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Vecchio 25-06-2016, 17:23   #1
Principiante
 

Ciao!

mi sono accorta che spesso sono gli atteggiamenti e i consigli di chi mi sta intorno e in buona fede vorrebbe aiutarmi a creare problemi che non avrei. Magari non faccio cose che i miei coetanei fanno (es. andare in discoteca, uscire spesso...) ma non ci sto male finchè gli altri mi danno l'impressione di essere sbagliata se non le faccio e questo mi fa chiudere sempre di più.

Magari ho dei gusti strani e dovrei fregarmene di quello che alla massa piace oppure dovrei cercare di fare più esperienze possibile, anche se inizialmente mi spaventano o mi annoiano, perchè solo così potrei vivere esperienze nuove positive che restando nel mio comodo tram tram mi perderei.

Cosa ne pensate, meglio essere se stessi e fare solo ciò che ci sentiamo di fare o meglio provare a essere come gli altri? Se è meglio essere se stessi come non lasciarsi condizionare dai desideri e le apprensioni della famiglia?
Vecchio 25-06-2016, 17:39   #2
Esperto
L'avatar di DownwardSpiral2
 

Sicuramente meglio seguire le proprie inclinazioni, ma a volte tra seguire le proprie inclinazione ed evitare situazioni che ci farebbero sentire inadeguati, privandoci di una possibile esperienza, il confine è labile...è importante saper distinguere le due cose secondo me.
Ringraziamenti da
Suttree (25-06-2016), The_Sleeper (25-06-2016)
Vecchio 25-06-2016, 17:42   #3
Esperto
L'avatar di Weltschmerz
 

Non deve essere per forza una dicotomia, né una questione di giusto o sbagliato.
Sono solo vari gradi di compromessi con la realtà.
Ringraziamenti da
XL (25-06-2016)
Vecchio 25-06-2016, 17:54   #4
Esperto
L'avatar di Crystal
 

Quote:
Originariamente inviata da fioredeldeserto Visualizza il messaggio

Magari ho dei gusti strani e dovrei fregarmene di quello che alla massa piace
Dal mio punto di vista c'è poco da ragionarci su...
Nessuno di noi è strano o sbagliato. Partendo da questo fatto devi fare quello che ti piace, FOTTERTENE se è compiaciuto/condiviso dagli altri.
Vedrai che quando quello che starà bene a te, l'avrai metabolizzato ossia accettato, ci sarà anche qualcun'altro che lo apprezzerà, e non ti renderai neanche conto che sono gli altri che si saranno avvicinati a te, e non te a loro.
Con la differenza che tu avrai mantenuto la felicità, senza distrazioni inutili.
Vecchio 25-06-2016, 18:06   #5
Banned
 

Meglio essere sè stessi facendo quello che ci piace, ma alle volte bisogna scendere a patti con la società (specialmente quando si tratta di persone a noi vicine/care).

Diventare "gli altri" e integrarsi nella "massa" è una scelta che personalmente mi fa schifo. Significa (secondo me) rinunciare a sè stessi e arrendersi divenendo poco più che pedine della società.

Però se un amico/a ti invita a fare qualcosa che non ti piace (come andare in discoteca o al mc donald) non puoi e non devi rifiutare sempre. Farlo è spesso un rischio, può portare a perdere anche quello che ci sembra il più caro degli amici.

Il mio parere è che bisogna sempre rimanere fedeli a sè stessi, però per esperienza personale è necessario assecondare un pochino il prossimo se non vuoi rimanere solo/a e isolato/a.
Vecchio 25-06-2016, 18:22   #6
Esperto
L'avatar di Blue Sky
 

Bisogna assolutamente essere se stessi.

Unica cosa è che però bisogna anche chiedersi se il distanziarsi dagli altri e dalla società è più motivato dal disaccordo o più dalla fobia.

