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Vecchio 06-06-2004, 00:11   #21
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Ciao insider,
depressione....non saprei....so solo che sono anni che sono così..può la depressione esser costante e continua?boh!non sono mai uscito anche quando avevo qualcuno con cui poterlo fare e adesso non ho più nessuno neppure per andare a fare una girata in città, questo è quanto!è chiaro che in tal condizione ho lo sgurado rivolto verso il passato ed a quello che poteva esser e, per colpa mia, non è stato!
Il futuro?esiste eccome!è proprio questo il guaio: esiste e sarà sempre peggio se continuo su questa strada; sono giovane,è vero, ma sono solo, non ho un solo amico, non esco mai..come dovrei sentirmi?ah...questa condizione ti pare che non mi dispiaccia?beh...spero che tu lo dica solo in modo provocatorio....certo dici:allora fai qualche cosa per migliorarla se proprio stai da schifo, no?beh....non saprei da dove cominciare....non dico che la situazione sia proprio irrecuperabile ma....ci siamo vicini, molto vicini!
un saluto a tutti
Ringrazio francesco per il suo invito ma il punk-trash-hardcore non è il mio genere!e poi non mi ispirano i concerti...troppa gente, troppa confusione...
Vecchio 08-06-2004, 17:50   #22
Guest
 

Se riesci a concentrarti e dare esami con profitto non credo tu sia veramente depresso. Però dallo psicologo non ci vuoi andare, farmaci non ne vuoi prendere. La solitudine ti pesa, ma anche la moltitudine ti dispiace (hai scritto no ai concerti, troppo gente, troppa confusione). Non ti propongo quindi la disco perchè so già cosa risponderai: troppo fumo, musica troppo alta, ecc. All'università e negli sport che fai dici che non c'è possibilità di approfondire con nessuno. Fare delle cose da solo non ti va. Insomma diventa difficile allora pensare a qualche soluzione praticabile. C'è qualche cosa che ti piacerebbe fare? E poi spiegami una cosa, perchè una situazione d'isolamento così pare quasi "irreale"; ma i tuoi genitori vedendoti sempre in casa non ti hanno mai detto niente? Non hanno pensato che potessi avere qualche problema?
Vecchio 09-06-2004, 10:31   #23
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Ciao insider, sono daccordo con tè, ma per noi fobici, non è neanche facile accettare l'invito a mangiare una pizza, perchè sai che quando saersti lì inizierebbe la tachicardia,la bocca asciutta e le parole disconnesse..questo talvolta è umiliante, ed è per questo che a volte si decide di isolarci..
per quanto mi riguarda, la pizza vado a mangiarla, prendo mezzo rivotril,bevo un bicchiere di vino, e la seratà diciamo che và come deve andare, anche se quando torno a casa,mi chiedo perchè mai dovrei avere bisogno di ciò per fare delle cose così semplici come andare a mandiare una pizza :cry: :cry:
Vecchio 09-06-2004, 21:37   #24
Guest
 

Posso capire che le fobie sociali spingano ad isolarsi ed evitare le situazioni ansiogene, ma penso anche che il desiderio d'amicizia, di di affetto, di non essere comunque esclusi dal "consorzio" degli umani dovrebbe spingere altrettanto potentemente nella direzione opposta; per cui, alla fine, una persona nel corso della propria esistenza un punto di compromesso tra l'evitamento totale e la socialità dovrebbe riuscire a trovarlo. Nel caso di rassegnato, ad esempio, mi chiedo come sia possibile che non abbia mai conosciuto un ragazzo o una ragazza che gli abbia ispirato simpatia, fiducia, desiderio di vicinanza e di amicizia inducendolo a rimuovere quella granitica diffidenza che dice di avere per le persone.

Riguardo ai farmaci, io sono molto restio a prenderne per questo tipo ti problema (ma in generale per qualsiasi problema se non sono proprio indispensabili). E lo sono per la paura di sviluppare una dipendenza psicologica. Sarei indotto insomma ogni volta che devo affrontare una situazione potenzialmente ansiogena a pigliarmi la pasticca mettendo in secondo piano l'incessante lavorio interiore contro pensieri e paure che non hanno motivo di esistere. Per cui alla fine la mia "autoterapia" consiste in parecchio coraggio, molta sopportazione (subisco stoicamente l'ansia e compagnia bella se proprio non riesco a controllarla o evitarla) ed appunto l'evitamento per le quali ho sviluppato un'abilità incredibile. Certo questo non basta, come ho detto cerco anche di lavorare molto su me stesso, sull'autostima...e secondo me dovresti farlo anche tu HELP perché mi pare da ciò che ho letto che tu ne abbia veramente poca per te stesso

Ciao :wink:
insider
Vecchio 10-06-2004, 11:17   #25
Intermedio
L'avatar di Carota
 

