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Vecchio 17-04-2011, 16:34   #1
Esperto
L'avatar di lowman's
 

sono apatico, quasi totalmente apatico, non mi interessa più del mio futuro, non ho voglia di studiare, non riesco a trovare lavoro e questo complica ancora di più le cose, mi abbatto....vorrei fare il falegname, l'artigiano o il carpentiere, perché ho la passione per i lavori manuali, ma che vergogna per i miei genitori e per i cervelli tarati che mi stanno attorno accettare questo, e in parte lo è anche per me..in realtà col passare del tempo non so più neanche io quello che voglio, non ho più autostima, sono anni che non concludo più niente, non mi piace quello che faccio, se ritengo di dover fare qualcosa perché so mi farebbe del bene, se non mi va non la faccio, punto...evito tutte le situazioni noiose-stressanti-impegnative, perché già so che ne ritornerei distrutto........a volte non mi va neanche di uscire di casa con gli amici, perché l'umore me lo impedisce.......io non so cosa mi prende, so solo che provo disagio per la situazione che sto vivendo, mi vergogno di me stesso, con i miei genitori, con i miei amici, ma cerco di mascherare quanto posso agli altri e non faccio NIENTE per migliorare la situazione, ci provo, ma poiché le cose vanno sempre male, perdo le speranze e mi abbatto....va dallo psicologo, mi direte, ma già inizio a pensare che i soldi non li ho, come spiegarlo ai miei genitori perché già sono per loro una delusione tremenda, come far accettare da me stesso il fatto che sarò come sempre un peso per la mia famiglia.....uffa non ce la faccio più...non è iniziato da un giorno all'altro, è stato tutto un crescendo per vari motivi.....non mi va più di scrivere per il momento.....

grazie per lo sfogo...
Vecchio 17-04-2011, 16:38   #2
Esperto
L'avatar di Inosservato
 

coraggio, sono momenti....quando te la sentirai potrai risalire un passo alla volta, senza fretta, scegliti piccoli obbiettivi, facili da ottenere, poi piano piano quando trovi periodi positivi fissi altri obbiettivi più ambiziosi....
Vecchio 17-04-2011, 16:44   #3
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Originariamente inviata da lowman's Visualizza il messaggio
sono apatico, quasi totalmente apatico, non mi interessa più del mio futuro, non ho voglia di studiare, non riesco a trovare lavoro e questo complica ancora di più le cose, mi abbatto....vorrei fare il falegname, l'artigiano o il carpentiere, perché ho la passione per i lavori manuali, ma che vergogna per i miei genitori e per i cervelli tarati che mi stanno attorno accettare questo, e in parte lo è anche per me..in realtà col passare del tempo non so più neanche io quello che voglio, non ho più autostima, sono anni che non concludo più niente, non mi piace quello che faccio, se ritengo di dover fare qualcosa perché so mi farebbe del bene, se non mi va non la faccio, punto...evito tutte le situazioni noiose-stressanti-impegnative, perché già so che ne ritornerei distrutto........a volte non mi va neanche di uscire di casa con gli amici, perché l'umore me lo impedisce.......io non so cosa mi prende, so solo che provo disagio per la situazione che sto vivendo, mi vergogno di me stesso, con i miei genitori, con i miei amici, ma cerco di mascherare quanto posso agli altri e non faccio NIENTE per migliorare la situazione, ci provo, ma poiché le cose vanno sempre male, perdo le speranze e mi abbatto....va dallo psicologo, mi direte, ma già inizio a pensare che i soldi non li ho, come spiegarlo ai miei genitori perché già sono per loro una delusione tremenda, come far accettare da me stesso il fatto che sarò come sempre un peso per la mia famiglia.....uffa non ce la faccio più...non è iniziato da un giorno all'altro, è stato tutto un crescendo per vari motivi.....non mi va più di scrivere per il momento.....

