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Vecchio 22-05-2015, 00:51   #1
Principiante
 

Inizio un post un po’ lungo che avevo sempre sperato di scrivere e che ora posso finalmente cominciare. Per cominciare dico che non ho mai partecipato attivamente al forum, ma che è da quando avevo circa 15 anni che lo frequento, leggendo tanto, in modo anonimo. Perché c’è una realtà di utenti fantasma che non hanno neanche il coraggio di scrivere sul forum, e di questa realtà facevo parte anch’io. Il perché non mi sono iscritta che poco tempo fa, è che (devo essere sincera) ho sempre trovato il forum deprimente e alienante, non mi ha mai dato conforto nei momenti di difficoltà, ma ciononostante per anni ho continuato a leggere. Quello che volevo trovare in questo forum erano soprattutto storie di successo, chiamiamole così, testimonianze che da questo “buco nero” si poteva uscire. Il fatto che queste storie non v’era praticamente traccia mi faceva sentire peggio e “senza speranza”. Sarò critica. Spesso ho trovato più incoraggiante la controparte inglese (http://www.socialanxietysupport.com/forum/) in cui trovavo topic più strutturati, e più incentrati sul processo di “guarigione”. Metto guarigione tra virgolette perché non considero la fobia sociale una vera e propria malattia, (discutere di così sia in effetti non è molto utile comunque).

Del forum poi ho sempre trovato irritante la distinzione che spesso veniva evidenziata come un divario insormontabile tra introversi e estroversi (chiamati estroversoni, come se essere estroversi fosse una cosa negativa), quasi a voler trovare sollievo nell’additarli come superficiali, stupidi, insensibili, ecc.

Attualmente mi considero “guarita” o “in via di guarigione”, ma la cosa veramente importante è che ho cambiato la mia “modalità” di pensiero, il circolo vizioso ansia–paura–evitamento–solitudine, e che ho preso decisamente in mano la mia vita, ( o la mia mente forse), ho abbattuto il muro che mi ero costruita attorno, e sto scoprendo le parti di me più vive e vere che in più di dieci anni di fobia sociale e solitudine, si erano perse.
Il mio grado di fobia sociale era molto elevato, provavo ansia e disagio in praticamente qualsiasi attività che aveva a che fare con gli altri, e aveva interferito molto con la mia vita. Più di dieci anni di ansia, paura, terrore, isolamento, dolore, che è culminato l’anno scorso in un episodio depressivo durato all’incirca un anno. Prima di questo episodio a volte dicevo “sono depressa” ma poi quando lo sono diventata sul serio, ho capito la differenza abissale che c’era tra il mio essere triste di prima.
Fobia sociale e depressione, la peggior combinazione possibile.
La depressione però per me, è stata l’inizio di un processo che mi ha portato sulla via della guarigione.

Raccontare dieci anni di vita in un post è una cosa troppo lunga, però se qualcosa volesse indagare su questa “sedicente” sconosciuta che propugna la via della guarigione, mi dilungherò in dettagli. Non ho la chiave per guarire ma so che è possibile farlo.

La cosa importante che voglio sottolineare è che prima mi sentivo in un modo, ora mi sento in un altro. Prima mi comportavo in un modo, ora mi comporto in un altro, prima pensavo in un modo, ora penso in un altro. Se questo cambiamento è avvenuto in me credo che tutti, almeno potenzialmente, possano riuscirci. Non si nasce fobici, per quanto la vita possa sembrare storta e senza speranza, si può sistemare. Non sono ottimista, sono realista. Lamentarsi non serve a niente, ci sta solo per sfogarsi ma poi bisogna lavorare su sé stessi, bisogna andare in profondità in sé stessi, essere onesti con sé stessi, e accettare il dolore che ne consegue. Questo forum dovrebbe essere un aiuto per stare meglio, non un luogo dove crogiolarsi nel proprio dolore.

Ho letto che quei pochi che “guariscono” poi spariscono dal forum, io vorrei nel mio piccolo, aiutare e incoraggiare quelli che hanno questo male di vivere.

