabbia. Per questo siamo lontani dal pensiero magico, dato che siamo sempre chiamati alla responsabilità personale. Ed è per questo che la S.G. si colloca invece all'interno del pensiero magico; se interrogati diranno che il risultato dipende dal nostro atteggiamento mentale, ma se si guarda al di là delle parole, un adepto di media intelligenza di quell'associazione è convinto che recitando il mantra risolverà tutti i suoi problemi, cosa molto lontana dagli insegnamenti buddhisti.

In breve: sì, nel buddhismo "ortodosso" il mantra è un aiuto, più o meno efficace a seconda della nostra consapevolezza, ma il cardine di tutto resta il nostro impegno per migliorarci.

Il tutto ovviamente per quanto ne so, dato che non sono un maestro buddhista ma solo un interessato alla storia delle religioni.
Ringraziamenti da
Myway (19-01-2017), XL (19-01-2017)
Vecchio 19-01-2017, 16:10   #15
Esperto
L'avatar di Myway
 

Molti fuggono dalla religione cattolica per partito preso e poi cascano con tutte le scarpe in queste settucole new age che promettono tutto e subito...ho visto gente entusiasta perchè stavano per sosterene una specie di esame al termine del quale gli veniva dato una specie di armadietto apribile davanti al quale recitare i mantra...
Ringraziamenti da
Jai (19-01-2017)
Vecchio 19-01-2017, 17:10   #16
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Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
Molti fuggono dalla religione cattolica per partito preso e poi cascano con tutte le scarpe in queste settucole new age che promettono tutto e subito...ho visto gente entusiasta perchè stavano per sosterene una specie di esame al termine del quale gli veniva dato una specie di armadietto apribile davanti al quale recitare i mantra...
Sì, sono proprio "loro" A quel livello molto ma molto meglio il Cattolicesimo.
Vecchio 19-01-2017, 17:27   #17
Jai
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Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
ho visto gente entusiasta perchè stavano per sosterene una specie di esame al termine del quale gli veniva dato una specie di armadietto apribile davanti al quale recitare i mantra...
Non è raro infatti aver potenzialmente a che fare con gruppi del genere (fanatismo indotto) anche al di fuori del concetto di "spiritualità"... vi son anche ambienti lavorativi che utilizzano il medesimo schema: se si concede allo sciocco un percorso motivazionale a mo' di traguardi e tappe si amplificano le opportunità di sfruttare la sua fragile mente attraverso l'illusione del premio.
È un meccanismo simile (tranne che non v'è malizia in questo) a quello utilizzato quando si cerca di addomesticare un animale, il concedere un "riconoscimento" nel caso in cui esso faccia ciò che gli si vuol far fare...
Il fatto poi che in un contesto spirituale vi siano dei "premi" materiali contornati e preceduti da periodi ampollosi, mi fa ghignare da una parte e costernare dall'altra.
Ringraziamenti da
Myway (19-01-2017)
Vecchio 19-01-2017, 17:49   #18
Esperto
 

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