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Vecchio 05-04-2014, 16:00   #21
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Ma pio un introverso diventare spontaneo?
Se si come? Se no perchè?

Azz adesso ruminererò?
Vecchio 05-04-2014, 16:02   #22
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L'avatar di Myway
 

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Non sono d'accordissimo, in quanto non reputo che un grande dispendio di attività mentale (in senso quantitativo) destinato all'analisi delle dinamiche interiori, porti necessariamente ad una buona conoscenza di sé, anzi spesso tali ruminazioni si rivelano sterili e improduttive, non è un caso infatti che tante riflessioni apparse anche su questo forum mi paiano tante volte campate per aria e troppo focalizzate sull'incolpare la società, gli altri e il mondo interno nella sua globalità piuttosto che concentrarsi sulle proprie disfunzionalità cognitivo-emotive.
Non è quello il problema ma il fatto che purtroppo pur dicendo o intuendo buone cose relative alla conocenza di sè e almondo esterno, spesso si è costretti a fermarsi lì non aendo gli strumenti o le capacità per andare oltre e quindi si continua a girare girare girare con estenuanti autoanalisi, autoosservazioni ecc
Purtroppo tutto questo, anche laddove si dicano cose sensate, resta solo in superficie e non va ad intaccare le parti più profonde, toccate e danneggiate da decenni di eventi negativi, che hanno creato complessi, malfunzionamenti emotivi ecc
E' coem se uno si accorge di avere una malattia, la esamina in teoria per mesi ma in pratica se non prendi le medicine giuste (perchè non le trovi) non farai un passo avanti, o farai in 10 anni i progressi che avresti potuto fare in 10 mesi, con eventi reali e positivi che avrebbero lavorato in profondità in senso positivo...

Cioè io mi rendo conto che potrei stare un anno chiuso in casa a ragionare su me stesso h24, poi il primo giorno che esco due eventi negativi o due giudizi sprezzanti, riportano a galla decine di ferite causate da tanti evenit sempre negativi accumulati negli anni precedenti, sin dalla età più tenera..e tutti i miei ragionamenti , pur giusti, all'atto pratico cambiano zero o quasi...e questo anche se il tutto viene svolto a livello di psicanalisi, o di terapia, come molti qua posson testimoniare non sempre funziona, se non trovi chi sa scendere in profondità e sa come operare realmente...come una casa danneggiata da terremoti periodici sin dalle fondamenta, a cui si danno solo nuove mani di vrnice all'esterno...mentre dentro resta tutto trabballante e diroccato...

Ultima modifica di Myway; 05-04-2014 a 16:16.
Vecchio 05-04-2014, 16:15   #23
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Non è quello il problema ma il fatto che purtroppo pur dicendo o intuendo buone cose relative alla conocenza di sè e almondo esterno, spesso si è costretti a fermarsi lì non aendo gli strumenti o le capacità per andare oltre e quindi si continua a girare girare girare con estenuanti autoanalisi, autoosservazioni ecc
Purtroppo tutto questo, anche laddove si dicano cose sensate, resta solo in superficie e non va ad intaccare le parti più profonde, toccate e danneggiate da decenni di eventi negativi, che hanno creato complessi, malfunzionamenti emotivi ecc
E' coem se uno si accorge di avere una malattia, la esamina in teoria per mesi ma in pratica se non prendi le medicine giuste non farai un passo avanti, o farai in 10 anni i progressi che avresti potuto fare in 10 mesi, con eventi reali e positivi che avrebbero lavorato in profondità in senso positivo...

