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Discussione: Perché la pietà da' fastidio? Rispondi alla discussione
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12-01-2017 15:53
choppy
Re: Perché la pietà da' fastidio?

A me non dà fastidio, anzi
12-01-2017 15:33
alleny82
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da Abuela Visualizza il messaggio
A me la pietà è sempre stata sul cazzo. Forse perché la associo a un giudizio, forse perché giunge non richiesta.
Quando camminavo per strada e sentivo i vecchi dirmi: poverina, mi sentivo uno schifo e volevo spaccargli la faccia. Forse perché io non mi sentivo poverina. Anche se poi col tempo ho finito per convincermene. E così l'altrui pietà mi ha solo fatto sentire più debole di quel che effettivamente ero. Forse si tratta sempre di tempistiche sbagliate. E comunque che te ne fai di uno che ti dice poverina e poi se ne va per i cazzi suoi? E poi quando invece hai bisogno di una carezza o una pacca sulla spalla nessuno che ti caga. Mi sa che accetterei solo la pietà di Gesù Cristo in persona
Hai ragione. La vera pietà infatti non è pensare"poverina" e andarsene per i fatti propri ma è quella di cui parlava Gesù che era fatta di amicizia, partecipazione.
Forse sono ancora poche le persone che si comportano come lui ma esistono
12-01-2017 15:20
alleny82
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da Ehi tu, coso... Visualizza il messaggio
Va bene dai, ho parlato in generale, gli esempio che ho fatto erano un po campati in aria per fare degli esempi. Le parole "bene, giusto" possono anche essere usate come delle etichette per giustificare scopi che sono l'esatto contrario di ciò che queste parole dovrebbero significare. Di solito sono state usate proprio per giustificare azione in cui ci si sporca le mani ("il fine giustifica i mezzi" ecc.).
(comunque mi sa che hai frainteso, intendevo questo quando facevo l'esempio dei nazisti che agivano per il bene: "bene" inteso come etichetta da utilizzare per manipolare le masse. È ovvio che quello non potesse essere per il bene, ma di solito nemmeno molte cose che si crede si facciano per il "bene" fanno davvero bene.)
Ora ho capito meglio. Grazie
12-01-2017 15:18
Abuela
Re: Perché la pietà da' fastidio?

A me la pietà è sempre stata sul cazzo. Forse perché la associo a un giudizio, forse perché giunge non richiesta.
Quando camminavo per strada e sentivo i vecchi dirmi: poverina, mi sentivo uno schifo e volevo spaccargli la faccia. Forse perché io non mi sentivo poverina. Anche se poi col tempo ho finito per convincermene. E così l'altrui pietà mi ha solo fatto sentire più debole di quel che effettivamente ero. Forse si tratta sempre di tempistiche sbagliate. E comunque che te ne fai di uno che ti dice poverina e poi se ne va per i cazzi suoi? E poi quando invece hai bisogno di una carezza o una pacca sulla spalla nessuno che ti caga. Mi sa che accetterei solo la pietà di Gesù Cristo in persona
12-01-2017 15:08
Ehi tu, coso...
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da alleny82 Visualizza il messaggio
Ps: come ho già scritto in un altro topic so'con certezza che esiste la bontà disinteressata ma per privacy non posso dire come faccio a saperlo
Va bene dai, ho parlato in generale, gli esempio che ho fatto erano un po campati in aria per fare degli esempi. Le parole "bene, giusto" possono anche essere usate come delle etichette per giustificare scopi che sono l'esatto contrario di ciò che queste parole dovrebbero significare. Di solito sono state usate proprio per giustificare azione in cui ci si sporca le mani ("il fine giustifica i mezzi" ecc.).
(comunque mi sa che hai frainteso, intendevo questo quando facevo l'esempio dei nazisti che agivano per il bene: "bene" inteso come etichetta da utilizzare per manipolare le masse. È ovvio che quello non potesse essere per il bene, ma di solito nemmeno molte altre cose che si crede si facciano per il "bene" fanno davvero bene.)
12-01-2017 12:10
no-body
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio
Ma i sistemi competitivi attualmente creano un mucchio di persone che vivono ai margini sociali. Ora mi sai dire queste cose in che modo giovano alle persone che vengono emarginate o escluse?
Queste persone escluse cosa ci guadagnano da questi sistemi?
.....

