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Vecchio 27-09-2014, 11:26   #81
Esperto
L'avatar di muttley
 

Tu invece dovresti informarti su cosa sono i disturbi caratteriali e cosa li differenzia dalle psicopatologie.
Vecchio 27-09-2014, 11:41   #82
Esperto
L'avatar di barclay
 

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http://fc08.deviantart.net/fs70/i/2013/163/8/1/let_s_split_hairs_by_dowlphin-d68ry8a.jpg
Hai sbagliato thread: dovevi postare qui
Vecchio 27-09-2014, 11:42   #83
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La selezione delle persone di cui circondarsi però ad esempio può far parte dall'avere delle priorità. A me avere a che fare con persone che mi piacciono aumenta l'autostima nel momento in cui anch'io piaccio a loro, anche perché se mi piacciono le tratto meglio, ho delle motivazioni per essere una persona migliore e dunque c'è maggiore probabilità che loro abbiano un buon giudizio di me. È inevitabile che, almeno un po', gli altri ci influenzino con le loro idee, siamo umani, e l'idea che loro hanno di noi è anch’essa un'idea che viene influenzata in noi, dunque se positiva un po' migliora l'autostima.
Si ma non possono avere un idea giusta riguardo alle due cose da me scritte.
Quelle sono solo l'inizio. Sarebbe l'ideale convincersi di poter afrontare qualunque cosa. Il legame con se stessi dovrebbe aiutare (quindi anche ad afrontare le nostre imperfezioni o il fatto di non piacere)

Ultima modifica di cancellato13248; 27-09-2014 a 11:45.
Vecchio 27-09-2014, 11:57   #84
Esperto
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Tu invece dovresti informarti su cosa sono i disturbi caratteriali e cosa li differenzia dalle psicopatologie.
Insomma per te sì può guarire, visto che tu l'hai fatto allora abbi rispetto per chi non riesce

Questo pensi di riuscire a farlo, o è più difficile per te che guarire?
Vecchio 27-09-2014, 15:17   #85
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Insomma per te sì può guarire, visto che tu l'hai fatto allora abbi rispetto per chi non riesce

Questo pensi di riuscire a farlo, o è più difficile per te che guarire?
Dove starebbe la mancanza di rispetto?
Vecchio 27-09-2014, 17:50   #86
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Non hai prove per affermare ciò.
nemmeno tu puoi affermare il contrario , in più noi possiamo appoggiarci a psicoanalisti del calibro di Freud o Jung , sto dicendo quindi che dobbiamo rassegnarci alla sofferenza psichica ? no di certo
m a anche affermare che una nevrosi si risolva con uno sforzo di volontà o con l'impegno individuale è sbagliato , come pure ritenere che chi ha un debole problema di timidezza o di FS sia uguale a chi ha delle nevrosi conclamate e che durano degli anni , mi pare che è questo l'errore che stai facendo , naturalmente in buona fede ed è questo che mi differenzia da altri interventi , non siamo tutti uguali nel forum e nessuno è in grado di valutare una persona da quello che scrive altrimenti si rischia di spacciare verità come si spaccia l'eroina cioè seminando illusioni
Vecchio 27-09-2014, 18:02   #87
Esperto
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Dove starebbe la mancanza di rispetto?
Hai ragione, le critiche che puntualmente ricevi sono un complotto sotterraneo del per, del pre, di quella sciocchezza la insomma
Vecchio 27-09-2014, 18:10   #88
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il Pre deve essere in collegamento col PUP
Vecchio 28-09-2014, 12:13   #89
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
m a anche affermare che una nevrosi si risolva con uno sforzo di volontà o con l'impegno individuale è sbagliato
Pensaci bene: anche quando vai da uno psicoterapeuta/analista/psichiatra, pur sussistendo un aiuto esterno, è fondamentale l'atteggiamento proattivo da parte del paziente, quindi è fondamentale la sua partecipazione cosciente al processo di scandagliamento e risoluzione del problema. E cos'è tutto ciò se non uno sforzo individuale e volontario? Insomma, al di là dell'atto individuale, cos'altro rimane? Gli psicofarmaci ok, tramite i quali vengono stimolati determinati processi biochimici, ma direi che il problema non si può limitare all'assunzione di questi.
Anche quando una persona desidera aiutarti, poniamo il caso di una donna che si avvicini a te "emendandoti" dalla condizione di solitudine affettiva, credi che l'aspetto individuale dell'apertura al prossimo non conti nulla? In ogni genere di interazione umana le cose avvengono tramite la partecipazione di due entità, un aspetto dinamico che prevede il coinvolgimento consapevole dei due partecipanti all'azione (specie se si parla di persone adulte e consenzienti).