Cioè io mi rendo conto che potrei stare un anno chiuso in casa a ragionare su me stesso h24, poi il primo giorno che esco due eventi negativi o due giudizi sprezzanti, riportano a galla decine di ferite causate da tanti evenit sempre negativi accumulati negli anni precedenti, sin dalla età più tenera..e tutti i miei ragionamenti , pur giusti, all'atto pratico cambiano zero o quasi...e questo anche se il tutto viene svolto a livello di psicanalisi, o di terapia, come molti qua posson testimoniare non sempre funziona, se non trovi chi sa scendere in profondità e sa come operare realmente...come una casa danneggiata da terremoti periodici sin dalle fondamenta, a cui si danno solo nuove mani di vrnice all'esterno...mentre dentro resta tutto trabballante e diroccato...
La grande difficoltà delle persone insicure è legata soprattutto alla paura del fallimento, il quale viene visto e affrontato come la conferma di un autogiudizio negativo. La cosa più importante diventa allora non il fare le cose bene ma il fallire bene, ovvero imparare a gestire l'abbattimento psicologico dovuto all'insuccesso. Da che mondo è mondo è sempre stata la pratica ad apportare miglioramenti qualunque sia l'impresa in atto, intellettuale o pratica, ed è proprio la mancanza di pratica dovuta alla paura di sbagliare o alle ferite correlate a un errore o a un insuccesso, che rendono l'insicuro una persona perennemente sulla linea di partenza, a un enorme distanza dagli altri "corridori".
Vecchio 05-04-2014, 16:19   #24
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non è un caso infatti che tante riflessioni apparse anche su questo forum mi paiano tante volte campate per aria e troppo focalizzate sull'incolpare la società, gli altri e il mondo interno nella sua globalità piuttosto che concentrarsi sulle proprie disfunzionalità cognitivo-emotive.
ma è ovvio che è piu facile prendersela con chiunque che con se stessi è un autodifesa naturale .... tutti sotto sotto sanno che le robe dipendono per la maggior parte delle volte da noi stessi ...... si chiama " mettersi l anima in pace" almeno temporaneamente.... te la prendi con chiunque e fai una passata con ccleaner alla coscienza è un illusione etc.. è per non impazzire definitivamente.
Vecchio 05-04-2014, 16:20   #25
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La grande difficoltà delle persone insicure è legata soprattutto alla paura del fallimento, il quale viene visto e affrontato come la conferma di un autogiudizio negativo. La cosa più importante diventa allora non il fare le cose bene ma il fallire bene, ovvero imparare a gestire l'abbattimento psicologico dovuto all'insuccesso. Da che mondo è mondo è sempre stata la pratica ad apportare miglioramenti qualunque sia l'impresa in atto, intellettuale o pratica, ed è proprio la mancanza di pratica dovuta alla paura di sbagliare o alle ferite correlate a un errore o a un insuccesso, che rendono l'insicuro una persona perennemente sulla linea di partenza, a un enorme distanza dagli altri "corridori".
Si è ovvio che fallire sempre non aiuta, poi è ovvio che molti partono già svantaggiati, come nel mio caso, per essere nati in famiglie svalutanti dove sono solo critiche continue...molti ne ho visti combinare di disastri da altre persone ma il fatot di avere genitori o fratelli ecc che li hanno cmq spronati e incoraggiati glieli a fatti superare in modo relativamente indolore..
Poi è normale che se hai rischiato di affogare 100 volte avrai paura a gettarti in acqua, ma anche se fai uno sforzo e ti ributti in campo ritrovi sempr enuove sberle...gli insuccesis possono servire MA ad un certo punto servono ANCHE ( anzi per certe situazioni direi SOPRATTUTTO) i successi...
Vecchio 05-04-2014, 16:23   #26
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gli insuccesis possono servire MA ad un certo punto servono ANCHE ( anzi per certe situazioni direi SOPRATTUTTO) i successi...
Difficile che arrivino i successi senza passare dagli insuccessi e dagli scivoloni, è rarissimo che qualcuno riesca a ottenere tutto subito e quand'anche accadesse, i suddetti casi vengono esasperati e sopravvalutati. Insomma, come al solito: no pain, no gain
Vecchio 05-04-2014, 16:32   #27
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Difficile che arrivino i successi senza passare dagli insuccessi e dagli scivoloni, è rarissimo che qualcuno riesca a ottenere tutto subito e quand'anche accadesse, i suddetti casi vengono esasperati e sopravvalutati. Insomma, come al solito: no pain, no gain
Difatti qua molti di insuccessi e scivoloni hanno la collezione, ma cmq continuano a non ottenere successi....nessuon di noi credo pretendesse a 18 anni, ma manco a 40, di avere solo successi clamorosi...
IO , come credo altri, abbiamo capito subito e messo in preventivo di non percorrere una marcia trionfale con le donne...infatti io non ho fatot drammi quando ho iniziato a vedere a 17-18 anni i pirmi amici fidanzarsi o cominciare ad avere le prime storielle, mentre altri già sbroccavano e bestemmiavano...
Vecchio 05-04-2014, 16:36   #28
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IO , come credo altri, abbiamo capito subito e messo in preventivo di non percorrere una marcia trionfale con le donne...infatti io non ho fatot drammi quando ho iniziato a vedere a 17-18 anni i pirmi amici fidanzarsi o cominciare ad avere le prime storielle, mentre altri già sbroccavano e bestemmiavano...
Secondo me è proprio quello il problema: pare vi siate autoconnotati come non adatti alle donne. La percezione che uno ha di sé contribuisce (e non di poco) a influenzare i suoi risultati.
Vecchio 05-04-2014, 16:43   #29
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Secondo me è proprio quello il problema: pare vi siate autoconnotati come non adatti alle donne. La percezione che uno ha di sé contribuisce (e non di poco) a influenzare i suoi risultati.
NOn mi sono connotato ma è la risultante dei riscontri avuti...se vai a giocare a pallone con 10 squadre diverse e ti mettono sempre in panchina, difficilemente puoi pensare di essere un fenomeno...ti alleni cerchi di migliorarti riprovi con 10 squadre e sempre in panchina....ti fai coraggio ti rimetti sotto, resisti, abbozzi e riporvi e altri 10 insuccessi...
Quando a rrivi a 40-50 insuccessi a fronte di zero riscontri positivi reali pensi che sia ancora percezione? o è troppo presto per giudicare, bisogna arrivare a 1000 insuccessi prima di poter pensare che sia il momento di ottenere un successo?
Vecchio 05-04-2014, 16:45   #30
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L'avatar di Inosservato
 