Probabilmente questo post è confuso, ma spero di aver reso l'idea.
Rispondete e ditemi che cosa ne pensate, raccontatemi la vostra esperienza, chiedetemi, mandatemi a quel paese.
Ringraziamenti da
alice89 (22-05-2015), AshtrayGirl (22-05-2015), Blackrose (22-05-2015), BlinkStalker (22-05-2015), cancellato15732 (22-05-2015), Efits (22-05-2015), Equilibrium (22-05-2015), Fantasia (22-05-2015), GreySkies (22-05-2015), Karen_ (22-05-2015), Kubla (23-05-2015), Loner (22-05-2015), luky (22-05-2015), Moonwatcher (22-05-2015), muttley (22-05-2015), primomaggio75 (23-05-2015), Ramingo (22-05-2015), RobRock (23-05-2015), Ste Fano (23-05-2015), Suttree (22-05-2015), Vargtar90 (22-05-2015), wallis (22-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 01:04   #2
Avanzato
L'avatar di misantropo
 

Brava, sono contento di sentire che qualcuno guarisce! Un po di positività fa sempre bene Hai seguito qualche terapia particolare o così da un giorno all'altro da sola sei cambiata?
Vecchio 22-05-2015, 01:07   #3
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Sono molto contento per te. La mia domanda è la più ovvia: come hai fatto?
Vecchio 22-05-2015, 02:00   #4
Esperto
 

Non si guarisce mai,non guarirò mai è un labirinto senza uscita.
Non credo più in nulla.
Vecchio 22-05-2015, 02:01   #5
Principiante
 

Non sono guarita da un giorno all'altro, nel corso degli ultimi due- tre anni ho avuto diversi miglioramenti (trovato lavoro, cominciato l'università, preso la patente) ma nonostante questi successi esterni non mi sentivo bene con me stessa e l'ansia e l'evitamento erano ancora molto accentuate. Riuscivo ad affrontare una situazione solo quando la controllavo (dovevo sapere per filo e per segno cosa mi aspettava, se qualcosa cambiava anche di poco andavo nel panico.
Sono stata in terapia diverse volte: psicologo della scuola alle elementari-medie, psicologa tradizionale, del tipo come stai? (circa 1 anno), psicologa cognitivo comportamentale (circa 1 anno), altro psicologo specializzato in emdr. (circa 1 anno) Nessuno di questi ha avuto risultati sperati. L'emdr all'inizio sembrava funzionare poi la terapia si è affossata, in quel periodo sono caduta in depressione. Verso la fine del rapporto ho cominciato ad incontrare una psichiatra, che ha "tamponato" la situazione con i farmaci. Ho mollato la psicologo, ero piena di rabbia perchè non riusciva ad aiutarmi. Ero anche ormai studa di psicologi e affini, ma la situazione si era fatta troppo grave (pensieri suicidi, autolesionismo, ho dovuto mettermi in aspettativa al lavoro) e ho cominciato ad andare da un altro terapista (psichiatra e psicologo di indirizzo junghiano). Questa volta è stata diversa però. I miglioramenti sono arrivati dopo qualche mese, e mi sentivo sulla stessa lunghezza d'onda con quest'ultimo, non mi diceva le solite banalità trite e ritrite, sentivo che sapeva quel che faceva, e che non dava nulla per scontato. Il primo grande risultato è stata la fine dell'episodio depressivo (questo febbraio circa), e poi mi è tornata la voglia di vivere e di fare.Ho ritrovato la mia parte leggera, e tante delle cose che mi sembravano insormontabili ora le faccio quasi tranquillamente. L'ansia prima di un incontro, telefonata, ecc, c'è ancora,il fatto è che non mi tiro più indietro.

è difficile dare una ricetta per guarire. Non so dove sia la chiave, anche perchè quella che si etichetta come fobia sociale è un insieme intricato di vari "problemi" sovrapposti. Lo scopo della terapia è quello di far chiarezza, prendendo in considerazione ogni aspetto.
Nella fobia sociale ci sono un sacco di cose. C'è paura, ansia, disagio, ma c'è anche perfezionismo, narcisismo, voglia di affermazione, orgoglio, discriminazione, giudizio.
Non credo sia nemmeno questione di forza volontà. Non puoi sfondare un muro con la testa, ma devi trovare, per così dire il modo di aggirarlo. Bisogna cambiare la modalità con cui ci si rapporta con sè stessi e gli altri. Soprattutto bisogna accettare il dolore. La cosa assurda della fs è che soffriamo perchè scappiamo dalla possibilità ipotetica di provare dolore. Per quanto male si sta nella fs, quello che c'è fuori è ancora più terrificante. Cavolo, abbiamo paura del niente. L'origine del dolore nella nostra testa sono gli altri, quindi qualsiasi interazione sembra poterci annientare, quindi evitiamo, quindi siamo soli, quindi stiamo male, e così via.