grazie per lo sfogo...
Non sai quanto ti capisco.
Io dopo la scuola ho iniziato a lavorare, ma sapevo che non avrei dato soddisfazione a me stesso e nemmeno ai miei...per cui mi sono iscritto all' università....pur non essendoci portato, in quanto non mi è mai piaciuto studiare, anzi sono come te, preferisco i lavori manuali.
Cmq ho retto, ho studiato anni e poi mi sono laureato, nel frattempo mi sono bene bene distrutto la vita...tralasciando amici, ragazze e passioni di vario genere.
Ti do un consiglio...sbattitene di quello che dicono i tuoi...tu devi fare le cose per te, non per i tuoi....la felicità deve essere la tua....se ti piace fare il falegname, fallo pure...vedrai che tra 3 o 4 anni sarai pieno di soldi....sono mestieri che ormai non fà più nessuno, per cui la concorrenza sta diventando praticamente inesistente.
Beato te che diventerai ricco
Vecchio 17-04-2011, 16:50   #4
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L'avatar di lowman's
 

mmm, magari fossero momenti, il problema è che questa situazione è uscita fuori quasi tre anni fa e via via sembra stia peggiorando....dopo mesi di sconforto, ho cercato da solo di uscirne, cercando di impormi un nuovo obiettivo, l'università, e nonostante l'entusiasmo e la determinazione iniziale dopo appena qualche mese ho iniziato nuovamente a vacillare, finché ho preso coscienza del fatto che non avendo dato neanche un esame, si è trattato dell'ennesimo fallimento...ora, non è la prima volta che tento l'università, e anche le scorse volte ho sempre miseramente fallito e abbandonato...motivi? scarsa voglia di impegnarsi, disinteresse verso le materie e l'ambiente universitario in generale....quindi ho cercato di trovare lavoro, ma niente, ho 22 anni e non ho mai lavorato, non mi hanno preso neanche a fare il cameriere...ora sto rifrequentando nuovamente l'uni, ma come ho già detto sopra: ennesimo fallimento..ormai non riesco più a trovare la strada, vedo solo nero, a meno che le cose non cambino, ma ho perso le speranze........e ho paura che questa situazione mi porti in futuro a vivere una vita di cacca, anche perché sono psicologicamente completamente solo, anche i miei genitori se ne disinteressano totalmente, se non del fatto che causo loro vergogna quando altri chiedono "e tuo figlio cosa fa?"...........senza contare già alcuni problemi fisici che ho e, ahimé, chissà se non mi faranno crepare prima del tempo.....comunque ho già una corda con nodo scorsoio nell'armadio, non si sa mai...
Vecchio 17-04-2011, 17:03   #5
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Ti capisco. Vivo la stessa situazione. Non so che dirti. Forse se trovassi gli appigli per un lavoro manuale staresti meglio. Quello che dovrei fare anch'io... pensa che non ho manco un attestato del diploma.
La scuola? Non l'ho maii capita...
Vecchio 17-04-2011, 17:09   #6
Esperto
L'avatar di missim
 