Quote:
Originariamente inviata da lauretum Visualizza il messaggio
Hai ragione, le critiche che puntualmente ricevi sono un complotto sotterraneo del per, del pre, di quella sciocchezza la insomma
Uno apre un topic formulando una domanda ben precisa, gli si dà un consiglio e si vede commentare i propri consigli con "per costruirsi un'autostima è necessario avere autostima", commento in perfetto stile troll. Magari spiega anche perché non condividi quello che uno scrive. Se poi per te la fobia sociale è irrisolvibile in quanto cronica e tutto il resto, che intervieni a fare in un topic dove sono richiesti consigli visto che per te non se ne esce?

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
A parte il fatto che "equilibrio mentale" è un'espressione piuttosto vaga... Perché poi c'è da chiedersi chi è che debba essere considerato equilibrato mentalmente.
Una persona frustrata e rancorosa, per me non lo è


Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Affermare che le maree sono dipendenti dall'attrazione lunare significa affermare che le maree sono "schiave" dell'attrazione lunare?
Secondo me significa solo notare che esistono correlazioni causali tra fatti diversi, e non è detto che queste correlazioni non esistano anche relativamente all'andamento e il funzionamento cerebrale.
Ragazzo mio, quante volte te lo devo dire che i fenomeni fisici sono qualcosa di diverso da quelli psicologici? ^^

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Per questo per me una vera e propria indipendenza del genere non esiste dal punto di vista scientifico, a meno che non si postuli l'esistenza di sostanze spirituali che vanno, non si sa come, per conto loro[/B].
Solo così sarebbe possibile sostenere che viene fuori un assetto cerebrale (equilibrio mentale) indipendentemente da quel che c'è attorno a questo cervello e a come è organizzata la materia di questo cervello...
Hai mai letto la teoria dei tre cervelli di Maclean? Semplificando semplificando, si può dire che la parte più primitiva del nostro encefalo, denominata cervello rettile, non può sottrarsi alla stimolazione da parte di certi input (tipo provare dolore) ma tramite l'interazione tra gli altri due cervelli (sistema limbico, e corteccia prefrontale) è possibile modificare l'azione negativa di determinati stati emotivi disadattivi.

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Se questo equilibrio mentale poi è qualcosa di indipendente davvero, in linea di principio non lo si potrebbe favorire nemmeno con delle psicoterapie, o scrivendo in un forum, visto che è indipendente . Se fossi coerente con quel che affermi dovresti smettere di scrivere qui, l'equilibrio mentale è indipendente da quel che fanno e dicono le persone attorno a noi?
E vabbé qua siamo ai limiti del trolling involontario
E' chiaro che si parla di rendersi indipendenti da ciò che ci fa stare male, da atteggiamenti che riteniamo negativi e debilitanti, da persone dannose e stressanti, non da tutto e da tutti. Scegli tu da cosa renderti indipendente o meno.

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Poi un'ultima precisazione... Ammesso anche che questo stato mentale (equilibrio mentale) sia indipendente da questi altri stati ed abbia un qualche senso il fatto che tu scrivi qui per far emergere questo stato di salute, c'è da chiedersi: ma perché mai dovremmo preferirlo rispetto ad uno squilibrio o altre forme di organizzazione mentale?
Perché staremmo meglio? Ma meglio relativamente a quale scala di valori? La tua?
Ci volevi impertubabili rispetto al giudizio? Bene io lo sto facendo proprio ora. Vuoi che le persone siano equilibrate mentalmente secondo qualche tua idea di equilibrio? E perché mai dovrebbero accontentarti?
Tu sei solo un'altra persona giudicante in mezzo a tutte le altre e non rappresenti alcunché di particolarmente significativo per me o per gli altri rispetto al resto, perché dovremmo darti retta?