Sinceramente non credo che la cognitiva comportamentale sia la terapia ideale, perchè lavora sulle conseguenze del problema e non sulle cause. Credo che la strada più facile (per così dire) sia la terapia. Se dopo quattro cinque mesi non ci sono stati miglioramenti significativi nel modo di pensare, agire (il cambiamento lo avverti proprio dentro di te, senti che sei cambiato) spesso è inutile andare avanti, forse la terapia non è giusta per voi, e non vi intendete con lo psicologo, ecc. Senza terapia la vedo difficile, ci vuole qualcuno che ti aiuti a vederti chiaramente
Ringraziamenti da
Angus (22-05-2015), Blue Sky (22-05-2015), Efits (22-05-2015), Emil (22-05-2015), Equilibrium (22-05-2015), Fantasia (22-05-2015), muttley (22-05-2015), PeppermintCandy (22-05-2015), Ramingo (22-05-2015), Ste Fano (23-05-2015), wallis (22-05-2015), _Diana_ (22-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 02:08   #6
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Ramingo Visualizza il messaggio

Sarò critico, ma mi pare che non tutti vogliano essere aiutati per davvero... implica il dover superare degli ostacoli dopo: è "meglio" soffrire per ciò che si è che raccogliere le forze e rischiare di cambiare.
Credo che ci siano molti gradi o stati che si attraversano prima di cambiare. Ci vuole tempo anche per accettare di essere aiutati. Non voler essere aiutati è uno di questi, perchè l'idea del cambiamento origina una paura fo**uta (per usare un eufemismo). Cambiamento è comunque distacco da qualcosa di conosciuto. Sì è più facile crogiolarsi nei propri dolori, non è per nulla strano. è il modo in cui funziona la mente. Io me lo immagino come dover saltare un fossato. Dalla parte in cui ti trovi ci stai male, soffri, fa schifo, non è il tuo posto, ma è sempre meglio che fare il salto, perchè poi NON SAI che cosa succederà. Dall'altra parte potrebbe esserci qualsiasi cosa, ma finchè non ti decidi a saltare...
Ringraziamenti da
Efits (22-05-2015), Equilibrium (22-05-2015), Fantasia (22-05-2015), Ramingo (22-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 02:11   #7
Avanzato
L'avatar di misantropo
 

Quote:
Originariamente inviata da Blimunda Visualizza il messaggio
Sinceramente non credo che la cognitiva comportamentale sia la terapia ideale, perchè lavora sulle conseguenze del problema e non sulle cause. Credo che la strada più facile (per così dire) sia la terapia. Se dopo quattro cinque mesi non ci sono stati miglioramenti significativi nel modo di pensare, agire (il cambiamento lo avverti proprio dentro di te, senti che sei cambiato) spesso è inutile andare avanti, forse la terapia non è giusta per voi, e non vi intendete con lo psicologo, ecc. Senza terapia la vedo difficile, ci vuole qualcuno che ti aiuti a vederti chiaramente
Hai ragione, se non c'è intesa con il terapeuta non si va da nessuna parte. Cmq mi sono reso conto anche io che la cognitivo-comportamentale non da grandi benefici..si mi aiuta per fare un po di ordine nel caos di pensieri ma rimane tutto troppo statico. Per smuovere le acque e migliorare veramente bisogna affrontare la vita e le situazioni ansiogene
Vecchio 22-05-2015, 02:11   #8
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da Edopardo Visualizza il messaggio
Non si guarisce mai,non guarirò mai è un labirinto senza uscita.
Non credo più in nulla.
Hai chiesto aiuto? Fai terapia? Hai provato a stare meglio? Vuoi stare meglio?
Un labirinto senza uscita non è un labirinto. Le tue parole potrei averle dette io solo qualche mese fa, e ora sono qui a dire il contrario. Si può guarire. Ma nessuno può farlo per te.
Ringraziamenti da
Equilibrium (22-05-2015), Karen_ (23-05-2015), luky (22-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 02:19   #9
Principiante
 