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Originariamente inviata da Dekker83 Visualizza il messaggio
sbattitene di quello che dicono i tuoi...tu devi fare le cose per te, non per i tuoi....la felicità deve essere la tua
Quoto!
Vecchio 17-04-2011, 17:12   #7
Esperto
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Originariamente inviata da maury25 Visualizza il messaggio
Ti capisco. Vivo la stessa situazione. Non so che dirti. Forse se trovassi gli appigli per un lavoro manuale staresti meglio. Quello che dovrei fare anch'io... pensa che non ho manco un attestato del diploma.
La scuola? Non l'ho maii capita...
Purtroppo, parlo almeno per il contesto in cui vivo, tutto le scelte sbagliate che ho fatto in ambito scolastico, si sono ripercosse sulla considerazione che gli altri avevano di me: se prendevo un brutto voto, una settimana di punizione e musi appesi, se non passavo un esame ero la vergogna, però al contrario le cose positive non hanno fatto mai clamore, al massimo un "bravo" oppure "secchione"..e tutto questo ha influito sul rapporto con i miei in maniera negativa e sulla mia autostima, ogni traguardo che raggiungevo non è mai stato "festeggiato", solo indifferenza ...eppure c'è di peggio in giro, mi dicevo...insomma, mi sono completamente disinnamorato della scuola, perché mi ha sempre portato solo stress e frustrazione, comunque andassi, e isolamento da parte di amici e famiglia.
Vecchio 17-04-2011, 17:16   #8
Esperto
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io non so davvero da dove ripartire, mi sento un tronco nel deserto, senza acqua e senza nutrimento...se solo avessi un qualcosa a cui aggrapparmi, almeno mi ritornerebbe la speranza, ma la maggior parte delle scelte sbagliate che ho fatto, e che hanno influita sulla mia psiche, sono state il frutto di consigli sbagliati o mai dati, di gente inutile che mi è stata attorno...e se le cose continuano ad andarmi male, probabilmente è perché non sta cambiando niente.
Vecchio 17-04-2011, 17:24   #9
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Ma da quando fare lavori manuali è diventata cosa vergognosa e da reietti?
Se ti va di fare quello fallo e efregatene di questi pregiudizi. Tuoi e altrui.
Si vede perchè siamo diventati un popolo con le nuove generazioni tutte lauerate e a spasso....
Vecchio 17-04-2011, 18:30   #10
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Originariamente inviata da Rose Visualizza il messaggio
Ma da quando fare lavori manuali è diventata cosa vergognosa e da reietti?
Se ti va di fare quello fallo e efregatene di questi pregiudizi. Tuoi e altrui.
Si vede perchè siamo diventati un popolo con le nuove generazioni tutte lauerate e a spasso....
Rose più che una vergogna è per la società attuale un'umiliazione, e non immagini quanto...poi parlo per la mia realtà quotidiana, accanto a me tutta gente che va all'università, e che si sta per laureare, in famiglia tutti(o quasi) laureati, mio padre anche...circondato da pregiudizi e preconcetti, che prima o poi, girandoti continuamente attorno, finiscono col farti pensare realmente che sei un incapace se non riesci a fare determinate cose, e giusto o sbagliato che sia, questa situazione mi ha rincretinito e ha ulteriormente sbattuto a terra la mia autostima...pensi che ai miei genitori freghi qualcosa quant'è bello il lavoro manuale? per loro è solo il ritorno ad una situazione meschina, alla povertà, all'ignoranza, all'arretratezza, questo e nient'altro...non mi sono stati mai d'appoggio in niente, figuriamoci nei progetti che non corrispondono al loro volere....
Vecchio 17-04-2011, 18:42   #11
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vorrei tanto avere la forza di reagire da solo e di fregarmene di tutto e di tutti...ma non riesco a trovare nessun input o c'è sempre qualcosa che mi frena.
Vecchio 17-04-2011, 18:52   #12
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Originariamente inviata da lowman's Visualizza il messaggio
vorrei tanto avere la forza di reagire da solo e di fregarmene di tutto e di tutti...ma non riesco a trovare nessun input o c'è sempre qualcosa che mi frena.
Abbiamo perso tutti gli stimoli, non abbiamo voglia di far niente. Il passato ci ha divorato, consumato,stressato. Non abbiamo più voglia di affrontare il presente, però la forza d'inerzia e l'istinto di sopravvivenza ci tiene in vita.
Lascia perdere chi non capisce tali sentimenti :se non li vivi non li capirai mai, MAI!
Vecchio 17-04-2011, 19:05   #13
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ma c***o, ci deve essere un modo per riprendersi senza per forza rivolgersi allo psicologo o imbottirsi di farmaci! Come hanno fatto per secoli tutti gli altri che hanno vissuto i nostri stessi problemi? prima ancora dell'avvento della psicoanalisi...ma certo, prima non esisteva questa società omologata e stressante di cacca...

Io ho due problemi di salute abbastanza rischiosi e per il momento sotto osservazione, quanto basterebbe per far andare fuori di matto chiunque e buttarsi dal ponte, nonostante tutto il mio senso di insoddisfazione e frustrazione, o chiamala depressione, dipende solo in minima parte da questi due problemi, che già so mi garantiranno un futuro di m**da!
io l'unica cosa che voglio è vivere sereno, fare quello che voglio in santa pace, senza rotture, e stress inutili, ma non trovo la maniera di imporre la mia volontà...tanto ho già deciso, se dovessi essere destinato a un futuro di sofferenza fisica o da vegetale umano, mi ammazzo, quando si dice "l'importante è la salute", perché se non hai neanche quella tanto vale crepare!
Vecchio 17-04-2011, 22:31   #14
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NOn voglio scendere nel personale su di te o i tuoi familiari. Il mio è un discorso generale.
E' che abbiamo tutti troppa puzza sotto il naso, tutti che si devono laureare, anche nelle cose più strane non spendibili sul lavoro. Poi ovvio che non c'è lavoro per tutti e molte volte viene visto meglio nell'immaginario comune un lavoro al callcenter (che io trovo davvero un posto osceno) perchè "lavoro di ufficio" rispetto magari ad un lavoro manuale come può essere il falegname, che può essere fonte di molte soddisfazioni in più.
Io faccio lavori manuali, ho fatto la barista, la commessa, la cameriera, anche le pulizie. Eppure ho un diploma in ragioneria e sono andata anche all'università per un po', mica me ne vergogno...
I miei genitori sono strani invece, a parole dicono di non vergognarsi che non c'è niente di male in nessun lavoro dignitoso, ma quando facevo le pulizie io un po' la vergogna la notavo, mi dicevano di non parlare in giro del mio lavoro...
Vecchio 18-04-2011, 10:04   #15
Esperto
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è ipocrita, lo so, alla fine se non ci fosse gente come falegnami, muratori, idraulici, meccanici, ecc. immaginate come vivremmo...soltanto che oggi questi mestieri sono considerati umili, poveri, per gente che non ha studiato, ignorante, cafona, che viene da una situazione difficile e non ha potuto ottenere di meglio dalla vita..almeno questo è ciò che pensano i miei, ecco perché per loro io sarei un fallimento, perché non vedrebbero realizzata la loro idea di elevazione sociale, anzi secondo loro cadrei più in basso di quel che sono diventati.

