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Vecchio 20-06-2005, 01:45   #21
Banned
 

Ciao FUNKYGALLO una volta sono stato anch'io a una riunione della LIDAP. Non ci sono tornato, ho visto che erano....un pò razzisti verso chi ha la fobia sociale, lo dico bonariamente....diciamo esclusivisti, và, e scarsamente interessati perchè loro in fondo hanno il DAP.

Sai, alle volte....una certa idea....fatica a entrare nella testa di una persona....non tanto perchè questa non sia attrezzata ma perchè se entrasse farebbe MALE; per es persone che hanno costruito la propria immagine sul dover essere sani, dover essere forti, dover essere accettati, magari perchè il mondo che è cattivo e' lì sempre pronto a etichettarti....non tollerano che gli si dica, guarda che non è così, guarda che forse hai una fobia sociale.... perchè improvvisamente si vedrebbero BRUTTI SENZA RIMEDIO, colpiti nell` orgoglio e diminuiti nell` autostima, vittime di una ferita narcisistica.....e` quando si ci rifiuta di capire e allora vedi che te lo negano a caratteri cubitali come cosa SICURA che non si discute proprio eeeee anche con scoppi di rabbia. Eh, alle volte e` un po` cosi`......
Vecchio 20-06-2005, 01:49   #22
Principiante
L'avatar di PolpoPaolo
 

ops.....sono io che ho scritto il messaggio precente rivolto a Funkygallo, se per gruppi di auto aiuto intendevi quelli della LIDAP....non ho scritto io il messaggio anonimo precedente, il penultimo. Ho dimenticato di fare il LOGIN :lol:

:roll: 'notteeeee 8O
Vecchio 20-06-2005, 14:31   #23
Guest
 

All'onanista anonimo vorrei dire che difetta parecchio di fantasia e immaginazione. Mi ha scritto le stesse cose con le stesse parole un anno fa. Un anno è passato e tu sei ancora lì a leggere quello che scrivo. Se io passo 12 ore a scrivere, tu ne passi 12 a leggere. Se io sono il cazzaro che scrive, tu sei il cazzone che mi legge. E c'è forse coglione più coglione di uno che passa il suo tempo a leggere cose che non l'interessano? Direi proprio di no.

PolpoPaolo, io uso le sciabole, tu usi il sarcasmo. Io mi cullo nelle mie convinzioni da 4 soldi, tu invece in quali? In quelle farmacologiche, psicoterapiche? Meglio avere convinzioni che non averne; meglio tentare di risolvere i propri dubbi che coltivarne all'infinito; meglio affrontare un problema piuttosto che passare la vita a lamentarsi del problema; meglio sviluppare le proprie capacità, piuttosto che piangere le proprie incapacità....Se tu pensi di avere soluzioni migliori, proponi. Io fatico molto a capire cosa vogliate e dove vogliate arrivare, quali siano i vostri obiettivi CONCRETI e REALIZZABILI.

Poi mi stupisce che l'intelligenza ti abbia suggerito una banalizzazione del mio pensiero e l'accostamento concettuale tra il disagio di una coda a quello della depressione.
Dovrai pur ammettere, se credi sia possibile uscire dalla depressione, che una persona possa ritrovare le energie, possa ritrovare la speranza, possa in definitiva cambiare il modo di vedere le cose. Il punto è che non ne vedo traccia nel vostro modo di pensare. Siamo sempre fermi al dolore, non si va oltre, nell'elaborazione di strategie di superamento che non possono essere solo farmacologiche. A meno che tu non creda che un farmaco possa cambiare una vita che ti fa sostanzialmente schifo nella favola di cenerantola.

Poi non mi piace quel discorso sul mondo che sarebbe sempre uguale. No, il mondo non è uguale a se stesso da millenni. Almeno non lo è da un punto di vista sociale, politico e culturale. E c'è chi ha lottato per cambiarlo. Non vorrei fossi di quelli che dicono di non andare a votare perché tanto i politici sono tutti ladri.

Sul resto vedo che hai corretto un po' il tiro, ma non facciamo come berlusconi che dice una cosa e poi ritratta. Il senso di ciò che avevi scritto era diverso e non voglio ripeterlo.

