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Vecchio 20-08-2014, 22:23   #1
Esperto
L'avatar di linea77
 

Quando si commettono degli errori, è possibile prendersi le responsabilità dei propri gesti senza fare il martire?

e' troppo facile dire "me ne assumo tutte le responsabilità, tutte le colpe e farò di tutto per rimediare" ma come si può agire PRIMA di questo assumendosi le proprie responsabilità? Ho letto da qualche parte che l'autostima è "la capacità di reagire alle avversità e di impedire che gli errori vengano commessi". Come è realizzabile questo meccanismo attraverso le azioni?
E se poi l'errore viene ugualmente commesso, come si fà a non essere dei martiri?
Vecchio 20-08-2014, 22:30   #2
Banned
 

Non vedo l'equivalenza fra comportarsi da martiti e assumersi le proprie responsabilità, sono cose diverse, molto.
Vecchio 20-08-2014, 22:39   #3
Esperto
L'avatar di linea77
 

Eh ma se cadi in un errore?non c'è qualche cosa che manca prima?
Vecchio 20-08-2014, 22:51   #4
Banned
 

Errare è fin troppo umano, non necessariamente ad un errore corrisponde una colpa grave individuale, può derivare dal mutare delle circostanze o da non aver tenuto conto/non conoscere determinate cose.
Assumersi le proprie responsabilità lo vedo come, appunto, mettere in conto la possibilità che qualcosa vada storto ed agire per prevenire/rimediare a tale evenienza nel caso si verifichi. Ovviamente se la situazione avversa origina da una nostra scelta o azione.

Differentemente le situazioni di " martirio " si verificano più che altro quando ci si assume l'onere di porre rimedio ad errori o problemi di altri benchè non ricada su di noi la responsabilità di determinate azioni. Tipico del crocerossinismo insomma.
Vecchio 20-08-2014, 23:02   #5
Esperto
L'avatar di linea77
 

ma se hai fatto un errore che è dipeso direttamente da te persona e devi renderne conto a figure autoritarie, o comunque diverse da te stesso come fai ad esserne responsabile senza fare il martire?
Vecchio 21-08-2014, 09:01   #6
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Impossibile impedire che si verifichino degli errori. Non è detto che siccome si è letta una frase, il fatto che fosse scritta da qualche parte la renda vera.

Detto ciò, un'altra delle lezioni che ricordo dal troppo breve periodo della Boxe era l'attenzione che il maestro metteva nel ricordarci come si scelgono le parole. Alla fine poco ci manca che diventiamo quello che diciamo; tra parentesi il forum fa pensare da questo punto di vista, perché molti di noi me per primo alimentano il rinforzo negativo della bassa autostima ogni volta che ci piangiamo addosso.

Chiusa la parentesi, quello che posso dire e che tendo a fare è questo. Si può tenere un basso profilo intelligente senza scadere nella retorica. Un modo di porsi in casi come quello che descrivi potrebbe essere: "l'errore è mio e ne sono responsabile; non sono certo di avere le capacità per rimediarlo completamente ma cercherò di fare quanto mi è possibile". Secondo me è diverso dal lanciare messaggi anzitutto di eccessiva autocolpevolizzazione, secondo poi di eccesso di presunzione nel dire che "farò di tutto" eccetera. Non è detto che sapremo e potremo fare di tutto, ma possiamo porre la nostra intenzione di rimediare in termini dignitosi. Se falliremo nel rimediare all'errore almeno non avremo esternato sparate retoriche che poi non siamo stati in grado di ottemperare.
Vecchio 21-08-2014, 11:35   #7
Esperto
L'avatar di linea77
 

@XL ricordati la mia firma.

@pokorny hai risposto in qualche modo a quello che intendevo io, anche in maniera abbastanza esaustiva. E se uno ha risposto alla situazione di difficoltà in maniera positiva? sorpassando l'ostacolo. Come può farne riferimento alle "autorità" senza sembrare l'opposto del martire?
Vecchio 21-08-2014, 11:44   #8
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Non ho capito la domanda posta a me.... e non posso quotare il passo che non capisco perché non vuoi il quote. Fammi sapere
Vecchio 21-08-2014, 16:22   #9
Esperto
L'avatar di linea77
 

Sono d'accordo su quello che hai scritto tu, del pesare le parole. Ma come fai a relazionarti (tu persona) seguendo quel modo di pensare, come puoi relazionarti con un autorità? Se c'è un problema, che tu persona hai superato, come fai a trarne vantaggio rivolgendoti alle autorità?o non devi trarne vantaggio visto che hai la responsabilità assoluta dei tuoi problemi?
Vecchio 21-08-2014, 16:32   #10
Esperto
L'avatar di pokorny
 

Relazionandosi con un'autorità a maggior ragione penso si debba evitare di fare i martiri. Non vedo cosa possa cambiare di quello che ritengo essere il giusto atteggiamento; è ovvio - perché siamo umani - che con un capo sul posto di lavoro non assumeremmo quell'atteggiamento più sciolto che avremmo con amici o parenti. Ma a maggior ragione se siamo subordinati in un rapporto di forza, se ci si fa vedere ancora più deboli è la fine e ne saremmo schiacciati.

Io penso che la linea giusta sia comunque quella: "ho sbagliato, mi spiace, farò il possibile per rimediare" fine della trasmissione. Saremo anche più credibili se non abbiamo di fronte un imbecille.