Ma non è questo che mi preoccupa...ciò che mi sta realmente rovinando è la quasi totale mancanza di autostima e l'apatia...oggi ad esempio sarei dovuto andare in università, ma non ci sono andato, perché l'ambiente non mi piace, non mi piace stare lì ad ascoltare un tizio che parla tre ore e tu stai immobile lì ad ascoltarlo, non mi piace certa gente che va lì, che mi fa sentire proprio indisposto e a disagio...in teoria non ci perderei nulla ora ad uscire di casa e a chiedere alla prima falegnameria che trovo se potrei iniziare ad imparare lì...ma non lo faccio, perché? non perché non mi va di uscire di qui, ma perché troppe cose mi passano per la testa, e se mi dice di no? che faccio? e come lo dico ai miei ora? e se non sono all'altezza? e se poi scopro che non fa per me? tutto questo perché non credo in me stesso e mi creo troppi complessi...ma è così quasi per ogni cosa, davvero non ce la faccio più...e quasi come se ci fosse un muro di cemento tra i miei pensieri e l'azione e non riesco a sbloccarmi, e questo mi porta a perdere occasioni e occasioni perse sono delusione e frustrazione, e il ciclo riprende...
Vecchio 18-04-2011, 14:50   #16
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Ora io cercherò di darti dei consigli, ma tieni bene a mente che non sto assolutamente salendo in cattedra, sono cose che io personalmente ritengo valide anche per la mia situazione e che cmq ancora non riesco a mettere in pratica. Non voglio fare la parte di quella che dice "ma fai così, babbo" come se fosse una cosa semplice. Sono le mie riflessioni a riguardo frutto anche delle mie esperienze passate, la direzione che sto cercando di prendere che forse mi permetterà di svoltare davvero.

1. devi fare le cose per te, cercare di emanciparti il più possibile dall'opinione altrui, anche da quella dei genitori. Rendere conto solo a te stesso di quello che vuoi, che puoi fare, di quello che è giusto o sbagliato, dignitoso o sconveniente secondo il TUO metro di giudizio.

2. il disagio che senti non è l'università, il lavoro o altro. E' in primis dentro di te, fermo restando che l'ambiente fa anche la sua parte e se sfavorevole amplifica la nostra percezione di disagio. Devi cercare di risolvere o quanto meno mitigare questa sensazione di inadeguatezza, devi crearti delle solide basi, che rafforzino la tua autostima. Perchè senza quella alla prima difficoltà crolleresti e scapperesti via e sarebbe così dappertutto.
Devi mettere in conto che ovunque ci sono delle difficoltà da affrontare, ovunque troverai personaggi meschini che approfitteranno delle tue debolezze per affossarti, perchè sono dei deboli a loro volta, non è altro che un tentativo di mettersi al di sopra degli altri, affossandoli. Devi tenere a mente tutto questo, non colpevolizzarti eccessivamente se troverai persone che cercano in tutti i modi di sminuirti o non avranno tatto e pazienza con te.

3. devi capire se la tua fuga dall'università è dettata unicamente dalla mancanza di stimoli e dalla sensazione di disagio o è proprio la manifestazione totale del tuo ormai sopravvenuto disinteresse per quello che studi.
In sostanza, poniamo il caso che studi giurisprudenza, la fuga sarebbe motivata dal fatto che hai deciso che non te ne strafotte più nulla di diventare un avvocato e vuoi fare qualsiasi cosa di diverso o è perchè all'uni non ti trovi?