Io dico che il pensiero di una persona non può fermarsi al dolore. Il lutto non può durare in eterno. Se poi per te il forum deve diventare un collettore di lacrime e sfoghi e seghe mentali boh...fa pure, utilizzalo per quello scopo lo ritieni necessario.
Io preferisco vedere l'impegno in una persona. Non amo gli atteggiamenti eccessivamente lamentosi e rinunciatari. O uno prova a risolvere un problema o cambia strada, si dedichi ad altro, alle cose di cui è capace. Non voglio fare il facilone, ma il concetto è questo mi pare chiaro.

Carota potresti lanciarti nell'impresa di crearne uno tu di forum come piace a te e poi vedere chi ci sta e chi viene.

Francesco, su AFS il mio è un giudizio personale. Se a te piace, frequentalo pure. A me non piace e infatti non sono iscritto.
Poi io non ho mai detto che il Carota si piange addosso. Lui porta avanti le sue idee e se ne è convinto fa bene, per quanto io non riesca a condividerle. Però non si può ammettere la guarigione e poi dubitare della buona fede nel momento in cui ci si trova di fronte qualcuno meno problematico e che ragiona in modo diverso come faccio io scrivendo che parlo così solo perché non avrei nessun problema di ansia sociale e che in definitiva ne capirei poco del problema. Allora in realtà non si ammette che uno possa arrivare a stare bene!!!
Vecchio 20-06-2005, 18:29   #24
Principiante
L'avatar di PolpoPaolo
 

Il fatto è che se una persona soffre di anoressia non serve dirle sforzati e mangia, se soffre di panico avanti esci e se soffre di fobia\ansia sociale dai parla. :x :x :x

E' sbagliato combattere la depressione in termini di causa-effetto, attendendosi risultati certi, e ponendosi obbiettivi concreti e realizzabili, giacchè....non esistono!
Sbaglia chi pensa di uscirne da solo con le proprie forze, è necessario prima di tutto uscire dalla torre d'avorio del proprio orgoglio, ammettere di avere una debolezza, una malattia, una sofferenza, un disagio psicologico, chiamatelo come vi pare, anche dopo averne sentito il dolore, perchè ce ne è, chiedere e accettare l'aiuto degli altri, in primo luogo dei medici che possono fornire il supporto farmacologico o psicoterapico, quello che serve, dipende dai casi.
Chiedere, costruire e accettare una relazione con gli altri, siano un partner, amico, famiglia, società, chi vi pare, con disponibilità e con fiducia, ascoltando gli altri e AFFIDANDOSI, facendosi ascoltare, vagliando i problemi non con lo sciabolone ma con attenzione ai sentimenti, ai tempi giusti, ai particolari spesso altamente significativi, mettendo da parte certezze granitiche e scoppi di rabbia.
Esiste la dimensione emotiva della mente, oltre a quella solamente razionale, e a quella dei processi bio-fisici, ed anche una dimensione spirituale se non dispiace, per cui una guarigione completa rimane piuttosto una ricerca dato che, in fondo, su questi temi la verità non ce l'ha in tasca nessuno e le risposte alle cure sono sempre individuali.
Queste le mie convinzioni, mi sembrava sbagliato fare uscire da un forum, dove la gente transita magari anche solo per informarsi senza intrvenire, convinzioni sbagliate che possano trarre in errore.

In un'altra occasione magari, e se interessa, parlerò delle cure farmacologiche e delle psicoterapie che ho fatto io.

Di quale coda si parla? Coda di animale o coda allo sportello? Mi stupisco io, le depressioni e le fobie sociali possono essere gravi e gravissime e condizionare pesantemente una vita, questo non bisogna mai dimenticarlo.

Per quanto riguarda sarcasmo si-sarcasmo no, se non dispiace ognuno parla come gli pare, senza mancare di rispetto a nessuno così come ho fatto io.

Spesso quando qualcuno ha un dolore o sente una colpa o una paura dentro di se, e non se ne spiega il motivo, cerca di trovare il motivo fuori di se. E' un vecchio stra-noto meccanismo che si chiama proiezione, ecco perchè a qualcuno il mondo può sembrare cattivo e sempre pronto a saltarti addosso.

8) :lol: Dei politici e di....Berlusconi ne parleremo un'altra volta se volete, ma io non ritratto proprio niente. Cos'avrei ritrattato?

