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Vecchio 05-02-2016, 14:03   #1
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Sono quasi convinto che agli uomini venga privato della propria identità sin dalla nascita. Oltre alla propria declinazione sessuale vengono imposti e programmati vari aspetti della nostra vita prima ancora di poter scegliere se queste fanno parte di noi oppure no.
Gli uomini sono molto, molto più complessi delle macchiette stereotipate che ci vengono proposte, ci viene mostrato il mito della virilità, dell'obbedienza, del sacrificio, a reprimere le proprie angosce, a nascondere i nostri dubbi.
Ci viene chiusa la bocca dal primo istante in cui ci esponiamo fino alla morte, e in tutto il percorso non abbiamo mai la possibilità di dire "questo non sono io".

Sentiamo il normale impulso sessuale e ci dicono "vivi per quello, la figa è la cosa più importante della tua vita, se non scopi non sei nulla, non sei nessuno" e cresciamo con quest'angoscia e poi alla fine ci battiamo il muso.
Ed è terribile perché non puoi confessarlo a nessuno, non puoi dire che non è stato nulla di speciale, che è stato deludente o peggio, che è stato terrificante, è stato angoscioso e non vuoi più farlo.
Gli uomini hanno una realtà molto più complessa di così, un uomo si può sentire in imbarazzo a mostrare la propria erezione alla compagna, si può sentire a disagio a mostrarsi nudo.

Tutta la vita prendono un martello e ci inchiodano nel cranio ogni momento della nostra vita il senso di territorio, rispetto, aggressione, mascolinità, tutti concetti che ad un esame più approfondito evaporano, ed è lì che crediamo che siamo sbagliati. Alcuni comprano armi, stronzate tipo spade o pistole o cose simili cercando disperatamente di rassicurare sè stesso e gli altri che sono uomini, mentre sono solo bambini incerti.

insieme alla donna è l'uomo che dovrebbe fare un serio esame e decidere cosa fare di sè stesso, sopratutto ora che le icone del passato, dei padri e dei nonni stanno sbiadendo come poster di vecchi film, e stanno lasciando un vuoto che non riusciamo a colmare.

Perchè quel vuoto siamo Noi. Dobbiamo avere le palle, per davvero, di spezzare i nostri tabù e mostrarci più emotivi e vulnerabili, il che non vuol dire diventare più deboli, che è questa una nostra grande paura; e invece è l'esatto contrario, gli uomini possono raggiungere e scoprire che siamo molto più di quanto sono stati i nostri predecessori. Siamo eroici nell'affrontare le nostre angosce, con le spalle larghe e il peso delle nostre responsabilità, ma non possiamo farci rallentare in eterno dalla cattiva educazione che ci hanno impartito. Dobbiamo riprenderci la capacità di comunicare, di esporci, così da poter ripartire quando cadiamo, di poterci curare delle nostre ferite. Allora saremmo davvero invincibili, se riuscissimo a vivere tra noi come persone e non come rivali sempre, incessantemente. Potremmo imparare che le donne non sono così importanti nelle nostre vite, che quello che ci penzola tra le gambe non è altro che un organo come un'altro e non la nostra completa e assoluta identità.
Noi non parliamo, mai. Mai una volta che ci si chiama dicendo - mi sento solo, usciamo?-, non ci tocchiamo mai, non ci abbracciamo, se non per stringerci la mano e darsi una pacca sulla spalla, sempre nel modo più freddo e distaccato possibile. Ma non è giusto che debba essere così per sempre, spero che con il tempo troveremo il coraggio di incontrarci per quelli che siamo davvero.
Vecchio 05-02-2016, 15:04   #2
Esperto
L'avatar di Noriko
 

E' un discorso con "tanta carne al fuoco", cioè con tanti aspetti.
In generale come la vedi tu, sembra che l'uomo sia un vaso vuoto che viene riempito solo dagli altri da preconcetti e idee più o meno sbagliate.
Poi fai un discorso sul genere maschile e sull'identità che mi sembra un po' complesso, ad esempio alcuni psicoanalisti hanno studiato una vita su questo e con il risultato di dire che l'identità con le caratteristiche proprie dipende dal sesso che è innato, poi qui ci va dietro una serie di teorie a favore o contro.
Vecchio 06-02-2016, 01:52   #3
Banned
 