Chi vuol fomentare la competizione osteggia fortemente queste iniziative ed io penso che effettivamente siano collegate certe idee. Varykino ha fatto un bell'esempio, questi reality di cattivo gusto in cui delle persone vengono praticamente vessate e si sottopongono volontariamente a queste vessazioni per vincere, primeggiare... Perché il primo avrà tutto, gli altri... Praticamente quasi nulla.

Mi viene praticamente il vomito, lo ammetto, quando penso a queste cose, ma molte persone ci sguazzano alla grande dentro a tutta questa roba. Con questa citazione mi riallaccio anche al tema principale della discussione...
....
I capitalisti liberali hanno le risposte alle tue domande;
dai un occhio al Tea Party USA.
Ronal Reagan diceva: se sei povero ed emarginato e' colpa tua.
I marxsisti in contrapposizione ai primi hanno la loro ideologia.
A parte i dibattiti accademici; sul pratico personalmente l'unico
periodo buono che ho conosciuto e' stata la socialdemocrazia in
Italia tra gli anni '70 e '90. Alla fine del boom economico ma
con stabilita' e prospettive di benessere, grazie all'intervento
un po' peloso dello Stato. La legge del piu' forte viene
addomesticata con la meritocrazia, le leggi dell'uguaglianza
formale, la fede in Cristo e chi piu' ne ha ne metta...
La meritocrazia si smaschera facilmente; i premiati sono sempre
i soliti, e chi li premia e' il piu' meritevole di tutti.
L'uguaglianza davanti alla legge vale piu' tra i pari; che
alla fine se stanno in alto scaricano il prezzo degli errori
e della loro colpe su chi sta in basso. Le patrie galere
non sono piene di colletti bianchi, ma di poveri diavoli.
E' la lotta per la sopravvivenza; l'importante secondo
me e' restare lucidi, non prestare orecchio alle sirene,
non portare acqua al mulino di chi non appartiene alla classe
emarginata o sconfitta, o comunque la si voglia chiamare.
Avere un coltello in tasca pronto ad essere piantato.
12-01-2017 11:50
alleny82
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da onisco Visualizza il messaggio
Pietà e compassione non mi fanno pensare a una situazione paritaria, però "empatia" sì. Dici che anche l'empatia provoca quel tipo di fastidio in chi la riceve?
No, l'empatia non credo dia alcun tipo di fastidio anzi fa piacere a tutti trovare persone empatiche.
Andrebbe bene se tutti fossero empatici nei confronti di tutti... ma mi è sembrato di capire che per la maggioranza delle persone l'empatia è una cosa che non provano per tutti.
Invece pietà e compassione (sempre nella visione di Gesù) dovrebbero essere sentimenti di tutti per tutti che non dovrebbero avere niente a che fare non la parità o la non parità. Come dire, per me la pietà è quella parte dell'amore per il prossimo che ci fa immedesimare nel suo dolore e ci porta ad ascoltarlo, aiutarlo ma che non ci fa sentire superiore a lui; anche perché potrebbero accaderci le medesime cose quindi siamo uguali ma... la maggior parte della gente non ci riesce a non sgranare gli occhi di fronte a qualcuno a cui magari