Ciao rassegnato,

io condivido molto gli interventi di nature70 per questo non sono intervenuto. Dunque: cercare aiuto nei farmaci, ad esempio quelli nominati qui, lo psichiatra è la figura migliore per questo tipo di prescrizioni e non costa neanche tanto, considerando che ci si va poche volte (per aggiustare dosi e cambiare i farmaci che danno effetti collaterali "ad personam"), e che la ricetta può essere rinnovata dal medico di famiglia, mentre i farmaci, a parte gli ansiolitici, sono spesati dal servizio sanitario nazionale, intanto i farmaci mettono una pezza alle situazioni difficili che si vivono: l'ansia, la depressione (per inciso non si prendono "una tantum", salvo alcuni ansiolitici, ma per periodi lunghissimi); cercare uno psicoterapeuta, in questo caso io mi orienterei più verso uno di orientamento cognitivo-comportamentale (la letteratura scientifica prodotta da questa scuola psicoterapeutica sulla fobia sociale è molto più estesa ad es. di quella prodotta dalla psicoanalisi), ho faticato a trovarne uno bravo, ma esistono: c'è un modulo per la ricerca dello psicoterapeuta più vicino alla propria residenza.

http://www.ipsico.org/achirivolgersi.htm

Se è bravo può valerne la pena anche da un punto di vista economico (questo richiede fare qualche seduta da diversi psico, a mo' di prova), è possibile ritrovarsi molto più in la negli anni rimpiangendo di non averci provato. Un'altra possibilità è quella di utilizzare un manuale di auto aiuto, puoi prendere questo, che spiega bene cos'è la fobia sociale e come si può uscire dall'isolamento; se vuoi tentare qualcosa da solo la cosa più concreta è tentare gli esercizi proposti.

Come vincere l'ansia sociale: Superare le difficoltà di relazione con gli altri e il senso di insicurezza / Signe A. Dayhoff; Gardolo (Trento): Erickson, 2002, p.304.

Ma per quanto grandi siano le conoscenze teoriche è difficile tirarsene fuori da soli, perchè i disturbi d'ansia sono sostenuti, anche, da una serie di elementi che la persona "non riesce a vedere" ("rimossi" o inconsci, secondo la psicoanalisi) o di pensieri, sensazioni che la persona ritiene validi e reali, ma che non lo sono (chiamati irrazionali, disfunzionali, negativi, a seconda dell'autore) per la psicoterapia cognitiva (per inciso in teoria non si va solo a spiattellare i problemi, ma ci sono una serie di cose da fare, in seduta e degli esercizi fuori seduta). Questo appare come un'offesa al proprio orgoglio, alle proprie capacità intellettuali, ma pensa che persino ai medici è consigliato di farsi prescrivere farmaci da altri medici (di solito, ovviamente, non lo fanno), se stanno male, per non falsare con la proprie sensazioni soggettive la diagnosi e la prescrizione (e parlo di disturbi fisici), ancora: chi ambisce a diventare psicoanalista, per quanto abbia studiato, deve sottoporsi ad una psicoanalisi egli stesso, a volte lunga (detta "analisi didattica") presso la scuola di specializzazione per divenire a tutti gli effetti "psicoanalista". Vorrei solo aggiungere che a 21 anni le psicoterapie possono incidere meglio che 10 anni dopo, perchè col passare del tempo i problemi tendono a incidere sempre più nella personalità, inoltre, come è possibile che questo genere di disturbi si risolvano da se (caso molto raro), è possibile che si aggravino: la limitazione della propria vita imposta dall'ansia produce depressione (se non c'è già, nel tuo caso una forma lieve) e questa tende a peggiorare. Andare in una città più grande può offrire dei vantaggi del tipo che hai più e nuove possibilità, ad es. di scelta di un psicoterapeuta, più possibilità di scegliere con chi fare amicizia e così via.

In bocca al lupo
Carota :wink:
Vecchio 10-06-2004, 21:43   #26
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benzamidi sostituite e tutto passa !
Vecchio 11-06-2004, 00:08   #27
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Quote:
Originariamente inviata da vik 264
benzamidi sostituite e tutto passa !
eh si... proprio un bel consiglio; complimenti cazzone!
ci vuole il Tavor... in questi casi ci vuole solo il Tavor!!!
Vecchio 19-07-2004, 19:09   #28
Principiante
L'avatar di gogi
 

ma vi stupite se uno è completamente solo ??

Io non ho e non ho mai avuto nemmeno un singolo amico, non sono mai uscito neanche un singolo sabato sera, sono disprezzato ,deriso o ignorato da tutti i coetanei che conosco.

Ho solo un contatto telefonico con un ragazzo timido, anche lui diverso ma non fobico,ma ci telefoniamo solo ogni tanto.

In pratica ho solo parte della mia famiglia,i miei zii.