Forse si pensa, in genere, che la maggiore forza fisica dovrebbe essere sufficiente per assicurare all'uomo una maggiore forza anche a livello mentale / caratteriale. Senza considerare che è presente comunque una variabilità di quella forza tra uomo e uomo (dipendendo anche dalle condizioni di salute e dall'età), il suo influsso, in molte situazioni, non garantisce la protezione da disagi, paure, dubbi e in genere dolori che sono tipici di ogni essere umano, anzi vivente.
Un'altra componente è quella diciamo ormonale, che porta a una maggiore 'aggressività' e intraprendenza (da cui spesso segue una maggiore autonomia rispetto alla donna), ma spesso non si pensa al fatto che questa caratteristica non può essere utilizzata o sfruttata completamente, non può essere applicata in modo utile di fronte a difficoltà varie che si presentano all'esterno o all'interno della propria mente, dal momento che avere quella tendenza a essere più attivi, a provare a interagire direttamente, fisicamente, con le cose, non equivale ad avere una capacità maggiore di risolvere un problema o superare un ostacolo in molti casi, per cui si può finire facilmente nella frustrazione.
Sul lato sessuale il fatto che l'uomo debba in qualche modo condurre, guidare il rapporto, lo fa finire in un stato di tensione proprio in quel campo dove il suo istinto vorrebbe agire liberamente, ed è ovviamente un contrasto che non fa che favorire 'insuccessi', aumentare insicurezze e alimentare il circolo vizioso.
In pratica l'uomo ha un substrato di problematiche proprie e di altre in comune con le donne (lo stesso discorso vale anche per queste ultime) non potendo però mostrarle perchè in virtù di alcune caratteristiche ritenute vantaggiose si pensa ingiustamente che non avrebbe di che lamentarsi e perchè in considerazione di queste l'altro sesso si aspetta che eventuali problematiche non possano avere un peso elevato sulla capacità di andare avanti dell'uomo e sul suo stato psicologico - emotivo.
L'uomo tenta di nascondere o di ribaltare determinate paure, preoccupazioni, ecc. (ad es. vantarsi in campo sessuale per darsi la carica) per mostrarsi sicuro, efficiente, per avere più possibilità con le donne e perchè nel gruppo di uomini un evidenziare una propria debolezza non è 'incoraggiante'. Segue un silenzio imbarazzante o parole / gesti che portano a minimizzare, perchè si pensa che bisogna procedere così, a occhi chiusi, rappresentare la finzione che tutto funzioni, che il problema di uno può far nascere dei dubbi nelle (finte) sicurezze di altri, ci si aspetta sempre di agire, di 'attaccare' la vita, anche se all'interno si sente di non avere la forza neanche per pensare seriamente a come affrontare il giorno successivo.

La rappresentazione dell'uomo come poco sensibile e poco sofferente, come in grado di raggiungere i propri scopi o seguire i propri desideri, non corrisponde alla realtà in un numero elevato di casi, però quasi nessuno ha voglia di togliersi quella maschera, perchè, evidentemente non conviene, per come stanno le cose adesso. Se uno inizia, gli altri uomini potrebbero storcere il naso o prenderlo in giro per 'sdrammatizzare', e sarà in genere preferito, rispetto agli altri che sono o appaiono sicuri di sè, dalle donne, perchè, a prescindere da altro, apparirà più problematico della media degli altri uomini.

Non so se e come le cose potranno cambiare; personalmente non mi viene facile parlare di determinate preoccupazioni IRL, ma qualche volta mi è capitato; perlomeno non sono molto predisposto a fingere, nè mi va di forzare la mia natura.

Ultima modifica di alien boy; 06-02-2016 a 02:00.
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