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Perché molti di noi sono ruminatori mentali che impiegano grandi energie mentali per rimirare, rielaborare e strarielaborare eventi del passato, sentimenti negativi, offese subite (vere o presunte esse siano), ingiustizie presenti e future invece di impegnarsi a scacciare il rimuginio e dedicarsi il più possibile all'azione/attività?
non saprei
per carattere
di certo chi non rumina non lo fa per scelta, gli viene naturale agire e non pensare, non si sforza
Vecchio 05-04-2014, 16:47   #31
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Myway Visualizza il messaggio
NOn mi sono connotato ma è la risultante dei riscontri avuti...se vai a giocare a pallone con 10 squadre diverse e ti mettono sempre in panchina, difficilemente puoi pensare di essere un fenomeno...ti alleni cerchi di migliorarti riprovi con 10 squadre e sempre in panchina....ti fai coraggio ti rimetti sotto, resisti, abbozzi e riporvi e altri 10 insuccessi...
Quando a rrivi a 40-50 insuccessi a fronte di zero riscontri positivi reali pensi che sia ancora percezione? o è troppo presto per giudicare, bisogna arrivare a 1000 insuccessi prima di poter pensare che sia il momento di ottenere un successo?
Anche qui vale il solito detto: fai quello che hai sempre fatto e otterrai quello che hai sempre ottenuto. Cambiare strategia è importante, ma non bisogna mai tralasciare l'idea di dover gestire un potenziale fallimento.
Vecchio 05-04-2014, 16:55   #32
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Grande stima Muttley.
Non dici una cosa che non sia vera.
Vecchio 05-04-2014, 18:40   #33
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Sphinx Visualizza il messaggio
Grande stima Muttley.
Non dici una cosa che non sia vera.

Vecchio 05-04-2014, 18:49   #34
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Muttley, se vuoi saltare nel mio carrello-spesa, al fine di edificarmi moralmente, prego .
Myway se zompa dentro, lo terrei per limarmi le unghie, o spazzolarmi i capelli, o farmi il solletico al piede non ingessato.
Poi dopo ve faso cocoar da me nona, che ghe piase tanto
Ecco il risultato della mia profonda ruminazione mentale riguardo adottaunragazzo.com.


Vecchio 05-04-2014, 18:56   #35
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Sphinx Visualizza il messaggio
Muttley, se vuoi saltare nel mio carrello-spesa, al fine di edificarmi moralmente, prego .
Myway se zompa dentro, lo terrei per limarmi le unghie, o spazzolarmi i capelli, o farmi il solletico al piede non ingessato.
Poi dopo ve faso cocoar da me nona, che ghe piase tanto
Ecco il risultato della mia profonda ruminazione mentale riguardo adottaunragazzo.com.
Porqué? Tu tienes ya el novio
Vecchio 05-04-2014, 18:57   #36
Esperto
L'avatar di anahí
 

Sarebbe bello conoscere delle tecniche per smettere di ricamare preoccupazioni in continuazione...
A me capita spessissimo di ruminare pensieri, il bello è che mi rendo conto che tutto è al meglio inutile, al peggio dannoso; ma non trovo il modo di mettere a tacere questi pensieri
Vecchio 05-04-2014, 19:00   #37
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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Porqué? Tu tienes ya el novio
Si ma sai che pacchia vivere come una antica romana, con l'istitutor , e lo schiavo che ti gratta i piedi
Vecchio 05-04-2014, 19:06   #38
Esperto
L'avatar di muttley
 

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Originariamente inviata da Sphinx Visualizza il messaggio
Si ma sai che pacchia vivere come una antica romana, con l'istitutor , e lo schiavo che ti gratta i piedi
Chi farebbe la parte dello schiavo?
Vecchio 05-04-2014, 19:10   #39
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Entrambi, of course.
Ma tu avresti il privilegio di parlare in greco classico.
Vecchio 05-04-2014, 19:14   #40
Intermedio
L'avatar di Sensemayá
 

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Originariamente inviata da Al One Visualizza il messaggio
Perché siamo portati a farlo, probabilmente perchè vogliamo darci delle risposte, scoprire le cause o le conseguenze di alcuni nostri comportamenti...
Non necessariamente. Molto più spesso non si tratta d'altro che di un processo di conservazione autoindulgente con cui si intende preservare lo stato di cose in cui si versa, per quanto possa essere negativo. È un processo attuato perché quel con cui si ha familiarità è rassicurante e, quindi, comunque preferibile a un cambiamento il cui esito è inconoscibile preventivamente.

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Originariamente inviata da muttley Visualizza il messaggio
Secondo me è proprio quello il problema: pare vi siate autoconnotati come non adatti alle donne. La percezione che uno ha di sé contribuisce (e non di poco) a influenzare i suoi risultati.
È esattamente il meccanismo disadattivo applicato a una moltitudine di altre situazioni ansiogene: la cosiddetta profezia che si autoadempie.
Ci si predispone negativamente a qualsiasi evento possa rivelarsi fallimentare e poi ci si compiace di aver anticipato correttamente quando, puntualmente, questo conduce all'esito predetto.
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