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Winston_Smith 21-06-2010 01:29

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Il Satana di Giotto nella cappella degli Scrovegni a Padova:

http://upload.wikimedia.org/wikipedi...2C_diavolo.jpg

Winston_Smith 26-06-2010 09:56

Re: Immagini della Divina Commedia
 
http://a.imagehost.org/0716/557px-Dante_f48r.jpg

Winston_Smith 28-06-2010 21:59

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Immaginate di averle viste tutte, ma non per modo di dire.
Immaginate una solitudine quale non avete mai provato nella vostra vita (che pure non ne è stata avara).
Immaginate di avere appena mandato a farsi fottere l'ultimo residuo di umanità, ritorcendo sul prossimo il suo stesso inganno (Frate Alberigo).
Immaginate una distesa ghiacciata, situata per un assurdo (meta)fisico, non ai Poli ma al centro della Terra, lungo la quale non si veda anima viva, e non per modo di dire (neanche Virgilio lo è).
Immaginate un vento implacabile, che vi taglia la faccia, e al quale non vi è offerto riparo, se non stringervi dietro all'ombra di un morto (poi per lo vento mi ristrinsi retro / al duca mio, ché non li era altra grotta).
Immaginate di vedere imprigionate nel ghiaccio, come pagliuzze nel vetro, delle ombre completamente anonime, le uniche per le quali venga realizzata la seconda morte (i traditori dei benefattori, o in particolare gli oppositori delle missioni universali di Chiesa e Impero, doni di Dio all'umanità), ideali perfetti del traditore pietrificato, che fa tacere in sè anche l'ultimo vincolo di umanità, l'ultima emozione.

Come non rimanere pietrificati anche noi? Come, dove trovare la forza di andare avanti?

Io non mori' e non rimasi vivo;
pensa oggimai per te, s' hai fior d'ingegno,
qual io divenni, d'uno e d'altro privo.


(Inferno XXXIV, 25-27)

Specie se all'apparenza non vi è via di uscita, vi sono solo le promesse della ragione (Virgilio), dell'ultimo barlume di coscienza che cerca ancora, finché l'evidenza non gli dà torto, un modo per vincere la disperazione.

Finché a un certo punto, si realizza che l'unica uscita consiste nel passare attraverso il male stesso, che ciò che sembra sbarrare ogni uscita in realtà non è qualcosa che agisce in maniera attiva, ma è un ostacolo immobile, pura materia dalla quale le nostre deboli forze si lasciano bloccare.

Allora lo spavento cede il posto all'azione, non fine a sé stessa, ma guidata dalla ragione:

http://a.imagehost.org/0704/Inferno_XXXIV.jpg

http://i.imagehost.org/0373/427px-In..._281534_29.jpg

http://a.imagehost.org/0465/500px-Dante_f48v.jpg

Myway 28-06-2010 22:48

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Molto coinvolgente l'ultima parte dell'Inferno: Dante prova e descrive una sensazione di morte, ma per procedere nel cammino devono arrivare fino in fondo a guardare il volo del Male, impersonato da Lucifero, il quale viene rappresentato con tre teste, tre volti di colore bianco/giallo, nero e rosso, colori non scelti a caso, in quanto sono i tre colori delle fasi dell'Opera Alchemica.

Dante insieme a Virgilio si arrampicano letteralmente su Lucifero per passare nell'emisfero australe ed iniziare così la salita del monte del Purgatorio, dove avverrà una progressiva purificazione che consentirà a Dante, nel Paradiso, di poter arrivare fino a vedere Dio.

Winston_Smith 28-06-2010 22:49

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 364994)
Molto coinvolgente l'ultima parte dell'Inferno: Dante prova e descrive una sensazione di morte, ma per procedere nel cammino devono arrivare fino in fondo a guardare il volo del Male, impersonato da Lucifero, il quale viene rappresentato con tre teste, tre volti di colore bianco/giallo, nero e rosso, colori non scelti a caso, in quanto sono i tre colori delle fasi dell'Opera Alchemica.

Non sapevo di questa coincidenza...ti posso chiedere quali sono queste fasi?

Myway 28-06-2010 22:52

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 364995)
Non sapevo di questa coincidenza...ti posso chiedere quali sono queste fasi?

NOn credo si tratti solo di una coincidenza,anche in altre parti si ritrovano questi tre colori vicini; le tre fasi sono:
OPera al nero o nigredo (inferno)

Opera al bianco o albedo (purgatorio)

Opera al rosso o rubedo (paradiso)

Winston_Smith 28-06-2010 23:02

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Interessante...anche se Dante condanna nella decima bolgia del cerchio VIII gli alchimisti come falsificatori di metalli:

sì vedrai ch’io son l’ombra di Capocchio,
che falsai li metalli con l’alchìmia;
e te dee ricordar, se ben t’adocchio,
com’io fui di natura buona scimia.