manca un braccio e a non sentirsi"superiore,fortunata ecc come se sapesse che quella fortuna durerà a vita poi.. "
12-01-2017 11:00
onisco Pietà e compassione non mi fanno pensare a una situazione paritaria, però "empatia" sì. Dici che anche l'empatia provoca quel tipo di fastidio in chi la riceve?
12-01-2017 10:34
alleny82
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Ps: come ho già scritto in un altro topic so'con certezza che esiste la bontà disinteressata ma per privacy non posso dire come faccio a saperlo
12-01-2017 10:27
alleny82
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da Ehi tu, coso... Visualizza il messaggio
Sono stato un po polemico, pardon.
Il fatto è che i "bravi e miti" contadini non sono mai esistiti. E i "bei vecchi tempi" nemmeno. Il mondo è duro, e gli esseri umani sono quello che sono.
Purtroppo (o per fortuna?) i grandi ideali sulla perfettibilità dell'uomo sono appunto ideali. Ma la verità è un'altra cosa. Personalmente penso convenga diffidare di chi si fa portavoce del "bene", "noi siamo nel giusto, noi siamo la giustizia, noi facciamo il bene, ecc." Sono parole, e le parole sono solo parole.
I paladini del bene di solito hanno fatto molto più male del malvagi dichiarati. Almeno il "malvagio" opera per il proprio tornaconto, ne ha la consapevolezza, sa quello che fa e dove vuole arrivare.
I paladini del bene sono ad esempio i crociati che "in nome di Dio" facevano le guerre sante, ammazzando "in nome del bene, del giusto" i musulmani "infedeli" per "redimerli".
Si stava male già prima delle guerre mondiali. Sì è sempre stati male. E adesso è sempre la solita solfa.
Tutti lottano per il proprio tornaconto, anche i "buoni" lo sono perché esserlo gli soddisfa. Non esiste la bontà disinteressata.
In questa prospettiva allora anche il partito nazista agiva "nel bene del popolo, per il bene" e gli ebrei erano il capro espiatorio, i rappresentati del male, i malvagi, mentre "noi" del popolo/partito siamo i buoni, facciamo il bene.
Una prospettiva in cui il partito nazista agiva per il bene? Un bene finto e malato e solo per sé stesso forse... ma io parlando di pietà non posso certo vederla negli omicidi e vari crimini di guerra del nazismo! Non ho parlato di paladini del bene visto che non piacciono neanche a me.. a meno che tu non ti riferisca a Gesù di Nazareth..ma, non penso, lui non ha mai fatto del male a nessuno ; anzi è stato ucciso... l'umanità addomesticata? È così e basta? Molta umanità è stata addomesticata sull' esempio di Gesù.
Ma quella dei Crociati è una storia troppo vecchia per averci influenzato, al contrario della seconda guerra mondiale. Anche Gesù è lontano nel tempo ma le sue idee sono ancora molto presenti.
Tutti gli umani addomesticati? A pensare al proprio tornaconto? Prima o poi crollano però perché sentire freddezza intorno a sé, alla lunga porta ad attacchi di panico ecc.