Ultima modifica di Cristal; 18-04-2011 a 14:52.
Vecchio 18-04-2011, 15:34   #17
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allora, cerco di rispondere, la scelta dell'università è stata un scelta mia e "libera".. mio padre mi chiese, "cosa vuoi fare? lavorare o studiare?", io dissi che avrei voluto studiare e quindi scelsi un corso, analizzai i pro e i contro e mi dissi che poteva andare...a settembre ho iniziato, con motivazione, anche se un po' spaesato per il nuovo ambiente, seguivo regolarmente le lezioni, avevo iniziato a studiare gli appunti, me ne fregavo di chi c'era in classe, avevo stretto una tiepida amicizia con un paio di persone, così da non passare le giornate in facoltà in totale solitudine e scambiare qualche parola.......dopo qualche settimana però le cose sono iniziate a cambiare, trovavo tutto monotono e noioso, ho cominciato a non frequentare più tutte le lezione, poi solo un paio di volte a settimana, ora sono almeno due settimane che non metto piede in facoltà..

Lo so, stai pensando "hai voluto la bicicletta, ora pedala!"...il problema è che, ripensandoci, ho scelto la bicicletta sbagliata per troppa paura di sbagliare, il mondo del lavoro è buio e non ti da certezze....prima di iniziare l'uni, ho passato un anno senza far niente, cercando lavoro e non trovandolo, non mi hanno voluto neanche come cameriere, quindi, quando mio padre mi ha messo alle strette, o studio o lavoro, ho scelto la direzione che in quel momento mi sembrava più efficace, ovvero laurearsi e avere più certezze per un lavoro...a distanza di mesi mi rendo conto però che probabilmente l'università non fa affatto per me, è un ambiente che mi sta stretto, perché e puro apprendimento e niente pratica, e io come ho detto, mi sono sempre sentito portato per lavori manuali, so solo questo..

La scelta dell'uni mi sembrava inoltre il modo migliore per riparare il rapporto con i miei, per recuperare un po' della loro considerazione, almeno avrei dato prova di impegnarmi in qualcosa, e invece ora sto tradendo anche questo "patto"...solo per colpa mia e della mia mancanza di autostima-apatia, perché avessi scelto meglio, ora probabilmente starei facendo altro.

Ultima modifica di lowman's; 18-04-2011 a 15:38.
Vecchio 18-04-2011, 15:54   #18
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io non do colpa alla crisi, non ha senso, se non trovo lavoro, inizio a pensare che il problema sia mio, sia sbagliato il mio modo di propormi, non ispiro fiducia, perché io per primo non ne ho in me stesso, e ciò mi può condizionare anche nel timbro della voce e nelle parole che uso...così ci perde due secondi un datore di lavoro X a capire come sono, anche se non mi conosce e non gli frega nulla di me, e a dirmi "no non mi interessi" voltandomi la faccia.....e se vado da un falegname qui, nella cittadina in cui abito, a chiedere se mi prende come apprendista, quali risposte potrei aspettarmi? che bisogno avrebbe lui di scegliere proprio me e di pagarmi e non altri? perché non dare i suoi soldi a qualche nipote, parente o conoscente in difficoltà come me? oppure mi schiavizzerebbe gettandomi fuori quando non avesse più bisogno di me, tanto chi correrebbe in mio aiuto se sono un perfetto sconosciuto, non sono parente ne' di politici, ne' di finanzieri o altro.

Ultima modifica di lowman's; 18-04-2011 a 15:56.
Vecchio 18-04-2011, 16:02   #19
Esperto
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come hai potuto capire, non credo mai fino in fondo in quello che penso e vorrei.
Vecchio 18-04-2011, 16:21   #20
Esperto
 

Allora, per lavorare devi dimostrare una certa grinta. Anche recitata, ma così non vai da nessuna parte. Ora è più difficile, perchè vogliono gente che sappia già lavorare in ogni caso anche se si tratta di apprendisti. O stai li per un po' e ti fai sfruttare, tipo uno stage e così impari. Oppure fai una scuola professionale e impari un mestiere, quando dici che manco a fare il cameriere ti prendono, ti credo. Senza esperienza non prendono ormai nessuno, e cmq è un lavoro duro, devi mostrarti "roccioso" perchè ti fanno saltare i nervi spessissimo, devi mantenere il sangue freddo sia con il capo che con i clienti.
Che diploma hai?
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