Poi, ne ho abbastanza di disquisire sulle SEGHE MENTALI, spremersi un pò più del solito le meningi mi pare che non abbia mai fatto male a nessuno, e può perfino produrre qualche vantaggio; e questo può valere per l'amico INSIDER e pure :P per....Berlusconi, perchè no?


8)
Vecchio 21-06-2005, 12:32   #25
Principiante
L'avatar di cody
 

che dire, mi dispiace per melusina. io credo che quello dell'autoetichettarsi è una fase. credo di esserci passato pure io anni fa, perchè la scoperta di aver trovato persone che condividessero il mio problema mi aveva fatto sentire meglio, accettato, normale. ma è una cosa passeggera, perchè poi ci si accorge che noi non siamo la nostra ansia, i nostri sintomi. io penso che frequentare un forum possa servire, purchè lo si prenda con distacco. per me è un luogo per confrontarmi on persone sensibili e intelligenti, con la consapevolezza che il mondo è tutto lì fuori. è vero, come dice insider, questi forse sono disturbi del mondo del benessere, ma questa è una cosa risaputa. ma sai insider, in fondo anche questa non è che una masturbazione mentale, troppe volte mi son fatto sensi di colpa per lo stare male, quando c'è gente che muore di fame. tuttavia credo che non bisogni sminuire nemmeno la nostra sofferenza. personalmente, quello che di meglio ho creduto di poter fare è di partire per l'africa questa estate, a portare un sorriso a chi si accontenta solo di quello. forse mi servirà a vedere il mondo con occhi diversi, non di certo a far guarire la mia ansia, per la quale continuerò a soffrire, e legittimamente. ecco, ricordate solo questo, noi non siamo i nostri difetti.
se un giorno deciderai di tornare melusina, sarai senz'altro ben accetta, e sono sicuro che allor ti sentirai libera di conversare qui senza quell'etichetta che ti attanaglia
Vecchio 21-06-2005, 13:40   #26
Guest
 

sono passata a salutarvi...in questi giorni ho affrontato le situazioni piu' ansiogene per me in assoluto...senza il sedativo...
andando in giro senza maglietta... :wink:
Vecchio 21-06-2005, 14:27   #27
Guest
 

Ascolta io ho imparato che se uno vuole tentare di risolvere un problema deve per prima cosa definirlo e circoscriverlo: focalizzare la questione. Se tu parli dell'ansia sociale ponendola nei termini di qualcosa che toglie vitalità, energie, voglia di fare, ne fai una questione esistenziale non un problema pratico da risolvere. Perché quali sono le energie che ti ha spento? Cosa ti ha impedito di realizzare che volevi fare? Come si recupera la voglia di fare? Che percorso bisogna seguire? Come si deve ragionare? Quali pensieri possono essere d'aiuto?
Siamo tutti molto bravi a criticare quando non abbiamo nemmeno le idee chiare di quello che si vuole e si ha nulla da proporre che non sia il raccoglimento lacrimoso. Io penso che molte persone preferiscano vivere passando tutta la vita ad addolorarsi per il paperone che potevano diventare o per la laurea che non sono riusciti a prendere o per i bei discorsi che avrebbero potuto fare con voce ferma e sguardo fiero in piazze gremite di gente, eccetera eccetera piuttosto che tentare di dispiegare le proprie risorse e capacità in progetti concreti e fattibili.

Hai scritto che l'impaziente ansioso ci deve mettere energia doppia o tripla per fare le cose rispetto agli altri....Quali cose? Chi sono questi altri a cui invece tutto è permesso con un terzo degli sforzi? Qui si parla tanto degli altri, presumendo si sapere quali problemi e capacità abbiano o non abbiano, ma senza averne la minima idea....Un mio compagno di superiori uscito con 56 non è stato in grado di finire gli studi universitari dando 3 esami in 5 anni e non aveva l'ansia sociale. Un altro ha ridato ogni esame almeno una volta e non è mai stato capace di superarne uno al primo colpo (quanta energia avrà speso?); un altro amico non ha mai trovato un lavoro relativo al suo corso di studi e se m'è messo a fare cose completamente diverse senza farne per questo un dramma o considerarsi un fallito.
C'è chi difetta nelle capacità intellettive, chi in quelle relazionali, chi in quelle sportive e compagnia bella...dove sono allora tutti questi "altri" capaci di fare quello che vogliono e arrivare dove vogliono? Io non ne ho mai conosciuti. Se riuscite a nascondere i vostri problemi alle persone con cui vivete fianco a fianco come potete pretendere di conoscere i problemi degli altri che nemmeno conoscete e quello di cui sono o non sono capaci?