(Inf. XXIX, 136-139).

Non credo li condannasse come ciarlatani o ingannatori qualunque, visto che nel Medioevo a quelle pratiche si dava credito. Inoltre, nell'episodio riportato, il senese Capocchio viene condannato al rogo sulla Terra per il capriccio di un potente, mentre all'Inferno viene condannato per la sua vera colpa:

Ma ne l’ultima bolgia de le diece
me per l’alchìmia che nel mondo usai
dannò Minòs, a cui fallar non lece.


(Inf. XXIX, 118-120).

La condanna dell'alchimia è forse legata solo al suo sfruttamento per motivi di lucro (come per la ricerca della pietra filosofale, che trasmutava i metalli in oro)?

Myway 28-06-2010 23:09

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 365001)
Interessante...anche se Dante condanna nella decima bolgia del cerchio VIII gli alchimisti come falsificatori di metalli:

sì vedrai ch’io son l’ombra di Capocchio,
che falsai li metalli con l’alchìmia;
e te dee ricordar, se ben t’adocchio,
com’io fui di natura buona scimia.


(Inf. XXIX, 136-139).

Non credo li condannasse come ciarlatani o ingannatori qualunque, visto che nel Medioevo a quelle pratiche si dava credito. Inoltre, nell'episodio riportato, il senese Capocchio viene condannato al rogo sulla Terra per il capriccio di un potente, mentre all'Inferno viene condannato per la sua vera colpa:

Ma ne l’ultima bolgia de le diece
me per l’alchìmia che nel mondo usai
dannò Minòs, a cui fallar non lece.


(Inf. XXIX, 118-120).

La condanna dell'alchimia è forse legata solo al suo sfruttamento per motivi di lucro (come per la ricerca della pietra filosofale, che trasmutava i metalli in oro)?

Io credo che Dante condannasse i falsi alchimisti, coloro che utilizzavano una imitazione della vera Alchimia per fini volgari.
La vera Alchimia, quella cui Dante ogni tanto fa riferimento, è innanzitutto una trasmutazione interiore, spirituale cui possono abbinarsi le operazioni pratiche coi fornelli, le quali però permettono di ottenere qualche risultato solo ed esclusivamente se l'alchimista lo ottiene dentro se stesso.
L'alchimia consistente solo nella parte materiale è solo lucro e contraffazione, per questo credo che Dante, il quale a detta di più di qualche autore era introdotto in certi ambienti Iniziatici, mettesse quei personaggi all'inferno, nella bolgia, se non sbaglio, in cui ci sono i falsari e gli imbroglioni.

Winston_Smith 28-06-2010 23:19

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Sì, potrebbe essere un'interpretazione corretta.
Ma hai per caso qualche link o riferimento sull'argomento degli eventuali contatti di Dante con riti iniziatici? Avevo letto qualcosa al riguardo, ma solo brevissimi accenni..

Myway 28-06-2010 23:26

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 365009)
Sì, potrebbe essere un'interpretazione corretta.
Ma hai per caso qualche link o riferimento sull'argomento degli eventuali contatti di Dante con riti iniziatici? Avevo letto qualcosa al riguardo, ma solo brevissimi accenni..

In giro per la rete forse qualcosa si trova se provi a cercare ad esempio Dante ed i fedeli d'amore.
Per gli autori che hanno scritto libri interi su questo argomento, ci sono Luigi Valli, Bruno Cerchio, Renè Guènon per quel che so, poi on line ne trovi sicuramente anche altri.

Winston_Smith 28-06-2010 23:27

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Grazie, sembra interessante :)

Myway 28-06-2010 23:31

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 365015)
Grazie, sembra interessante :)

Se ti piace Dante può essere una ulteriore chiave di lettura, uno spunto in più.
Lo stesso Dante ad un certo punto sembra suggerire di approfondire il significato dei suoi versi:

O voi ch'avete gl'intelletti sani,
mirate la dottrina che s'asconde
sotto 'l velame de li versi strani.

Inferno IX versi 61-63

:)

Winston_Smith 28-06-2010 23:36

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Sì, lo ricordo quel passo. Beh, è innegabile che la Divina Commedia possa essere vista da diverse chiavi di lettura, è tutta una gigantesca allegoria.
Il difficile sta nel distinguere cosa Dante ha voluto dire da cosa gli hanno affibbiato alcuni commentatori...:D
Per non parlare delle questioni irrisolte, come l'identità di "colui che per viltade fece il gran rifiuto".