Per quanto riguarda la visione patriarcale c'era si anche prima del fascismo ma Mussolini e le idee fasciste e naziste hanno peggiorato la situazione, hanno fomentato gli uomini, convincendoli ancora di più, facendoli diventare ancora più razzisti, maschilisti, feroci e senza pietà; hanno reso ufficiale e idolatrato la mancanza di pietà.
I miti contadini c'erano, uno era mio nonno. E so di tanti ragazzi contadini che si sono nascosti per non partecipare alla guerra, ma una volta catturati, quando hanno tentato di fuggire dalla galera gli hanno sparato come niente fosse. Erano solo miti contadini, ecco la fine che hanno fatto.
11-01-2017 21:48
Ehi tu, coso...
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da alleny82 Visualizza il messaggio
La tenerezza non mi dispiace. Lasciarti preoccupare per l'ingenuità delle mie osservazioni non è il massimo. So di essere spesso ingenua.
Mi farebbe piacere che tu mi spiegassi dove hai ravvisato la mia ingenuità, qual è il tuo pensiero ecc.
Grazie.
Sono stato un po polemico, pardon.
Il fatto è che i "bravi e miti" contadini non sono mai esistiti. E i "bei vecchi tempi" nemmeno. Il mondo è duro, e gli esseri umani sono quello che sono.
Purtroppo (o per fortuna?) i grandi ideali sulla perfettibilità dell'uomo sono appunto ideali. Ma la verità è un'altra cosa. Personalmente penso convenga diffidare di chi si fa portavoce del "bene", "noi siamo nel giusto, noi siamo la giustizia, noi facciamo il bene, ecc." Sono parole, e le parole sono solo parole.
I paladini del bene di solito hanno fatto molto più male del malvagi dichiarati. Almeno il "malvagio" opera per il proprio tornaconto, ne ha la consapevolezza, sa quello che fa e dove vuole arrivare.
I paladini del bene sono ad esempio i crociati che "in nome di Dio" facevano le guerre sante, ammazzando "in nome del bene, del giusto" i musulmani "infedeli" per "redimerli".
Si stava male già prima delle guerre mondiali. Sì è sempre stati male. E adesso è sempre la solita solfa.
Tutti lottano per il proprio tornaconto, anche i "buoni" lo sono perché esserlo gli soddisfa. Non esiste la bontà disinteressata.
In questa prospettiva allora anche il partito nazista agiva "nel bene del popolo, per il bene" e gli ebrei erano il capro espiatorio, i rappresentati del male, i malvagi, mentre "noi" del popolo/partito siamo i buoni, facciamo il bene.
11-01-2017 21:30
XL
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da no-body Visualizza il messaggio
E' una visione grossolana e incompleta. C'e' competizione buona e c'e' la cattiva. Faccio esempi della cattiva. Poniamo che l' ossigeno all'interno della nostra bolla d'aria sia una risorsa limitata e non riproducibile. Che io peso 200 chili e tu invece 50; quindi io consumo di mia natura piu' ossigeno di te. Per rimediare a questa ingiustizia inizi a respirare piu' forte tanto da riuscire a consumare la mia stessa quantita' di aria; il risultato finale sara' che moriremo entrambi prima per mancanza di ossigeno. Oppure per essere sicuri che l' altro non consumi troppo ossigeno lo uccidiamo. Sono entrambi scelte pericolose e distruttive.
La buona competizione sarebbe quella di fare a gara per respirare entrambi meno aria e quindi vivere piu' a lungo, o di essere costretti a collaborare per riprodurre l'ossigeno. In realta' ovvio che non ci sono tipicamente situazioni cosi' immediate, drastiche e chiare di scelta tra la vita e la morte; sono molto piu' sfumate, se non ai piu' impercettibili. Ma di fondo esiste sempre la buona e la cattiva competizione, e la natura non perdona scelte sbagliate. Sta a noi riuscire a governare ed impegnarci per imboccare la via della buona competizione. Il disimpegno non e' neutro, l'ossigeno lo consumi anche da fermo.
Ma i sistemi competitivi attualmente creano un mucchio di persone che vivono ai margini sociali. Ora mi sai dire queste cose in che modo giovano alle persone che vengono emarginate o escluse?
Queste persone escluse cosa ci guadagnano da questi sistemi?
(qua si arriva a quei giochi a somma zero... Ad una persona senza reddito cosa vuoi che gliene freghi di un buon servizio di mezzi pubblici, se alla fine non può usufruirne dato che non ha neanche i soldi per comprare il biglietto?)