No, decidi tu in base a cosa vuoi vivere e a quali stati d'animo vuoi dare o impedire l'accesso. Io dico solo la mia, relativamente al fatto che per me stati d'animo quali rancore, frustrazione, risentimento e quant'altro, non aiutano a vivere bene.
Vecchio 28-09-2014, 20:08   #90
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Originariamente inviata da muttley
No, decidi tu in base a cosa vuoi vivere e a quali stati d'animo vuoi dare o impedire l'accesso.
Ma come si arriva a poter decidere quali stati d'animo provare? A me sembra qualcosa di difficilissimo... posso provare a controllare l'ansia, ma non impedirmi di avere un attacco di panico o di piangere quando soffro. Tu come ci sei riuscito?
Vecchio 28-09-2014, 20:34   #91
Esperto
L'avatar di anahí
 

A me non piace il termine autostima perché essere stimati non è poi tanto piacevole, preferisco essere compresa. Se io mi auto-stimo vuol dire che mi sto giudicando, invece sarebbe bello accettarsi e basta mettendole proprio da parte le valutazioni.
Vecchio 28-09-2014, 21:13   #92
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Pensaci bene: anche quando vai da uno psicoterapeuta/analista/psichiatra, pur sussistendo un aiuto esterno, è fondamentale l'atteggiamento proattivo da parte del paziente, quindi è fondamentale la sua partecipazione cosciente al processo di scandagliamento e risoluzione del problema. E cos'è tutto ciò se non uno sforzo individuale e volontario? Insomma, al di là dell'atto individuale, cos'altro rimane? Gli psicofarmaci ok, tramite i quali vengono stimolati determinati processi biochimici, ma direi che il problema non si può limitare all'assunzione di questi.
Anche quando una persona desidera aiutarti, poniamo il caso di una donna che si avvicini a te "emendandoti" dalla condizione di solitudine affettiva, credi che l'aspetto individuale dell'apertura al prossimo non conti nulla? In ogni genere di interazione umana le cose avvengono tramite la partecipazione di due entità, un aspetto dinamico che prevede il coinvolgimento consapevole dei due partecipanti all'azione (specie se si parla di persone adulte e consenzienti).
1) hai capito male quello che ho scritto o forse sono io che mi sono espresso male, ho inteso dire ceh la sola forza di volontà non basta ed è inutile, nel caso della psicoterapia l'unica strada se si soffre di una nevrosi inconscia hai bisogno dell' intervento di un esperto della speleologia della vita psichica da te non ce la fai ... poi che ci voglia la collaborazione del 'paziente' e la voglia di uscirne non c'è dubbio (ho fatto due anni di psicoanalisi )

2) nel caso del rapporto fra i sessi è evidente che ci vuole una tua disponibilità questo mi sembrava talmente ovvio ', credo che almeno la metà di noi fallisca perché non si apre agli altri , l'altra metà mi sa che invece è semplicemente rifiutata
Vecchio 28-09-2014, 21:18   #93
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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
2) nel caso del rapporto fra i sessi è evidente che ci vuole una tua disponibilità questo mi sembrava talmente ovvio ', credo che almeno la metà di noi fallisca perché non si apre agli altri , l'altra metà mi sa che invece è semplicemente rifiutata
Prima che il thread degeneri definitivamente: questo NON E' un thread sul "rapporto dei sessi", ma sulla difficoltà a crearsi un'autostima solida in un ambiente che fa di tutto per renderti fragile ed insicuro. Mi pare che siano due cose un po' (tanto) diverse, quindi, per favore, in caso, aprite un'altra discussione e parlatene lì. Graaaaaaaazie
Vecchio 28-09-2014, 21:31   #94
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ritornando in topic , l 'autostima deve provenire innanzi tutto da se stessi
spesso la società fa di tutto per deprimerti dalla scuola alla famiglia agli 'amici' , mi piace però la frase di un pragmatico americano :
"la maggior parte di coloro che riescono nella vita è perché non ne sanno abbastanza per abbandonare "
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