Myway 28-06-2010 23:40

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 365021)
Sì, lo ricordo quel passo. Beh, è innegabile che la Divina Commedia possa essere vista da diverse chiavi di lettura, è tutta una gigantesca allegoria.
Il difficile sta nel distinguere cosa Dante ha voluto dire da cosa gli hanno affibbiato alcuni commentatori...:D
Per non parlare delle questioni irrisolte, come l'identità di "colui che per viltade fece il gran rifiuto".

Certamente un linguaggio ermetico per forza di cose è elusivo, dice e non dice, proprio per stimolare l'ingegno del lettore e permettere lo sviluppo di un "fuoco del ricercatore" quindi può accadere che ci siano interpretazioni un pò troppo forzate da parte di qualche autore.

Winston_Smith 02-07-2010 05:22

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Ed elli a me: "Tu imagini ancora
d'esser di là dal centro, ov'io mi presi
al pel del vermo reo che 'l mondo fóra.

Di là fosti cotanto quant'io scesi;
quand'io mi volsi, tu passasti 'l punto
al qual si traggon d'ogne parte i pesi.

E se' or sotto l'emisperio giunto
ch'è contraposto a quel che la gran secca
coverchia, e sotto 'l cui colmo consunto

fu l'uom che nacque e visse sanza pecca;
tu haï i piedi in su picciola spera
che l'altra faccia fa de la Giudecca.

Qui è da man, quando di là è sera;
e questi, che ne fé scala col pelo,
fitto è ancora sì come prim'era.

Da questa parte cadde giù dal cielo;
e la terra, che pria di qua si sporse,
per paura di lui fé del mar velo,

e venne a l'emisperio nostro; e forse
per fuggir lui lasciò qui loco vòto
quella ch'appar di qua, e sù ricorse".


(Inferno XXXIV, 106-126)

http://cblog.thule-italia.org/upload...se_Lost_12.jpg

http://www.laquilanuova.org/wp-conte.../08/image8.jpg

Winston_Smith 02-07-2010 05:28

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Luogo è là giù da Belzebù remoto
tanto quanto la tomba si distende,
che non per vista, ma per suono è noto

d'un ruscelletto che quivi discende
per la buca d'un sasso, ch'elli ha roso,
col corso ch'elli avvolge, e poco pende.

Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d'alcun riposo,

salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch'i' vidi de le cose belle
che porta 'l ciel, per un pertugio tondo.


(Inferno XXXIV, 127-138)

http://a.imagehost.org/0717/74salita.jpg

Winston_Smith 02-07-2010 05:30

Re: Immagini della Divina Commedia
 
E quindi uscimmo a riveder le stelle.

(Inferno XXXIV 139)

http://a.imagehost.org/0051/75uscita.jpg

Winston_Smith 18-07-2010 02:44

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Con il Purgatorio cambia radicalmente l'atmosfera, un paesaggio idilliaco ristora l'animo del pellegrino affranto dall'angoscia dell'Inferno, ma la strada verso la purificazione è ancora lunga...

Per correr miglior acque alza le vele
omai la navicella del mio ingegno,
che lascia dietro a sé mar sì crudele;

e canterò di quel secondo regno
dove l'umano spirito si purga
e di salire al ciel diventa degno.

Ma qui la morta poesì resurga,
o sante Muse, poi che vostro sono;
e qui Calïopè alquanto surga,

seguitando il mio canto con quel suono
di cui le Piche misere sentiro
lo colpo tal, che disperar perdono.

Dolce color d'orïental zaffiro,
che s'accoglieva nel sereno aspetto
del mezzo, puro infino al primo giro,

a li occhi miei ricominciò diletto,
tosto ch'io usci' fuor de l'aura morta
che m'avea contristati li occhi e 'l petto.

Lo bel pianeto che d'amar conforta
faceva tutto rider l'orïente,
velando i Pesci ch'erano in sua scorta.

I' mi volsi a man destra, e puosi mente
a l'altro polo, e vidi quattro stelle
non viste mai fuor ch'a la prima gente.

Goder pareva 'l ciel di lor fiammelle:
oh settentrïonal vedovo sito,
poi che privato se' di mirar quelle!


(Purgatorio I, 1-27)

http://a.imagehost.org/0055/76purgatorio.jpg


Com'io da loro sguardo fui partito,
un poco me volgendo a l'altro polo,
là onde 'l Carro già era sparito,

vidi presso di me un veglio solo,
degno di tanta reverenza in vista,
che più non dee a padre alcun figliuolo.