Alla fine nell'insieme la natura va avanti, non è che se muore il 20%-30% di una popolazione, finisce anche la popolazione.
Magari molti campano benissimo grazie ad un certo sistema competitivo e riescono ad inserirsi, però poi può capitare che c'è un 20%-30% che magari non se la passa affatto bene.

Se si distribuiscono le risorse e le si danno soprattutto ai migliori (il sistema meritocratico tanto osannato), c'è anche da chiedersi dei peggiori cosa ce ne facciamo... Perché ogni qual volta vengono a crearsi gerarchie di questo tipo, finiranno con l'esserci questi peggiori.

Secondo me risulta ragionevole selezionare qualcuno capace di pilotare un aereo, se c'è da pilotare un aereo, però bisogna fare in modo che anche chi resta fuori da questo tipo di selezioni qua (non è capace di pilotare un aereo) possa avere mezzi alternativi per sopravvivere e vivere in modo dignitoso quanto la persona che pilotare l'aereo, io non vedo molte soluzioni.

Chi vuol fomentare la competizione osteggia fortemente queste iniziative ed io penso che effettivamente siano collegate certe idee. Varykino ha fatto un bell'esempio, questi reality di cattivo gusto in cui delle persone vengono praticamente vessate e si sottopongono volontariamente a queste vessazioni per vincere, primeggiare... Perché il primo avrà tutto, gli altri... Praticamente quasi nulla.

Mi viene praticamente il vomito, lo ammetto, quando penso a queste cose, ma molte persone ci sguazzano alla grande dentro a tutta questa roba. Con questa citazione mi riallaccio anche al tema principale della discussione...

"La conclusione che il terrore e la civiltà sono inseparabili, tratta dai conservatori, è solidamente fondata. Che cosa potrebbe indurre gli uomini a svilupparsi in modo da saper dominare con successo stimoli complessi, se non la propria evoluzione realizzata con sforzo, che deve accendersi alla resistenza esterna? Dapprima la resistenza stimolante è incarnata dal padre, poi assume forme innumerevoli: il maestro, il superiore, il cliente, il concorrente, gli esponenti di forze sociali e politiche. La loro brutalità stimola la spontaneità individuale.
Che un giorno la severità possa essere dosata, che le pene sanguinose con cui l’umanità è stata addomesticata nel corso dei millenni possano lasciare il posto alla creazione di sanatori, ha tutta l’aria di un sogno. La coazione simulata è impotente. Lo sviluppo della civiltà si è compiuto all’insegna del carnefice; […]
All’insegna del carnefice sono il lavoro e il godimento. Voler negare questo è andare contro a ogni scienza e a ogni logica. Non ci si può disfare del terrore e conservare la civiltà. Attenuare il primo è già l’inizio della dissoluzione. Di qui si possono trarre le conseguenze più diverse: dal culto della barbarie fascista alla fuga rassegnata nei giorni infernali. Ma se ne può trarre anche un’altra: non curarsi della logica quando è contro l’umanità."
11-01-2017 18:21
alleny82
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da Ehi tu, coso... Visualizza il messaggio
Non so se provare tenerezza o preoccuparmi per l'ingenuità di queste osservazioni.
La tenerezza non mi dispiace. Lasciarti preoccupare per l'ingenuità delle mie osservazioni non è il massimo. So di essere spesso ingenua.
Mi farebbe piacere che tu mi spiegassi dove hai ravvisato la mia ingenuità, qual è il tuo pensiero ecc.
Grazie.
11-01-2017 18:15
no-body
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da Dr.Scotti Visualizza il messaggio
Vivere crea competizione e alla fine ci si annichilisce a vicenda.
E' una visione grossolana e incompleta. C'e' competizione buona e c'e' la cattiva. Faccio esempi della cattiva. Poniamo che l' ossigeno all'interno della nostra bolla d'aria sia una risorsa limitata e non riproducibile. Che io peso 200 chili e tu invece 50; quindi io consumo di mia natura piu' ossigeno di te. Per rimediare a questa ingiustizia inizi a respirare piu' forte tanto da riuscire a consumare la mia stessa quantita' di aria; il risultato finale sara' che moriremo entrambi prima per mancanza di ossigeno. Oppure per essere sicuri che l' altro non consumi troppo ossigeno lo uccidiamo. Sono entrambi scelte pericolose e distruttive.
La buona competizione sarebbe quella di fare a gara per respirare entrambi meno aria e quindi vivere piu' a lungo, o di essere costretti a collaborare per riprodurre l'ossigeno. In realta' ovvio che non ci sono tipicamente situazioni cosi' immediate, drastiche e chiare di scelta tra la vita e la morte; sono molto piu' sfumate, se non ai piu' impercettibili. Ma di fondo esiste sempre la buona e la cattiva competizione, e la natura non perdona scelte sbagliate. Sta a noi riuscire a governare ed impegnarci per imboccare la via della buona competizione. Il disimpegno non e' neutro, l'ossigeno lo consumi anche da fermo.
11-01-2017 17:19
Dr.Scotti Vivere crea competizione e alla fine ci si annichilisce a vicenda.
11-01-2017 16:49
varykino
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da XL Visualizza il messaggio

