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Vecchio 21-11-2011, 19:26   #1
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Ecco qua la mia canzone preferita di De Andrè(anche se forse dire "preferita" in quel mare inmenso che sono le sue canzoni è sbagliato):


Inerpretazione personale:
Questa canzone rappresenta un po' la fine meschina che fanno i sogni o il viaggio che conduce un animo ancora fanciullo o bambino a diventare adulto.
E' presente nell'album "Rimini" e politicamente può essere ricondotto al fenomeno delle brigare rosse, ma non necessriamente.

"Mia madre mi disse non devi giocare con gli zingari nel bosco"
La madre rappresente la legge, l'autorità che impone delle leggi precise dicendo di operare per il nostro bene senza farci capire, forse per la nostra fanciullezza, il vero significato di esse. Ma l'animo fertile e ancora giovane della fanciulla (il protagonista è una ragazza) la spinge ad addentrarsi in cerca di Vita e di esperienze nel bosco ("Ma il bosco era scuro, l'erba già verde). Troppo forte il richiamo ad un incontro proibito e non resiste al richiamo e alla voglia: arriva Sally col tamburello, utopia solo sognata e adesso reale, voglia di libertà e di indipendenza. "Dite a mia madre che non tornerò" Dite, voi generico, rivolto alla società ben attraccata a terra con mani e piedi ed incapace di sognare.


"Andai verso il mare[...]spesi cento lire per un pesciolino
cieco[...]sparii in un baleno".
L'ambientazione ora si sposta verso il mare, la voglia di conoscere, di esplorare e di vivere spinge la protagonista ad imbarcarsi per una meta lontana in groppa ad un pesciolino d'oro, ma cieco, ovvero pieno di aspettive ma che non si sa dove ti porterà.
Sally viene abbandonata come la madre, alla ricerca di una nuova avvenutra, di una nuova storia.

"Lungo la città trovai Pilar dal Mar, con due gocce d'eroina si addromentava il cuore [...] Vicino alle rouletts trovai Pilar dai Meli, bocca sporca di Mirtilli, un coltello in mezzo ai seni"
Qui la protagonista, spinta dalla propria voglia di vita e dal proprio sogno di libertà, raggiunge la città e inizia a fare i conti con la società.
Incontra d'apprima Pilar dal Mare, un eroinomane, e quindi scopre il dramma della droga, poi la zingara Pilar dai Meli, bocca sporca di mirtilli, frutti selavatici, e un coltello in mezzo ai seni.
Qualcuno discute sul fatto che l'assassino potrebbe essere la stessa protagonista ("Mi specchiai nello stagno l'assassino si era già lavato"), comunque sia lo spirito fanciullesco della ragazza ora è cambiato, il sogno e la sua voglia di libertà l'hanno portata a conoscere la droga e ad assietere (o commetere) ad un omicidio, ciò la porta in parte ad abbandonare l'immagine utopistica che credo sia comune tra tutti i bambini della società per addentrarsi in ciò che è la realtà.

"Seduto sotto un ponte si adorava il Re dei Topi sulla strada le sue bambole bruciavano compertoni [...] Mi parlò sulla bocca, mi propose il suo letto, dite a mia madre che non tornerò"
La protagonista, stremata per il viaggio, sola e "disperata" ha fallito, e trova rifugio dall'unica persona che infondo può darle un apparente riparo, il Re dei Topi, un pappone. Le dona un braccialetto, marchio inconfondibile delle sue bambole, le prostitute.
La canzone si chiude con i versi iniziali, Sally sarà sempre li, nel bosco, con il suo tamburello...

Lessi in un sito una frase che socondo me rappresenta pienamente la canzone: "Chi non è capace di addattarsi alla società, finisce per diventarne vittima". Altri due punti importanti sono la terribile voglia di libertà e di vita che ti portano a disubbidere all'autorità materna (e non) pur di cercarla (si parla sempre di una ricerca moralmente non malvagia) e la distruzione dell'idea utopistica che si ha da fanciulli della società con l'entrata dentro essa.

Ci sarebbero moltissime altre parole da spendere, ma mi fermo qua.

Quote:
Sally

Mia madre mi disse - Non devi giocare
con gli zingari nel bosco.
Mia madre mi disse - Non devi giocare
con gli zingari nel bosco.

Ma il bosco era scuro l'erba già verde
lì venne Sally con un tamburello
ma il bosco era scuro l'erba già alta
dite a mia madre che non tornerò.

Andai verso il mare senza barche per traversare
spesi cento lire per un pesciolino d'oro.
Andai verso il mare senza barche per traversare
spesi cento lire per un pesciolino cieco.

Gli montai sulla groppa sparii in un baleno
andate a dire a Sally che non tornerò.
Gli montai sulla groppa sparii in un momento
dite a mia madre che non tornerò.

Vicino alla città trovai Pilar del mare
con due gocce d'eroina s'addormentava il cuore.
Vicino alle roulottes trovai Pilar dei meli
bocca sporca di mirtilli un coltello in mezzo ai seni.

Mi svegliai sulla quercia l'assassino era fuggito
dite al pesciolino che non tornerò.
Mi guardai nello stagno l'assassino s'era già lavato
dite a mia madre che non tornerò.

Seduto sotto un ponte si annusava il re dei topi
sulla strada le sue bambole bruciavano copertoni.
Sdraiato sotto il ponte si adorava il re dei topi
sulla strada le sue bambole adescavano i signori.

Mi parlò sulla bocca mi donò un braccialetto
dite alla quercia che non tornerò.
Mi baciò sulla bocca mi propose il suo letto
dite a mia madre che non tornerò.

Mia madre mi disse - Non devi giocare
con gli zingari del bosco.
Ma il bosco era scuro l'erba già verde
lì venne Sally con un tamburello.

Ultima modifica di Kavin Casey; 03-02-2012 a 18:02.
Vecchio 23-11-2011, 22:47   #2
Esperto
L'avatar di daimoneu
 

Molto bella ed evocativa, mi piacciono le immagini. Io conoscevo la versione dal vivo con la PFM:

Vecchio 19-02-2012, 17:04   #3
Banned
 

Qualche esperto musicista saprebbe indicarmi come suonarla utilizzando la tastiera?
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