Quote:
Originariamente inviata da misantropo Visualizza il messaggio
Per smuovere le acque e migliorare veramente bisogna affrontare la vita e le situazioni ansiogene
Hai ragione, bisogna affrontare la vita, ma non di petto. Secondo me non hanno senso le cose tipo "compiti" tipici della comportamentale, risolvono solo superficialmente il problema. Se hai paura di prendere il tram, e affronti la situazione sforzandoti di usarlo, l'ansia diminuirà, ma non perchè avrai risolto il problema, ma solo perchè senti di avere acquisito il controllo della situazione. Se ad esempio ti spostano la fermata, o che so io, ti torna l'ansia come prima.
Ripeto, bisogna FARE, ma ci vuole anche un pensiero diverso dietro.
Ringraziamenti da
Equilibrium (22-05-2015), Karen_ (23-05-2015), rosadiserra (22-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 02:21   #10
Esperto
 

Quote:
Originariamente inviata da Blimunda Visualizza il messaggio
Hai chiesto aiuto? Fai terapia? Hai provato a stare meglio? Vuoi stare meglio?
Un labirinto senza uscita non è un labirinto. Le tue parole potrei averle dette io solo qualche mese fa, e ora sono qui a dire il contrario. Si può guarire. Ma nessuno può farlo per te.
E tu credi che non ci abbia mai provato?Io parlo del dolore,del male di vivere,della depressione,dell insonnia,dell amarezza,della rabbia,dell odio....se esiste una cura che non sia una pallottola in testa ti prego dimmela.
Ringraziamenti da
suicide face (23-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 06:56   #11
Esperto
L'avatar di Equilibrium
 

Quoto tutto quello che hai scritto, sono daccordissimo
Vecchio 22-05-2015, 07:09   #12
Banned
 

Grazie di aver scritto qui...

Com'è stato il tuo rapporto con il terapeuta? Ti ha mostrato con distacco professionale i motivi per cui stavi male, o ti è stato "amico"?
Vecchio 22-05-2015, 09:22   #13
Banned
 

Questo 3d merita stima...io alla fine per certi versi ho solo ''sotterrato'' tutto...brava
Vecchio 22-05-2015, 09:37   #14
Avanzato
L'avatar di Fantasia
 

Ti ringrazio infinitamente per aver raccontato la tua esperienza, io soffro di agorafobia con attacchi di panico sono comunque conseguenze della fobia sociale, anche se con gli anni sono riuscita ad abbattere tanti muri, ho ancora "qualcosa" da sistemare, la terapia è stata importantissima per me, quella che mi ha aiutato di più è stata l'e.m.d.r. proprio quella che hai fatto tu e non ha funzionato, io comunque so che funziona nel tempo. Adesso purtroppo non posso ritornare a fare terapia, e mi sto muovendo un po' da sola, con tecniche di rilassamento, con libri e cercando di affrontare le situazioni che temo. Dici che quello che ti ha aiutato veramente è stato lo psichiatra e psicologo junghiano, proverò a informarmi
Ringraziamenti da
luky (22-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 09:41   #15
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Quote:
Originariamente inviata da Blimunda Visualizza il messaggio
Hai ragione, bisogna affrontare la vita, ma non di petto. Secondo me non hanno senso le cose tipo "compiti" tipici della comportamentale, risolvono solo superficialmente il problema. Se hai paura di prendere il tram, e affronti la situazione sforzandoti di usarlo, l'ansia diminuirà, ma non perchè avrai risolto il problema, ma solo perchè senti di avere acquisito il controllo della situazione. Se ad esempio ti spostano la fermata, o che so io, ti torna l'ansia come prima.
Ripeto, bisogna FARE, ma ci vuole anche un pensiero diverso dietro.
Posso chiederti allora un esempio o una spiegazione di cosa intendi per pensiero diverso, quello che deve stare dietro ai comportamenti e ai miglioramenti? Nei tuoi post accenni a un modo diverso di porsi verso se stessi, vorrei allora capire un pò meglio qual è stato questo nuovo atteggiamento che hai acquisito grazie a una terapia diversa da quella cognitivo-comportamentale. Oppure se possibile mi interesserebbe sapere quali erano i pensieri sbagliati che prima mettevi in atto.
Se chiedo cose troppo personali rispondimi pure in privato oppure non rispondermi affatto .
Penso che avere la possibilità di parlare con persone che hanno superato questo problema sia un'occasione importante
Ringraziamenti da
luky (22-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 11:27   #16
Esperto
L'avatar di Suttree
 