Lunga la barba e di pel bianco mista
portava, a' suoi capelli simigliante,
de' quai cadeva al petto doppia lista.

Li raggi de le quattro luci sante
fregiavan sì la sua faccia di lume,
ch'i' 'l vedea come 'l sol fosse davante.

"Chi siete voi che contro al cieco fiume
fuggita avete la pregione etterna?",
diss'el, movendo quelle oneste piume.

"Chi v' ha guidati, o che vi fu lucerna,
uscendo fuor de la profonda notte
che sempre nera fa la valle inferna?

Son le leggi d'abisso così rotte?
o è mutato in ciel novo consiglio,
che, dannati, venite a le mie grotte?".

Lo duca mio allor mi diè di piglio,
e con parole e con mani e con cenni
reverenti mi fé le gambe e 'l ciglio.


(Purgatorio I, 28-51)

http://j.imagehost.org/0197/77catone.jpg

Tiamat 18-07-2010 23:42

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Che belle queste immagini!

Certo che Dante sveniva spesso :D

Winston_Smith 19-07-2010 00:14

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Vorrei vedere te al posto suo...:D

Winston_Smith 18-08-2010 22:43

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Immagini che in termini moderni si definirebbero New Age (se ciò non offendesse sia Dorè che Dante :D):

Ed ecco, qual, sorpreso dal mattino,
per li grossi vapor Marte rosseggia
giù nel ponente sovra 'l suol marino,

cotal m'apparve, s'io ancor lo veggia,
un lume per lo mar venir sì ratto,
che 'l muover suo nessun volar pareggia.

Dal qual com'io un poco ebbi ritratto
l'occhio per domandar lo duca mio,
rividil più lucente e maggior fatto.

Poi d'ogne lato ad esso m'appario
un non sapeva che bianco, e di sotto
a poco a poco un altro a lui uscìo.

Lo mio maestro ancor non facea motto,
mentre che i primi bianchi apparver ali;
allor che ben conobbe il galeotto,

gridò: "Fa, fa che le ginocchia cali.
Ecco l'angel di Dio: piega le mani;
omai vedrai di sì fatti officiali.


(Purgatorio II, 13-30)

http://j.imagehost.org/0049/78angelo.jpg


Vedi che sdegna li argomenti umani,
sì che remo non vuol, né altro velo
che l'ali sue, tra liti sì lontani.

Vedi come l' ha dritte verso 'l cielo,
trattando l'aere con l'etterne penne,
che non si mutan come mortal pelo".

Poi, come più e più verso noi venne
l'uccel divino, più chiaro appariva:
per che l'occhio da presso nol sostenne,

ma chinail giuso; e quei sen venne a riva
con un vasello snelletto e leggero,
tanto che l'acqua nulla ne 'nghiottiva.

Da poppa stava il celestial nocchiero,
tal che faria beato pur descripto;
e più di cento spirti entro sediero.

'In exitu Isräel de Aegypto'
cantavan tutti insieme ad una voce
con quanto di quel salmo è poscia scripto.


(Purgatorio II, 31-48)

http://j.imagehost.org/0429/79navicella.jpg

Lullaby 19-08-2010 10:19

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Winston, sei bravissimo nel raccontare la divina commedia! Ho letto tutto dall'inizio alla fine e sono in attesa di aggiornamenti! Se la spiegassero tutti come te... e poi abbinare le parole alle immagini rende molto più immediato il tutto...
Per la questione Divina Commedia - Esoterismo, ho letto un libro: Dante e i Fedeli d'amore. Il percorso iniziatico nella Divina Commedia alla luce degli insegnamenti della Quarta Via. Interessante...

Winston_Smith 19-08-2010 10:21

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Grazie, anni di letture sono serviti a qualcosa almeno :D

Già un altro utente mi ha consigliato un libro su Dante e i Fedeli d'Amore, dopo le vacanze vedrò di andarlo a cercare.

Myway 19-08-2010 12:39

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Lullaby (Messaggio 389937)
Winston, sei bravissimo nel raccontare la divina commedia! Ho letto tutto dall'inizio alla fine e sono in attesa di aggiornamenti! Se la spiegassero tutti come te... e poi abbinare le parole alle immagini rende molto più immediato il tutto...
Per la questione Divina Commedia - Esoterismo, ho letto un libro: Dante e i Fedeli d'amore. Il percorso iniziatico nella Divina Commedia alla luce degli insegnamenti della Quarta Via. Interessante...

Interessante segnalazione :), sulla Quarta Via ho già letto qualcosina, anche tu ne sai qualcosa?