Andare oltre, se siamo nella posizione debole, vuol dire autorizzare eventuali sfruttamenti e peggioramenti della nostra situazione. Molto spesso l'interlocutore non aspetta altro che prendere alla lettera le parole e utilizzarle contro di noi.
Vecchio 21-08-2014, 17:25   #11
Esperto
L'avatar di linea77
 

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
Relazionandosi con un'autorità a maggior ragione penso si debba evitare di fare i martiri. Non vedo cosa possa cambiare di quello che ritengo essere il giusto atteggiamento; è ovvio - perché siamo umani - che con un capo sul posto di lavoro non assumeremmo quell'atteggiamento più sciolto che avremmo con amici o parenti. Ma a maggior ragione se siamo subordinati in un rapporto di forza, se ci si fa vedere ancora più deboli è la fine e ne saremmo schiacciati.

Io penso che la linea giusta sia comunque quella: "ho sbagliato, mi spiace, farò il possibile per rimediare" fine della trasmissione. Saremo anche più credibili se non abbiamo di fronte un imbecille.

Andare oltre, se siamo nella posizione debole, vuol dire autorizzare eventuali sfruttamenti e peggioramenti della nostra situazione. Molto spesso l'interlocutore non aspetta altro che prendere alla lettera le parole e utilizzarle contro di noi.

Ti dispiace se ti quoto?

comunque ho compreso le parole da scegliere per esprimere sta cosa, e sò che non ho niente da recriminarmi dopo averlo detto, sapendo di aver sbagliato.

ti assicuro che è una cosa stupida ma vorrei evitare di fare il solito martire a testa bassa, tutto qui.

ho intenzione di parlare dell'errore prima ancora di risolverlo, cosa comporterebbe confessare di avere commesso un errore dopo averlo corretto, anche brillantemente?
Vecchio 21-08-2014, 17:54   #12
Esperto
L'avatar di pokorny
 

No prob per il quote: non nascondo nemmeno le caxxate grosse che scrivo e preferisco correggerle con un EDIT lasciando l'onta originale, figurati un normale quote...

Tornando a noi, nessuno lo può sapere cosa succederebbe dicendo di aver fatto un errore e poi averlo risolto. In genere sarà meglio questo (SE e QUANDO possibile) piuttosto che aver sbagliato e dire che si ha intenzione di rimediare. Ma non ne faccio una questione morale, è solo una questione pratica: se sbagliamo senza che altri lo sappiano non abbiamo il fiato sul collo e l'"ansia da prestazione" o meglio, da aspettativa. Possiamo agire con calma per rimediare e poi, se opportuno, dirlo. Forse avremo una reazione di disappunto soprattutto se c'è un rapporto di fiducia, ma potrebbe essere meglio quella che non essere riusciti a rimediare presi dall'ansia.

Ma si possono ipotizzare tante circostanze in cui potrebbe essere peggio; penso a certi aspetti dei rapporti familiari in cui nascondere un errore può essere visto come sfiducia.

A me pare che tu abbia qualcosa di specifico in mente e non credo che nessuno, a cominciare da me, ti chiederà di dire cosa; ma senza poter ragionare sul caso specifico, possiamo solo fare ipotesi generali che possono tranquillamente non applicarsi a certi casi concreti.
Vecchio 21-08-2014, 21:10   #13
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Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio

A me pare che tu abbia qualcosa di specifico in mente e non credo che nessuno, a cominciare da me, ti chiederà di dire cosa; ma senza poter ragionare sul caso specifico, possiamo solo fare ipotesi generali che possono tranquillamente non applicarsi a certi casi concreti.
Ecco, l'hai detto tu
Vecchio 21-08-2014, 21:51   #14
Esperto
L'avatar di linea77
 

Quote:
Originariamente inviata da pokorny Visualizza il messaggio
No prob per il quote: non nascondo nemmeno le caxxate grosse che scrivo e preferisco correggerle con un EDIT lasciando l'onta originale, figurati un normale quote...

Tornando a noi, nessuno lo può sapere cosa succederebbe dicendo di aver fatto un errore e poi averlo risolto. In genere sarà meglio questo (SE e QUANDO possibile) piuttosto che aver sbagliato e dire che si ha intenzione di rimediare. Ma non ne faccio una questione morale, è solo una questione pratica: se sbagliamo senza che altri lo sappiano non abbiamo il fiato sul collo e l'"ansia da prestazione" o meglio, da aspettativa. Possiamo agire con calma per rimediare e poi, se opportuno, dirlo. Forse avremo una reazione di disappunto soprattutto se c'è un rapporto di fiducia, ma potrebbe essere meglio quella che non essere riusciti a rimediare presi dall'ansia.

Ma si possono ipotizzare tante circostanze in cui potrebbe essere peggio; penso a certi aspetti dei rapporti familiari in cui nascondere un errore può essere visto come sfiducia.

A me pare che tu abbia qualcosa di specifico in mente e non credo che nessuno, a cominciare da me, ti chiederà di dire cosa; ma senza poter ragionare sul caso specifico, possiamo solo fare ipotesi generali che possono tranquillamente non applicarsi a certi casi concreti.
Quote:
Originariamente inviata da The_Sleeper Visualizza il messaggio
Ecco, l'hai detto tu
come ho già detto sopra, è una cosa un pò stupida, ma toccare il tema "in generale" per me è una cosa positiva. Riguarda i miei genitori ma non avendo loro un dialogo reciproco e avendo trascurato questo aspetto della mia vita ad un semplice "non me l'hai nemmeno detto" io ho mentito nascondendo furtivamente l'errore come se non fosse successo niente. E a breve avrò l'occasione di affrontare e sistemare la cosa. Il mio dubbio è, da come si era capito, sopratutto verso i miei genitori è meglio dirlo prima di aver sistemato o dopo, che era una messa in scena per non voler dire la verità?
E se accadesse qualcosa di irrimediabile che è sfuggito al mio controllo, come si adatterebbe la reazione "me ne prendo tutte le responsabilità e ecc.. e ecc.."?
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