Ovviamente non si è costretti ad andare in discoteca, io non ci vado, ma bisogna capire se non ci andiamo perché non ci piace, o perché ci vergogniamo a farci vedere ballare, ecc.
Questa non è una critica a nessuno, solo bisogna ricordarsi che l'obiettivo è superare la timidezza e la fobia, e prima di tutto bisogna capire quanto ne siamo vittime (io lo sono in tante cose).
Ringraziamenti da
awasted (25-06-2016)
Vecchio 25-06-2016, 18:30   #7
Esperto
L'avatar di Pensieroso
 

Senza dubbio meglio essere se stessi, io non ci trovo nulla di sbagliato in ciò...
Ringraziamenti da
Ilsaggio (26-06-2016)
Vecchio 25-06-2016, 19:47   #8
Banned
 

Dico una cosa che forse non c'entra niente ma,ad esempio, mia sorella in negozio cercava di far capire alle colleghe che devono fare la differenziata e farla a prescindere dal rischio di beccarsi una multa. L'hanno definita strana e le hanno detto che fa tenerezza. Ha cercato di far capire che abbiamo la responsabilità delle generazioni future e una di loro ha risposto "cavoli loro".

Io mi sento inadeguata per altre cose, ci sono degli aspetti del mio essere che non mi dispiacciono e che non cambierei. Non sempre chi è considerato normale fa e dice cose ammirevoli.
Se preferisci andare al cinema da sola piuttosto che in compagnia non c'è problema finché la causa non sia un forte malessere a stare con qualcuno al punto da evitare la cosa.
Vecchio 25-06-2016, 20:35   #9
Esperto
L'avatar di Noriko
 

Se senti il bisogno di fare esperienze anche se ti spaventano, come hai scritto, puoi sforzarti un pochino, es ti piace uscire con gli amici ma non ci vai perché pensi che ti giudicheranno allora in questo caso sforzati, se invece non ti interessa allora non farlo ma non metterti ore davanti al computer, piuttosto fai cose che ti interessano.
Ringraziamenti da
Joseph (25-06-2016)
Vecchio 25-06-2016, 21:19   #10
Intermedio
 

Anzitutto complimenti per il post, pone un dilemma concreto e verte su una problematica che abbraccia l'intera conduzione di vita generale.
Non so quanti anni hai, ma se sei in giovane età tenta di forzarti un po' per fare le esperienze da becera omologazione di massa, che danno il titolo per sentirsi a posto con la coscienza.
Poi, appurato che non fa per te, non forzarti più, prendine atto, fai pace con te stessa e combatti una guerra personale esterna contro gli standard omologativi.
Ringraziamenti da
Vale90 (25-06-2016)
Vecchio 26-06-2016, 12:03   #11
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da fioredeldeserto Visualizza il messaggio
Ciao!

mi sono accorta che spesso sono gli atteggiamenti e i consigli di chi mi sta intorno e in buona fede vorrebbe aiutarmi a creare problemi che non avrei. Magari non faccio cose che i miei coetanei fanno (es. andare in discoteca, uscire spesso...) ma non ci sto male finchè gli altri mi danno l'impressione di essere sbagliata se non le faccio e questo mi fa chiudere sempre di più.

Magari ho dei gusti strani e dovrei fregarmene di quello che alla massa piace oppure dovrei cercare di fare più esperienze possibile, anche se inizialmente mi spaventano o mi annoiano, perchè solo così potrei vivere esperienze nuove positive che restando nel mio comodo tram tram mi perderei.

