Effetti collaterali. Mitologia e fatti
Orsù, dunque, parliamone.
Comincio io. Assumo due farmaci, di cui uno è il litio. Gli effetti ci sono e pure notevoli: reni, tiroide. Ogni 6 mesi faccio le analisi del sangue: dentro ci sono una ventina di parametri. Il medico controlla che siano accettabili. Ma io non mi accorgo di questi effetti. Mi scoccia, certo. Ma penso che siano poco rilevanti. Sennò qual è l'alternativa? Rischiare picchi maniacali? Nooooo! La mania comporta.riscbi seri. Voi che fareste? Vabbé il giorno che il litio non si può, prenderò il Depakin, che è meno efficace del litio e ha effetti molto meno pesanti. Se invece posso continuare, lo prendo a vita. Perché sono così sicuro? Perché sto bene. Se per star bene, devo mangiare una cavalletta al giorno, me la mangio. E ora scanniamoci pure... |
Re: Effetti collaterali. Mitologia e fatti
Il mio è evidentemente un ragionamento costi/benefici.
Considerato che nella vita in generale, a costo zero, non c'è proprio un cazzo. |
Re: Effetti collaterali. Mitologia e fatti
Ho preso due aulin quando mi hanno tolto il dente del giudizio, mia madre mi ha detto che potevo morire. Beh no. E mi sono impasticcata un sacco di volte
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Re: Effetti collaterali. Mitologia e fatti
io per motivi di tipo ossessivo sono riluttante pure a prendere un'aspirina
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Re: Effetti collaterali. Mitologia e fatti
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Sono convinto che, se prendi un farmaco, ti metti in ascolto, non dei benefici, ma dei guai possibili. E che fai per curare l'ossessività? |
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Gli effetti collaterali dei farmaci sarebbe bello sopportarli quando hai dei risultati
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Ti faccio un esempio mio. A volte, dopo il lavoro, devo andare al supermercato, perché mancano 4 cose. Magari sono anche teso e stanco. Allora prendo solo quelle 4 cose, ignorando tutto il resto. Prima, invece, compravo altro, già che c'ero. Ma questo vuol dire esaminare, scegliere, confrontare. E' un impegno! E' solo un esempio, ma di situazioni stressanti e potenzialmente ansiogene, ce ne sono tante. Se.metti a frutto le tue esperienze, previeni la necessità di dosi più alte di farmaci. Perché ti gestisci secondo le tue condizioni e quelle ambientali. |
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Se avessi lo xanax in casa..
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Però si può fare il ragionamento inverso: come starei senza? In che condizioni ero quando ho cominciato a prenderli? |
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Ma rovinano così tanto? In che senso, cioè mi sembra strano che siano danni irreparabili :interrogativo:
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Re: Effetti collaterali. Mitologia e fatti
Oggi penso
Che gli effetti collaterali in varia misura, ci possono essere, ma quanti sono avvertibili? Io che ne so se il litio mi cambia "i livelli plasmatici" del potassio? Oppure, che ne so se mi aumenta un po' la coagulazione del sangue o la disponibilità di idrogeno al livello linfatico? Ci vuole, non scienza, ma buon senso. Gli effetti collaterali possono essere interessanti, se interferiscono sensibilmente con la nostra vita. Nel mio caso: ho un lieve tremolio alle dita. Dipende dal litio. L'ho scoperto solo dopo 12 anni, perché il medico me lo ha detto. Però scrivo, disegno e suono la chitarra. Mi faccio anche l'orlo dei pantaloni. Quindi, anche se è acclarato, non mi cambia la vita. Quindi, che me frega? |
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Non so bene a quali danni tu ti riferisca. Comunque rispondo in base ai miei criteri. Con le malattie psichiche non curate, si rischia di mettersi in guai seri. Si può colpire un vicino durante una lite, o attuare condotte persicolose, specialmente in automobile. Se stendi qualcuno, è chiaro che procuri un danno irreparabile. Il farmaco permette il ritorno ai normali rischi della vita che tutti in fondo corrono ogni giorno. Io rinengo che, essere a conoscenza di avere un disturbo che compromette il controllo, la vigilanza e il giudizio, sia una grave e colposa irresponsabilità civile e morale. Se invece non lo sai e fai una grossa cazzata, sei scusato. |
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Re: Effetti collaterali. Mitologia e fatti
Sposto un po' il tiro:
quando approdi allo psicofarmaco, è perché sei all'ultima spiaggia. Non ci arrivi con un minimo di prevenzione, ma in situazione di emergenza. Da quanto ho visto, lo psichiatra ti vede, ti fa parlare e ti dà un farmaco, senza dirti cos'è e perché. Non lo fa, perché già hai il cervello in brodo e poi perché non capiresti. I primi colloqui devono essere elementari. Figurioci parlare di effetti collaterali! Col tempo.poi impari che malattia hai e come funziona. Non nego che gli effetti collaterali ci siano, ma è grave non sapere come si comporta la tua malattia, perché sei più indifeso. Per esempio, molti ormai sanno abbastanza cosa sia il disturbo bipolare, ma pochissimi sanno cosa siano gli "stati misti". Questo è un guaio serio, perché la.maggior parte del disagio residuo che il bipolare curato prova, è proprio negli stati.misti. |
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Comunque io trovo curioso il fatto che così tanti, se devono assumere dei farmaci, pensano assai più agli effetti collaterali, che allo scopo per cui si deve prendere il farmaco.
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