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Vecchio 19-02-2017, 23:16   #1
Esperto
L'avatar di filosofo
 

Ho trascorso alcuni mesi lavorativi in Albania con un capo con evidenti problemi di narcisismo overt, efficace nel portare "numeri", ma probabilmente sbolognato là da Milano perché molto "pesante" da affrontare nel quotidiano.
Difficile la convivenza, nonostante colleghi che stimavo, e su imbeccata di un mio ex collega che stimo (purtroppo stimavo), mi dice che c'è un'altra azienda che cerca un profilo tipo il mio in Italia, io volevo tornare, la paga è bassina, ma ... torno.

Il nuovo capo è sulla sessantina, persona molto colta (mi colpisce molto, mi piacciono le cose così), ma non mi tornano i conti. Un'impiegata si è dimessa, strana dimissione, un'altra segue ogni cazzata che lui dice, pedante, anche se è palesemente viziata dalle paranoie del momento.

Ha dei momenti in cui perde il controllo, la situazione è proprio strana, non ha senso, minaccia licenziamenti, diventa molto scurrile, furente, irrazionale, è assolutamente esagerato nei giudizi, provocatore, instabile. Crea momenti di imbarazzo, di disagio.
Il tutto intervallato da momenti di sostanziale lucidità, gradevolezza, tatto, dicorsi di buon senso (ma tremendamente ipocriti, ecc.).

Una simile situazione ha fatto implodere tutti i miei contrasti interni e mi ha fondamentalmente dato la spinta per chiedere aiuto a un terapeuta.
L'unica cosa buona e costruttiva in tutta la faccenda.

Però è davvero pesante lavorare in quel contesto, con un pazzo più pazzo di quello che ho lasciato, il quale tutto sommato non era così difficile da gestire,e che con me era leggermente più "soft" che con gli altri.
Inoltre non è soddisfatto delle mie prestazioni, e NON intendo assolutamente soddisfarlo.
Vuoi un fuoriclasse a prezzo di discount? Sto c...o!
Faccio il mio e fottiti.
Ho avuto dei discreti trascorsi professionali in altre circostanze, ma ero pagato decorosamente.

Quindi: ritorno in Italia con tutti gli oneri, trasloco costoso, contratto d'affitto abbastanza vincolante, un lavoro assolutamente insoddisfacente, un capo pazzo, una collega che crea difficoltà, la possibilità tutt'altro che remota di un licenziamento, il mercato del lavoro che non risponde, una psicoterapia costosa appena iniziata.
Quel che resta della famiglia contenta che ho trovato lavoro abbastanza vicino a casa, e guai a mollarlo, e io che inoltre provo una profonda vergogna per essere caduto così in basso, per ritrovare un altro schizzato, per aver sbagliato tempi e metodi (di nuovo), per aver dato ascolto a una persona in buona fede, ma che mi ha gettato direttamente nelle fauci del nulla, camaleonticamente vestito da opportunità.

Voi vedete dei modi per sistemare la cosa?
Non mi sono mai sentito così in gabbia, così sconfitto, così zero.

Ultima modifica di filosofo; 19-02-2017 a 23:25.
Vecchio 19-02-2017, 23:29   #2
Banned
 

Se l' ambiente e' piccolo la situazione puo' diventare soffocante. Questo sessantenne potrebbe essere un paternalista che nel tempo che avanza si tromba le segretarie.
Gli ambienti con quattro gatti che si conoscono tutti non li ho mai potuti soffrire, pare che devi essere parte di una famiglia; dove tu sei sempre l'ultimo nato.
Via via, aria immediatamente.
Vecchio 19-02-2017, 23:38   #3
Esperto
L'avatar di Boston
 

Non vedo altra soluzione se non il cercare un altro impiego senza licenziarti da questo e continuando a sopportare l'attuale capo.
Il fatto di essere vicino a casa dovrebbe agevolarti nel gestire il tempo extra-lavorativo, che puoi dedicare a cercare altro.


Quote:
Originariamente inviata da filosofo Visualizza il messaggio
Inoltre non è soddisfatto delle mie prestazioni, e NON intendo assolutamente soddisfarlo.
Vuoi un fuoriclasse a prezzo di discount? Sto c...o!
Faccio il mio e fottiti.
Ho avuto dei discreti trascorsi professionali in altre circostanze, ma ero pagato decorosamente.
Tendenza molto diffusa. Volere un dipendente super, che dia il 120%, disponibile a orari extra e flessibili... ma pagarlo come un impiegato comune che fa lavoro a basso valore aggiunto e rispetta rigorosamente le 40 ore settimanali.

Ultima modifica di Boston; 19-02-2017 a 23:45.
Vecchio 19-02-2017, 23:39   #4
Esperto
L'avatar di filosofo
 

Quote:
Originariamente inviata da no-body Visualizza il messaggio
Se l' ambiente e' piccolo la situazione puo' diventare soffocante. Questo sessantenne potrebbe essere un paternalista che nel tempo che avanza si tromba le segretarie.
Gli ambienti con quattro gatti che si conoscono tutti non li ho mai potuti soffrire, pare che devi essere parte di una famiglia; dove tu sei sempre l'ultimo nato.
Via via, aria immediatamente.
ha qualcosa che rasenta la pazzia. L'ho fiutato abbastanza presto ma ormai era tardi.

Non ho mai sofferto così tanto in un lavoro.. mi alzo la mattina con la morte nel cuore, controllo spessissimo l'orologio, faccio tutti i conti alla rovescia che riesco. E purtroppo a questa situazione ci penso sempre, non riesco a tirare un sospiro di sollievo, a "staccare" completamente dal fatto che mi trovo in queste condizioni. O devo bere per cambiarmi artificialmente lo stato emotivo, o devo proprio prendere il treno e cambiare aria, tipo la scorsa domenica, che ho passato un pomeriggio quasi bello con un'amica.

Il secondo giorno di lavoro mi arrivò una chiamata da un'altra azienda di un'altra città.... Dissi di no perché dannazione avevo appena cominciato e mi ero spennato per il trasloco, con tutti i vincoli e i vattelapesca correlati.. Quell'azienda ha avuto un mese buono per chiamarmi.. e mi chiama appena comincio sto lavoro... DISASTRO. Mi sono morso le mani in fretta per aver declinato.

Ma ogni tanto una carezza dal destino, no? Solo prese per i culo e sofferenze.
Sarei pronto ad azzerarmi il conto pur di levarmi dalle palle e fare altro, altrove. Ma al momento le porte sono chiuse.
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