Si, sarò un caso straordinario ma secondo me qualcun'altro in questo forum sta come me.Chissà :roll:

btw ho 18 anni
Vecchio 29-09-2007, 22:09   #29
Principiante
L'avatar di leggosolopostvecchi
 

Mi riconosco molto nel autore del primo post.
Chissà che fine ha fatto.
Vecchio 30-09-2007, 01:51   #30
Principiante
L'avatar di Guardiano_dell_Orsa
 

PORCA MISERIA!!!!!!
Leggosolopostvecchi quel rassegnato del primo post sono io!!! Non perché mi riconosca in quello che dice…sono proprio io poco più di tre anni fa!!!!!!!
Oddio, proprio non lo ricordavo, ricordavo solo che in un momento non proprio grandioso scrissi su questo forum (che leggevo già regolarmente o quasi), ma non ricordavo nemmeno il nickname.
Porco boia che amarezza! Ero io al primo anno di università, stavo in una solitudine quasi assoluta, lezioni e palestra solo come un cane…e adesso invece…non proprio uguale, ma per certe cose anche peggio e comunque il succo non cambia: la solitudine.
E che ..zzo! Scusate, ma che amarezza veramente!!!!!!
Caro leggosolopostvecchi, ecco che fine ha fatto quel rassegnato: è ancora qui su questo forum in una condizione che in linea di massima non muta…anzi è peggiorata.
Non te ne fregherà un cavolo a te e pure agli altri, però in quel periodo ero, come detto, al primo anno di università, e mi buttai nello studio prima per gli esami e poi continuai a studiare filosofia e altro tutta l’estate e pure quella successiva.
Ebbene da quel post ho avuto a che fare con un piccolo gruppo di persone con cui studiavo: tutte si mostravano quasi amiche, ma purtroppo dopo la tesi me lo hanno messo in quel posto, in particolare alcune che pure si confidavano con me e mi trattavano da amico.
Tanti bei discorsi ma tanto la gente ti sta dietro quando ha bisogno e poi addio e chi s’è visto s’è visto! Tante ca…te dette e poi invece come fa presto la gente a non considerarti più! Fa in un volo proprio!
Poi quella ragazza di cui parlo negli altri post…ho fatto sforzi notevoli per starle dietro, ma la mia condizione socio-relazionale (identica a quella del 2004) mi ha impedito di chiederle di uscire o qualcosa di simile e così io ho fatto una boiata dicendoglielo per messaggio e lei, da parte sua, ha volentieri colto l’occasione per cancellarmi e per mostrare totale indifferenza nei confronti di una persona che per quasi due anni le aveva mostrato, con difficoltà, tutto sommato affetto ed interesse. Rimane che ho fatto una cosa patetica e penosa, ma rimane anche il fatto certo dell’insensibilità degli altri (non solo quella di questa ragazza, ma anche di alcuni elementi con cui studiavo).
Adesso sono alla specialistica, ho fatto il servizio civile, ho mostrato affetto a questa ragazza di cui sopra…e tutto è sostanzialmente rimasto come 3 anni fa, porca miseria!!!!!!
Qual è il punto? Che in sostanza una certa condizione, quella condizione creata (da me più che altro, ma non solo) preclude qualsiasi possibilità di vita normale; non può piacerti una ragazza se vivi una certa condizione…perché non conosci posti, gente, comportamenti sociali in genere e quant’altro!!!!!
Anche se con lei ti comporti diversamente rispetto al tuo carattere schifoso, anche se con lei passi parecchio tempo, anche se ti ci trovi bene, anche se riesci a guardarla negli occhi, a parlarci ad ore al telefono e di persona, anche se riesci finalmente a mostrarle affetto, non puoi andare oltre!!! Non puoi chiederle di uscire…per i soliti motivi: non esco mai, non hai amici e di conseguenza non conosci strade, posti, luoghi, in più non sai manco come vestirti e altre boiate che ti impediscono di tentare concretamente e di esporti fino in fondo con lei.
Visto che di me non gliene fregava comunque nulla non sarebbe cambiato niente, ma se avessi avuto una vita un poco diversa mi sarei almeno potuto permettere di chiederle di uscire con me…al limite avrebbe rifiutato, ma pure io ne sarei uscito molto meglio, bah!

Non avrò fatto il possibile per uscire da ‘sto schifo, ma qualcosa ho tentato di sicuro, soprattutto tenendo i contatti con questa ragazza e facendo il servizio civile…il tutto è stato inutile: tutt’ora non ho amici, non esco mai e in più mi sono pure rotto le scatole di studiare! Ah...e continuo a leggere questo forum e ad intervenire nei miei momenti peggiori con tediosi ed inutili post!
Ma che amarezza e che schifo…è stato amareggiante vedere come sostanzialmente non sia cambiato un cavolo da quel post del 2004 nonostante gli sforzi fatti.
Intatto si invecchia male ed il circolo vizioso permane, non c’è verso…una volta che ci sei dentro una simile condizione perseguita e preclude una vita normale (e non potrebbe essere altrimenti), nonostante i tentativi che si possono fare.
Che tristezza!
Vecchio 30-09-2007, 16:08   #31
Intermedio
L'avatar di caotico
 

mi ritrovo per filo e per segno in ciò che dici tranne per il fatto che non gioco a calcetto e ho 1 anno in meno ma non è questo gran vantaggio perche sono così da quando avevo 18 anni.l'idea del monte è venuta anche a me ma poi mi sono ciondolatosu qualcosa tipo isole galapagos ecc ecc. se vuoi possiamo sentirci la mia e-mail dovrebbe apparire ciao
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