Lullaby 19-08-2010 17:04

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Myway (Messaggio 390028)
Interessante segnalazione :), sulla Quarta Via ho già letto qualcosina, anche tu ne sai qualcosa?

non sono un'esperta... ma sono argomenti che mi piacciono molto... ;)

Myway 19-08-2010 17:14

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Lullaby (Messaggio 390116)
non sono un'esperta... ma sono argomenti che mi piacciono molto... ;)

Bbbbbrava :thumbup:
Non mi capita spesso di trovare qualcun altro alla ricerca di un "centro di gravità permanente" :)

Winston_Smith 18-09-2010 22:57

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Dopo l'incontro con l'amico Casella appena arrivato sulla barca con le altre anime, il momentaneo distacco dall'atmosfera purgatoriale e il rimpianto dei sentimenti terreni con il dolcissimo canto da parte di quest'ultimo di Amor che ne la mente mi ragiona (canzone dottinale di Dante) e il richiamo di Catone agli "spiriti lenti", tutte le anime si rivolgono verso il monte, mentre Dante e Virgilio si avviano anche loro, ma con maggiore incertezza sulla strada da prendere.

Noi divenimmo intanto a piè del monte;
quivi trovammo la roccia sì erta,
che 'ndarno vi sarien le gambe pronte.

Tra Lerice e Turbìa la più diserta,
la più rotta ruina è una scala,
verso di quella, agevole e aperta.

"Or chi sa da qual man la costa cala",
disse 'l maestro mio fermando 'l passo,
"sì che possa salir chi va sanz'ala?".

E mentre ch'e' tenendo 'l viso basso
essaminava del cammin la mente,
e io mirava suso intorno al sasso,

da man sinistra m'apparì una gente
d'anime, che movieno i piè ver' noi,
e non pareva, sì venïan lente.


(Purg. III, 46-60)

http://upload.wikimedia.org/wikipedi.../07/Pur_03.jpg


E' a costoro che i due poeti chiederanno consiglio sulla strada da prendere per attaccare l'ascesa della montagna da una parete meno ripida, più accessibile per un vivo come Dante che deve portare il peso del prorpio corpo.
Questo primo gruppo di anime sono gli scomunicati, che devono restare fuori dal Purgatorio trenta volte la durata della loro scomunica, salvo "sconti di pena" per la preghiera di un'anima in grazia di Dio.
Dante, pur accettando la validità anche nell'aldilà della scomunica impartita dalle autorità ecclesiastiche, contesta come sempre la commistione di interessi temporali con le attività e le prerogative spirituali della Chiesa, e infatti porta l'esempio del re Manfredi (figlio naturale di Federico II):

E un di loro incominciò: "Chiunque
tu se', così andando, volgi 'l viso:
pon mente se di là mi vedesti unque".

Io mi volsi ver' lui e guardail fiso:
biondo era e bello e di gentile aspetto,
ma l'un de' cigli un colpo avea diviso.

Quand'io mi fui umilmente disdetto
d'averlo visto mai, el disse: "Or vedi";
e mostrommi una piaga a sommo 'l petto.

Poi sorridendo disse: "Io son Manfredi,
nepote di Costanza imperadrice;
ond'io ti priego che, quando tu riedi,

vadi a mia bella figlia, genitrice
de l'onor di Cicilia e d'Aragona,
e dichi 'l vero a lei, s'altro si dice.


(Purg. III, 103-117)

verso il quale l'atteggiamento della Chiesa assunse i tratti di una persecuzione feroce, dato che dopo la battaglia di Benevento (1266, che pose fine al predominio svevo e imperiale nel Mezzogiorno e diede inizio a quello angioino, oltre ad abbattere la gran parte delle fazioni ghibelline d'Italia), il suo corpo fu dissotterrato e gettato nel fiume Garigliano (o Verde), dopo esservi stato trasportato di notte, a lume spento come d'uso per i suicidi e gli scomunicati:

Poscia ch'io ebbi rotta la persona
di due punte mortali, io mi rendei,
piangendo, a quei che volontier perdona.

Orribil furon li peccati miei;
ma la bontà infinita ha sì gran braccia,
che prende ciò che si rivolge a lei.

Se 'l pastor di Cosenza, che a la caccia
di me fu messo per Clemente allora,
avesse in Dio ben letta questa faccia,

l'ossa del corpo mio sarieno ancora
in co del ponte presso a Benevento,
sotto la guardia de la grave mora.

Or le bagna la pioggia e move il vento
di fuor dal regno, quasi lungo 'l Verde,
dov'e' le trasmutò a lume spento.

Per lor maladizion sì non si perde,
che non possa tornar, l'etterno amore,
mentre che la speranza ha fior del verde.