Se uno scrive "ho problemi relazionali con tutti" e vuole tentare di risolverli o di arrivare a capirci qualcosa, deve per prima cosa definire chi sono questi "tutti" nel suo mondo. Sono i genitori? E' la fidanzata? E' il datore di lavoro? E' il giornalaio? Sono i tuoi amici? Cosa vorrei comunicare che non mi riesce di comunicare? Cosa posso fare per migliorare il rapporto con l'amico? eccetera eccetera...ma non si può dire con "tutti", perché "tutti" è indefinito. E un problema i cui contorni sono sfuggenti e poco chiari non è risolvibile. Questo ce lo spiega la matematica.
Quindi è perfettamente inutile parlare sempre in termini generici perché altrimenti i problemi diventano questioni esistenziali. Ma per le questioni esistenziali c'è la filosofia o la religione.

Francesco, il mio ripeto non è un giudizio assoluto, ma relativo. E' una palude per me, tu la puoi trovare una spiaggia meravigliosa. E se vuoi posso spiegarti anche perché. Innanzitutto per ragioni "estetiche", più che un forum mi sembra una chat line, con ingredienti da talk show: "amici" della de filippi o del "grande fratello". Siccome non amo questo genere di trasmissioni e non le guardo, non voglio fare entrare dalla finestra quello che ho buttato dalla porta.
Poi per ragioni di contenuti. Le considerazioni che mi è capitato spesso di leggere non solo non le condivido, ma nemmeno le ho trovate interessanti. Alla fine mi chiedo cosa potrei condividere con persone che pensano ad esempio che "la vita è noiosa" (qui siamo oltre il pessimismo cosmico leopardiano); o che "gli altri quelli che come noi non li trovano interessanti" (sempre questo "altri" che ritorna sempre; gli "altri" come dire 5 miliardi di persone + eventuali vite extraterrestri...e poi questo "noi" che mi odora di etnia, come se fossimo entità omogenee e non differenziate); o altre del tipo che "non sono fidanzato perché sono timido" (come se tuti i timidi del mondo fossero single e gli estroversi tutti felicemente sposati); e potrei continuare con gli esempi....allora mi chiedo: ma le persone cercano delle verifiche, dei riscontri alle loro idee? Io penso di no. Si accontentano del primo pensiero che gli passa per la testa.
Vecchio 21-06-2005, 21:52   #28
Banned
 

ma come parli bene! Come ti esprimi saggiamente! Sei dotto e saggio.
Vecchio 21-06-2005, 23:20   #29
Principiante
L'avatar di PolpoPaolo
 

8O 8O 8O

Ow....ciao a tutti.....ciao Insider......vedo che c'è un bel "papiello" stasera.....matematica, eh. Poi rispondiamo, con l'aiuto di Francesco, magari.....anzi lo saluto.

:roll: ore 23.19....... 'notteeeee
Vecchio 22-06-2005, 01:01   #30
Esperto
L'avatar di Lilith
 

Ins, io spero non limitarmi all'autocommiserazione
resami conto di aver fatto coglionate, vorrei fare qualche passo avanti, anzi, credo di averlo fatto, se paragono la persona che sono oggi alla ragazzina che ero dieci o quindici anni fa.
Se pensassi che il tempo possa portare solo artriti, osteoporosi e rimpianti, probabilmente non sarei qui...
ma non posso nascondere a me stessa di essermi fatta condizionare tanto dalle mie ansie... se qualcosa l'esperienza mi ha portato, è stata la capacità di riconoscerle, e, da qui, la voglia di superarle.

La motivazione rimane il motore centrale, ma senza la zavorra delle fobie, viaggerebbe più liscio... e, se permetti, questo mi scoccia. Mi voglio abbastanza bene, ma proprio per questo vorrei migliorarmi.

Mi è capitato, in situazioni in cui avevo una spinta motivazionale fortissima, di diventare un leone... e di chiedermi dopo dove cavolo avevo trovato questa forza d'animo...
adesso penso che evidentemente ero meno incapace di quanto mi considerassi... e che a maggior ragione valga la pena di sviscerare le mie fobie, per superarle.
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