Cosa ne pensate, meglio essere se stessi e fare solo ciò che ci sentiamo di fare o meglio provare a essere come gli altri? Se è meglio essere se stessi come non lasciarsi condizionare dai desideri e le apprensioni della famiglia?
Bell'argomento, il principale, secondo me, in un forum come questo.
Non vanno bene né irrigidimenti e né emulazione sfrenata; non è facile risponderti in poche righe.
Sono anni che cerco continuamente di scacciare gli idola dalla mia mente, cioè quei pensieri che non permettono un'analisi lucida. Io credo che il corpo non è scemo, e se un'esperienza spaventa o annoia quel messaggio interiore ha un senso e cercherà di evitarti ripercussioni anche in seguito. Alla base di tutto c'è la conoscenza di sé, la consapevolezza del proprio ruolo psicologico nella società e l'utilizzare le energie per migliorare il modo di comportarsi in quel ruolo.
Non è facile: alla mia età mi risulta ancora difficile, però anche ieri ho avuto la conferma, in discoteca, che copiare gli estroversi è praticamente folle. Se uno con gli sci cerca di copiare i movimenti e la velocità di una motoslitta, rischia di ammazzarsi o magari di fare una prestazione peggiore.
Il percorso è lungo, le tentazioni sociali sono forti e i dolori sono inevitabili. Ad esempio; tra voi ragazze ti sarai accorta che c'è una gara a chi è più zoccola; chi è carente di troiaggine ha due alternative: troieggiare, e quindi in pratica stuprarsi, oppure vivere con i complessi di inferiorità. Entrambe le soluzioni hanno dei sintomi fastidiosi. Temo che non tutto possa dipendere da noi oppure che alcune persone, come ad esempio me che ormai sono vicino agli anta, siano fatte per proseguire quel percorso e non per arrivare a destinazione.
Vecchio 26-06-2016, 12:05   #12
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da BlackDragon Visualizza il messaggio
Meglio essere sè stessi facendo quello che ci piace, ma alle volte bisogna scendere a patti con la società (specialmente quando si tratta di persone a noi vicine/care).

Diventare "gli altri" e integrarsi nella "massa" è una scelta che personalmente mi fa schifo. Significa (secondo me) rinunciare a sè stessi e arrendersi divenendo poco più che pedine della società.

Però se un amico/a ti invita a fare qualcosa che non ti piace (come andare in discoteca o al mc donald) non puoi e non devi rifiutare sempre. Farlo è spesso un rischio, può portare a perdere anche quello che ci sembra il più caro degli amici.

Il mio parere è che bisogna sempre rimanere fedeli a sè stessi, però per esperienza personale è necessario assecondare un pochino il prossimo se non vuoi rimanere solo/a e isolato/a.
Mi ricorda la frase di un mio amico: "bisogna essere se stessi, fingendo un po'."
Vecchio 26-06-2016, 12:09   #13
Esperto
L'avatar di Warlordmaniac
 

Quote:
Originariamente inviata da Vale90 Visualizza il messaggio
Se preferisci andare al cinema da sola piuttosto che in compagnia non c'è problema finché la causa non sia un forte malessere a stare con qualcuno al punto da evitare la cosa.
Vabbè, certo che l'ideale è scegliere tra una cosa piacevole e una cosa ancora più piacevole, purtroppo non possiamo essere positivi su tutto e come abbiamo i nostri gusti nel giudicare chi ci piace, li abbiamo anche per giudicare chi non ci piace.
Vecchio 26-06-2016, 12:09   #14
Principiante
 

Innnanzittutto grazie a tutti per le risposte

Anche io non credo che i gusti della massa debbano essere per forza superiori a quelli delle minoranze, anzi! Sono una che fa molto di testa sua e ormai sarà da quando non vado alle medie (un po' di anni fa visto che oggi compio 22 anni) che non cerco di imitare o essere come gli altri. L'essere diversi o originali, il non seguire le mode per me è un "pregio", non voglio vivere la vita di un altro.

Però penso anche che i miei genitori vorrebbe vedermi più "normale", magari credendo che se non faccio quello che facevano loro da giovani o che fa mia sorella io non possa godermi davvero la vita, magari pensando che sono triste.