(Purg. III, 118-135)

In casi come questo, la misericordia di Dio, che legge nel fondo del cuore di ogni uomo, supera la (presunta) giustizia degli uomini.

ramo 05-10-2010 19:23

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Forse è anche il mio libro preferito, perchè il suo valore intriseco è straordinario: immagini, poesia, trama, messaggi morali, è tutto di livello assoluto. Ma, bisogna pur dire che molte delle frasi più belle, molte delle vicende più celebri, sono richiami, variazioni sul tema, talvolta semplici trascrizioni presenti in altri testi di poeti latini e nella Bibbia.
Se il valore di un libro si misura anche per la creatività e l'originalità del suo autore, da questo punto di vista la Divina Commedia è un po' più terrena.

Solitudine 22-11-2010 22:00

Re: Immagini della Divina Commedia
 
visto che Dante prende spunto dalle lettere di San Paolo e dall'Apocalisse di San Giovanni, vorrei tanto capire quanto di reale c'è in questo libro.

Myway 22-11-2010 23:23

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Solitudine (Messaggio 437054)
visto che Dante prende spunto dalle lettere di San Paolo e dall'Apocalisse di San Giovanni, vorrei tanto capire quanto di reale c'è in questo libro.


In che senso?

Winston_Smith 23-11-2010 00:51

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da Solitudine (Messaggio 437054)
visto che Dante prende spunto dalle lettere di San Paolo e dall'Apocalisse di San Giovanni, vorrei tanto capire quanto di reale c'è in questo libro.

Per un credente, è tutto vero, banalmente.
E' stato oggetto di discussione, ma sembra che Dante credesse sul serio alla verità della sua visione. E' senz'altro vero che considerava la sua opera un poema, ma, almeno per quel che riguardava la sua missione morale, non aveva dubbi:

indi rispuose: «Coscïenza fusca
o de la propria o de l’altrui vergogna
pur sentirà la tua parola brusca.

Ma nondimen, rimossa ogne menzogna,
tutta tua visïon fa manifesta;
e lascia pur grattar dov’ è la rogna».


(Par. XVII, 124-129)

Queste sono le parole che si fa dire dall'avo Cacciaguida, in uno dei canti centrali del Paradiso e dell'intera opera.


Se mai continga che ’l poema sacro
al quale ha posto mano e cielo e terra
,
sì che m’ha fatto per molti anni macro,

vinca la crudeltà che fuor mi serra
del bello ovile ov’ io dormi’ agnello,
nimico ai lupi che li danno guerra;

con altra voce omai, con altro vello
ritornerò poeta, e in sul fonte
del mio battesmo prenderò ’l cappello
.


(Par. XXV, 1-9)

E questo è ciò che dice lui stesso, unendo insieme il ruolo di poeta e di profeta (il cappello è l'alloro poetico).

Winston_Smith 23-11-2010 00:56

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da ramo (Messaggio 413409)
Forse è anche il mio libro preferito, perchè il suo valore intriseco è straordinario: immagini, poesia, trama, messaggi morali, è tutto di livello assoluto. Ma, bisogna pur dire che molte delle frasi più belle, molte delle vicende più celebri, sono richiami, variazioni sul tema, talvolta semplici trascrizioni presenti in altri testi di poeti latini e nella Bibbia.

Ma rese con tutt'altra efficacia e in tutt'altro contesto: specie per le immagini e le vicende dei poeti latini, si può parlare in certi casi addirittura di trasfigurazione: il Caronte di Virgilio e quello di Dante, per esempio, non sono affatto la stessa cosa (non fosse altro che per la potenza espressiva di Dante), pur presentando il secondo evidenti influssi dell'ispirazione del primo.

LordJim 03-12-2010 00:31

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Winston perché non ci parli, quando hai tempo, del canto XXX del Purgatorio?
Quando Virgilio sparisce e Dante viene accolto da quella odiosa di Beatrice.

Noi ti ascolteremo incantati come i bambini ascoltano i racconti dei nonni attorno al caminetto.

Winston_Smith 07-12-2010 19:25

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Quote:

Originariamente inviata da LordJim (Messaggio 443103)
Winston perché non ci parli, quando hai tempo, del canto XXX del Purgatorio?
Quando Virgilio sparisce e Dante viene accolto da quella odiosa di Beatrice.

Noi ti ascolteremo incantati come i bambini ascoltano i racconti dei nonni attorno al caminetto.