Tutto questo va bene e va riconosciuto come qualcosa di positivo o va riconosciuto come qualcosa di negativo?
negativo , dato che il premio di questa competizione qual è alla fine? una bara più bella? il fatto di passare la vita dicendo frasi formali , solo perchè si è costantemente in competizione?

la competizione crea un teatrino di falsità formali , dove tutti se volemo bene , ma poi ognuno spera che l'altro affondi .... direi che è una vita deprimente cosi.

il bello è che sto " gioco" inizia proprio a scuola e nn finisce mai fino alla morte.
11-01-2017 16:31
XL
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da varykino Visualizza il messaggio
secondo me la competizione invece , la competizione è la base della nostra società , nostra intesa globalmente.
La penso anche io così, solo che una volta che si è constatata questa cosa bisogna decidersi ed esprimere un giudizio.

Tutto questo va bene e va riconosciuto come qualcosa di positivo o va riconosciuto come qualcosa di negativo?
11-01-2017 16:25
Ehi tu, coso...
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da alleny82 Visualizza il messaggio
È probabile che i nostri nonni, prima di essere costretti ad andare in guerra erano solo dei bravi e miti contadini che parlavano di pietà e compassione con naturalezza estrema e che probabilmente le invocavano per sé stessi e per le persone a cui tenevano :"abbiate pietà, abbiate compassione " a cui per spiegare meglio si sarebbe potuto aggiungere :" trovate qualcosa di me in voi perché infondo non siamo diversi"
Stai a vedere che la causa di tutte le fobie è il fascismo e il nazismo e in particolare il mito del super uomo e in special modo la seconda guerra mondiale..?
Non so se provare tenerezza o preoccuparmi per l'ingenuità di queste osservazioni.
11-01-2017 15:38
varykino
Re: Perché la pietà da' fastidio?

Quote:
Originariamente inviata da alleny82 Visualizza il messaggio
L'orgoglio non porta a niente. Bisognerebbe invece allenarsi ad avere comprensione e umiltà '.
L'orgoglio che cos'è? E' una forma di narcisismo che non porta a niente se non a litigi
si ma le masse nn ragionano cosi , nel senso alla gente piace x factor per dirti, e robe del genere , l'illusione di essere meglio di altri , questi vivono di feedback per colmare un vuoto interiore che ormai è un abisso senza fondo.

il narcisismo di questo genere è un prodotto prettamente americano.

sto gioco malato gioca appunto sul fatto di avere la speranza di uscire dal proprio rango sociale ed elevarsi a qualcosa di migliore e globalmente riconosciuto (cosa che nn accadrà mai) , l'esaltazione dell individuo , d'altronde succede questo quando in tutto il mondo il comunismo o insomma quel tipo di idea fallisce .

è l'america cmq è sempre colpa loro.
11-01-2017 15:28
alleny82
Re: Perché la pietà da' fastidio?

L'orgoglio non porta a niente. Bisognerebbe invece allenarsi ad avere comprensione e umiltà '.
L'orgoglio che cos'è? E' una forma di narcisismo che non porta a niente se non a litigi
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