Sì, è importante capire la differenza tra le cose che proprio non mi piacciono, tipo la discoteca, e cose che ho paura di fare per la timidezza. Quelle dovrei cercare di farle, lo so
Vecchio 26-06-2016, 14:28   #15
Principiante
L'avatar di Mirta
 

"Meglio esser folle per conto proprio che saggio secondo l'opinione altrui" diceva Nietzsche, e se fosse realmente possibile metterlo in pratica, non esisterebbe più alcun problema psicologico, sociale comportamentale.
Questo perché se ognuno di noi fosse libero di assecondare le proprie inclinazioni senza sentire il peso del confronto con il contesto sociale in cui siamo immersi che predilige uno standard di comportamento piuttosto che un altro, ognuno vivrebbe sereno nella sua dimensione e non si sentirebbe inadatto.

Purtroppo siamo animali sociali, siamo imitatori, gerarchici e discriminanti. Dobbiamo far coesistere le nostre propensioni con quelle che la società vorrebbe che avessimo. Dilaniante. Però dilaniante credo che lo sia per chi vive il dissidio tra lo "sto bene così/no starei meglio se facessi come gli altri"come un peso, come qualcosa di dannoso verso se stessi.
Ad esempio: io Mirta desidero, bramo con ogni fibra una condizione di vita riservata e solitaria, nella quale poter scegliere IO quando condividermi con altre persone. Invece no, sono costretta a vivere con altre sei persone perché non ho la forza economica di sostenermi. Tendo a starmene per conto mio, rintanata in camera e cerco di dare poca confidenza. A questo punto: l'esperienza dell'isolamento mi rende felice? Se la risposta è sì, allora rispondo alla domanda posta nel thread con: asseconda la tua inclinazione, per quanto strana possa essere, se ti fa stare bene e non lede nessuno. Se la risposta è no, allora qualcosa deve cambiare e deve cambiare, forse, avvicinandosi a quello che è il comportamento degli "altri". Perché se l'isolamento mi fa soffrire, vuol dire che lo assecondo per paura, non per piacere.
Come si mette in pratica il cambiamento? Mirta non lo sa. Vive giorni con picchi altalenanti di tentativi di socializzazione e richiusura in se stessa. E' estenuante.

Per finire: sono convinta che se non avessimo nessun legame affettivo profondo, ci sentiremmo moooolto più liberi di essere come vogliamo, senza assecondare gli altri. Purtroppo il rapporto con gli altri ci condiziona, ma anche di quello non possiamo fare a meno.

Per me è un loop infinito irrisolvibile.
Ringraziamenti da
BlackDragon (26-06-2016), Warlordmaniac (27-06-2016)
Vecchio 26-06-2016, 14:35   #16
Esperto
L'avatar di varykino
 

Secondo me e' meglio essere se stessi e ogni tanto provi a fare una cosa che nn e' da se stessi , così poi stai male e apprezzi di più il fatto di essere se stessi
Vecchio 26-06-2016, 16:11   #17
Esperto
L'avatar di alleny82
 

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
Secondo me e' meglio essere se stessi e ogni tanto provi a fare una cosa che nn e' da se stessi , così poi stai male e apprezzi di più il fatto di essere se stessi
Vero..
Aggiungerei che non vanno demonizzate le cose che apparentemente ci annoiano e non ci piacciono perché se decidi di farle, non ci perdi in coerenza ma ci guadagni in esperienza che è comunque un bagaglio sempre utile, fatto di ricordi che un giorno saranno consigli.
Esempio breve: quand'ero appena maggiorenne, le mie amiche volevano che andassi con loro in un discopub per la festa della donna... A me l'idea non garbava molto soprattutto perché avevo sentito ci sarebbe stato uno spogliarellista
Poi, per curiosità, un po' come potrebbe averla un giornalista che vuole essere testimone di qualcosa e avere gli elementi per criticare o parlarne bene ho deciso di andare nel discopub.
Ne ho avuto impressioni sia positive che negative. Poi nei giorni successivi sono tornata a passare il tempo libero scrivendo poesie e dipingendo quadri.. ma con un' esperienza in più nel cassetto.
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