Leggo solo ora e ringrazio per l'affettuosa richiesta :D

Veramente avevo in mente di procedere con ordine, anche perché ultimamente stavo rileggendo da capo l'intero Purgatorio, quindi se non ti/vi dispiace cercherò di essere più dettagliato quando arriverò al canto in questione.
E' comunque un canto che ha sempre attratto anche me, fin da quando conoscevo poco del Purgatorio, sia per il motivo dell'addio a Virgilio (che è un po' come un addio a un padre, e sottolinea la malinconia dell'impossibilità per la sola ragione umana di arrivare alla salvezza), sia per quello dell'incontro con Beatrice: a questo proposito, vorrei solo dire che certo può sembrare strana l'accoglienza riservata a Dante, incontrato dopo tanto tempo, ma non bisogna dimenticare che:

Alto fato di Dio sarebbe rotto,
se Letè si passasse e tal vivanda
fosse gustata sanza alcuno scotto

di pentimento che lagrime spanda.


(Purg. XXX, 142-145)

ed è necessario che Dante completi il proprio percorso di espiazione, al termine del Purgatorio. Inoltre Beatrice ha ben da sentirsi risentita (e come donna terrena e soprattutto come simbolo della Grazia) dalla preferenza accordata da Dante ai sentimenti e agli interessi mondani, dopo che la morte di lei aveva interrotto il tramite che lei costituiva tra lui e il cielo (secondo la concezione stilnovistica):

Alcun tempo il sostenni col mio volto:
mostrando li occhi giovanetti a lui,
meco il menava in dritta parte vòlto.

Sì tosto come in su la soglia fui
di mia seconda etade e mutai vita,
questi si tolse a me, e diessi altrui.

Quando di carne a spirto era salita,
e bellezza e virtù cresciuta m’era,
fu’ io a lui men cara e men gradita;

e volse i passi suoi per via non vera,
imagini di ben seguendo false,
che nulla promession rendono intera.


(Purg. XXX, 121-132)

Winston_Smith 07-12-2010 19:45

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Tornando al canto IV, si incontrano i negligenti "puri", cioè quelli che tardarono a pentirsi dei propri peccati o che la morte colse poco dopo il loro pentimento (che è lo stesso :D) non per un motivo particolare come una scomunica o una morte violenta (altre categorie di anime dell'Antipurgatorio), ma per pigrizia pura e semplice (io mi ci ritrovo un po' :D).

Non è un caso, credo, che in questo canto Dante faccia precedere la presentazione del gruppo di negligenti dalla descrizione della prima scalata che lui e Virgilio compiono della montagna (agevolata un minimo dall'indicazione del gruppo degli scomunicati riguardante un passaggio meno ripido, praticabile anche da un vivo).
Come verrà spiegato da Virgilio, la salita diventerà più agevole man mano che si andrà avanti (allegoricamente, il cammino verso la purificazione diventa meno pesante man mano che si introietta il nuovo stile di vita e il peso delle colpe precedenti viene alleggerito), ma intanto è durissima. E' il primo momento, il più difficile, in cui ci si mette seriamente al lavoro per cercare di annullare gli effetti negativi del peccato, e non credo sia un caso se questo momento viene descritto come una salita con pochissimi appigli e una pendenza ripidissima, così come lo era stata nel canto XXV dell'Inferno, quando i due poeti si sono allontanati dalla bolgia degli ipocriti (uno dei punti focali del Male universale) senza poter usufruire, come altrove dei "ponticelli". E infatti in quel canto si fa riferimento a una "più lunga scala" che bisognerà salire in seguito.


http://b.imagehost.org/0406/81ascesa.jpg


Maggiore aperta molte volte impruna
con una forcatella di sue spine
l’uom de la villa quando l’uva imbruna,

che non era la calla onde salìne
lo duca mio, e io appresso, soli,
come da noi la schiera si partìne.

Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su in Bismantova e ’n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli;

dico con l’ale snelle e con le piume
del gran disio, di retro a quel condotto
che speranza mi dava e facea lume.

Noi salavam per entro ’l sasso rotto,
e d’ogne lato ne stringea lo stremo,
e piedi e man volea il suol di sotto.

Poi che noi fummo in su l’orlo suppremo
de l’alta ripa, a la scoperta piaggia,
"Maestro mio", diss’io, "che via faremo?".

Ed elli a me: "Nessun tuo passo caggia;
pur su al monte dietro a me acquista,
fin che n’appaia alcuna scorta saggia".

Lo sommo er'alto che vincea la vista,
e la costa superba più assai
che da mezzo quadrante a centro lista.

Io era lasso, quando cominciai:
"O dolce padre, volgiti, e rimira
com’io rimango sol, se non restai".