Quote:
Originariamente inviata da Blimunda Visualizza il messaggio
Ripeto, bisogna FARE, ma ci vuole anche un pensiero diverso dietro.
Nella cognitivo-comportamentale che ho fatto io c'era infatti tutta una modificazione delle distorsioni cognitive che causavano la fobia sociale..solo dopo quel lavoro (durato alcuni mesi) mi sono esposto alle situazioni temute.
Vecchio 22-05-2015, 11:28   #17
Esperto
L'avatar di Ansiaboy
 

da quello che ho letto hai trovato lavoro e poi preso farmaci che ti han fatto effetto.




c'è a chi i farmaci non fanno effetto o magari gli risolvono un problema e glie ne causano altri peggiori, e c'è chi che non può permettersi né farmaci né frequentar corsi per conoscere nuova gente.

meglio riflettere prima di parlare o penso che è meglio starsene zitti.

Ultima modifica di Ansiaboy; 22-05-2015 a 11:38.
Vecchio 22-05-2015, 11:31   #18
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Ma infatti qui ci sto per cazzeggiare con altri casi umani come me, non per guarire
Ringraziamenti da
Dedalus (22-05-2015), DownwardSpiral2 (23-05-2015), Odradek (23-05-2015), pokorny (23-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 11:31   #19
Avanzato
L'avatar di maralgiu
 

Ciao a tutti voi. È da un bel po' che non mi faccio sentire. Mi fa piacere per te Blimunda che sei riuscita a uscire dal tunnel. È la dimostrazione che l'ansia sociale si può superare.
Un passo importante è proprio acquisire la consapevolezza che è possibile.
Personalmente non penso che la TCC, non sia adatta alla cura delle ansie sociali, ma essendo una pratica cosiddetta "direttiva", necessita di forti motivazioni. Il problema centrale per il buon esito della psicoterapia, qualunque sia il suo indirizzo, oltre a una buona alleanza terapeuta cliente, è riuscire a trovare una buona modalità motivazionale. Infatti desiderare di superare l'ansia sociale o disturbi come la depressione, non è sufficiente per indurre o favorire il cambiamento.
Chi soffre deve trovare delle intime motivazioni ad agire per il cambiamento. Motivazioni che siano capaci di scardinare il muro della resistenza che è sempre forte anche in chi desidera cambiare. Infatti c'è sempre una certa ambivalenza verso il cambiamento. Da una parte c'è il desiderio, anche forte, dall'altra ci sono resistenze al cambiamento che, spesso, in qualche modo spaventa perché significa inoltrarsi in un terreno che non si conosce.
Sia nelle ansie sociali che nei disturbi dell'umore, si radicalizzano comportamenti, soprattutto, evitanti che sono modalità di difesa che, in qualche modo, mettono delle pezze temporanee attenuando la paura di sofferenze peggiori. Questi comportamenti, in un certo senso, rappresentano un'ancora di salvezza.
Probabilmente il tuo ultimo psicoterapeuta ha saputo far emergere in te, le giuste motivazioni al cambiamento e questo ti ha permesso di poter cambiare il rapporto con le tue esperienze interne.
Mi farebbe piacere sapere se le mie considerazioni sul cambiamento hanno qualche attinenza con la tua esperienza.

Ringraziamenti da
Suttree (22-05-2015)
Vecchio 22-05-2015, 11:34   #20
Esperto
L'avatar di Sickle
 

si può migliorare, ma non guarire...
Ringraziamenti da
Leucina (22-05-2015)
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