"Figliuol mio", disse, "infin quivi ti tira",
additandomi un balzo poco in sùe
che da quel lato il poggio tutto gira.

Sì mi spronaron le parole sue,
ch’i’ mi sforzai carpando appresso lui,
tanto che ’l cinghio sotto i piè mi fue.


(Purgatorio IV, 19-51)

MoonwatcherII 07-12-2010 20:27

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Ma l'Inferno me lo sono perso? :eek:

Winston_Smith 07-12-2010 20:46

Re: Immagini della Divina Commedia
 
E' nelle pagine precedenti :D

Comunque, a grande richiesta, ecco alcune illustrazioni dell'Inferno che ho pescato in rete solo di recente:

http://upload.wikimedia.org/wikipedi...ante_sodom.jpg

Dante e Virgilio tra i sodomiti, manoscritto del 1345.


http://upload.wikimedia.org/wikipedi...;281587%29.jpg

Dante e Virgilio sulla barca di Flegias nel V cerchio, di Giovanni Stradano (1587).


http://upload.wikimedia.org/wikipedi..._Francesca.jpg

Paolo e Francesca, di Anselm Feuerbach, 1864.

Winston_Smith 07-12-2010 20:48

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Ma, come (quasi) sempre, la più bella è la sua:

http://b.imagehost.org/0169/800px-Gu..._l_27enfer.jpg

Dante e Virgilio nel nono cerchio dell'Inferno, di Gustave Doré.

Winston_Smith 09-12-2010 13:57

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Riprendendo a parlare dei IV canto, c'è da dire che il contrappunto alla fatica e all'impegno della salita viene dal personaggio di Belacqua, il liutaio fiorentino amico di Dante del quale si diceva che passasse quasi tutta la giornata in bottega a ronfare (beato lui :D), e che il poeta immagina convertito in extremis. Contrappunto perché, certo nei limiti della serietà dello sforzo fisico e morale che Dante s'impone, una vena di ironia (e dunque di autoironia dello scrittore) traspare dal velato rimprovero che Belacqua fa a Dante dell'essersi attardato a farsi spiegare da Virgilio un particolare riguardante l'astronomia del Purgatorio (il sole che si trova alla sinistra di chi guarda a Est, cioè a Nord, invece a che a destra come nell'emisfero boreale): "Hai visto bene come il sole fa il suo corso alla tua sinistra?", "Guarda colui che è più negligente che se la pigrizia fosse sua sorella" "Va' su tu, che sei bravo".

Del resto, la condizione di Belacqua (sulla quale Dante sposta subito la conversazione, anche per far notare che l'amico ha pochi titoli per parlare di impegno :D) è quella di perpetuare l'attesa che egli ha "praticato" in vita, ma stavolta è un'attesa consapevole e non fine a sé stessa, fiduciosa nell'operato della Grazia divina.


http://b.imagehost.org/0279/82belacqua.jpg


E com’elli ebbe sua parola detta,
una voce di presso sonò: "Forse
che di sedere in pria avrai distretta!".

Al suon di lei ciascun di noi si torse,
e vedemmo a mancina un gran petrone,
del qual né io né ei prima s’accorse.

Là ci traemmo; e ivi eran persone
che si stavano a l’ombra dietro al sasso
come l’uom per negghienza a star si pone.

E un di lor, che mi sembiava lasso,
sedeva e abbracciava le ginocchia,
tenendo ’l viso giù tra esse basso.

"O dolce segnor mio", diss’io, "adocchia
colui che mostra sé più negligente
che se pigrizia fosse sua serocchia".

Allor si volse a noi e puose mente,
movendo ’l viso pur su per la coscia,
e disse: "Or va tu sù, che se’ valente!".

Conobbi allor chi era, e quella angoscia
che m’avacciava un poco ancor la lena,
non m’impedì l’andare a lui; e poscia

ch’a lui fu’ giunto, alzò la testa a pena,
dicendo: "Hai ben veduto come ’l sole
da l’omero sinistro il carro mena?".


(Purgatorio IV, 97-120)

Notare la prontezza dei movimenti :D

Winston_Smith 13-12-2010 12:03

Re: Immagini della Divina Commedia
 
Ho ripescato altre immagini relative al canto XII dell'Inferno (primo girone del VII cerchio, violenti contro il prossimo).

http://upload.wikimedia.org/wikipedi..._minotauro.gif

L'incontro con il Minotauro, miniatura della seconda metà del '300.


http://upload.wikimedia.org/wikipedi...entrionale.jpg

I centauri, anonimo del '500.


http://upload.wikimedia.org/wikipedi...fiorentino.jpg

Il Flegetonte, anonimo fiorentino (1390-1400).


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