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Vecchio 03-03-2018, 00:36   #1061
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Guarda che già dopo pochi mesi dall'inizio della guerra i nazisti capirono di aver sottovalutato l'URSS, pensando di arrivare a Mosca con la fine dell'inverno. Parliamo di una repubblica giovane, un paese che veniva dal medioevo, ricordiamocelo, e che ha combattuto contro l'esercito più forte della storia. Lo scozzo fra Wehrmacht e gli altri eserciti si può verificare ad esempio nella Battaglia di Odessa, dove i sovietici resistettero oltre due mesi all'attacco romeno (prima di essere evacuati), perdendo all'incirca metà uomini rispetto al nemico. La cosa si inverte se guardiamo all'Assedio di Leningrado per ovvi motivi.
Non stiamo certo parlando di un esercito infallibile, ma se uniamo la resistenza dei soldati dell'Armata Rossa all'immediata nascita di gruppi partigiani in tutti i territori occupati dai nazisti (parliamo di oltre 1 milione di partigiani che combattevano per il socialismo!), possiamo senz'altro tratteggiarne un quadro positivo.
Gummo, la tua ortodossia è quasi commovente, non fosse per il rossobrunismo che sfoggi in altri topic.

Comunque appunto qui parliamo di una singola operazione condotta dai rumeni, mica dalle Waffen-SS: nel complesso non è proprio possibile negare che l' Unione sovietica abbia potuto vincere la guerra contro la Germania grazie ad una strategia basata principalmente sulla forza d' urto del numero.
E' opinabile anche la "medievalità" dell' URSS, alla luce della sua produzione industriale: a paragone l' Italia cosa sarebbe stata, preistorica?
Vecchio 03-03-2018, 00:37   #1062
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Più che altro penso siano state le purghe del '38 a rovinare abbastanza l'Armata Rossa, addirittura Stalin aveva in simpatia i generali con una mentalità militare antiquata e odiava quelli con una mentalità simil blitzkrieg che avrebbe permesso all'URSS di essere invincibile, in quegli anni la paranoia raggiunse livelli incredibili e furono eliminati molti ufficiali innocenti accusati di essere trotskisti o spie.

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Originariamente inviata da Wikipedia
V. V. Rachesky, a cell mate of Rokossovsky, wrote in his memoirs that Rokossovsky blamed the persecution of innocent people on the NKVD and was "naive", refusing to acknowledge Stalin's role in creating the treacherous environment. He described Rokossovsky's refusal to sign a false confession:

"Those who refused to sign a false statement were beaten up, as long as the false statement was not signed. There were steadfast people who stubbornly did not sign. But there were relatively few. K. K. Rokossovsky, as he sat with me in the same cell did not sign a false statement. But he was a brave and strong man, tall and broad-shouldered. He too was beaten."
Rokossovsky nonostante le torture subite alla fine fu risparmiato e divenne uno dei generali sovietici più importanti nella seconda guerra mondiale, io personalmente mi sarei rifiutato di servire uno stato dopo che mi ha riservato quel trattamento.
Vecchio 03-03-2018, 00:40   #1063
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Gummo, la tua ortodossia è quasi commovente, non fosse per il rossobrunismo che sfoggi in altri topic.

Comunque appunto qui parliamo di una singola operazione condotta dai rumeni, mica dalle Waffen-SS: nel complesso non è proprio possibile negare che l' Unione sovietica abbia potuto vincere la guerra contro la Germania grazie ad una strategia basata principalmente sulla forza d' urto del numero.
E' opinabile anche la "medievalità" dell' URSS, alla luce della sua produzione industriale: a paragone l' Italia cosa sarebbe stata, preistorica?
Se non sbaglio l'Armata Rossa completò l'accerchiamento della sesta armata a Stalingrado picchiando principalmente nelle zone protette da rumeni e italiani, i tedeschi giustamente li avevano messi a controllare i lati mentre loro facevano il lavoro sporco in città.
Vecchio 03-03-2018, 00:48   #1064
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Originariamente inviata da Svers0 Visualizza il messaggio
Se non sbaglio l'Armata Rossa completò l'accerchiamento della sesta armata a Stalingrado picchiando principalmente nelle zone protette da rumeni e italiani, i tedeschi giustamente li avevano messi a controllare i lati mentre loro facevano il lavoro sporco in città.
Ricordi bene, ma lì i tedeschi hanno commesso un grosso errore strategico a monte dividendo le forze invece di concentrarle, tentando di prendersi contemporaneamente anche il Caucaso.

Comunque se ci pensi è impressionante il fatto che forse, con il clima odierno, le operazioni forse avrebbero preso tutt' altra piega già dall'anno precedente.
Vecchio 03-03-2018, 00:51   #1065
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Gummo, la tua ortodossia è quasi commovente, non fosse per il rossobrunismo che sfoggi in altri topic.
Ci scommettevo che prima o poi arrivava qualcuno (che non ha capito niente di ciò che dico) a darmi del rossobruno.

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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Comunque appunto qui parliamo di una singola operazione condotta dai rumeni, mica dalle Waffen-SS: nel complesso non è proprio possibile negare che l' Unione sovietica abbia potuto vincere la guerra contro la Germania grazie ad una strategia basata principalmente sulla forza d' urto del numero.
E' opinabile anche la "medievalità" dell' URSS, alla luce della sua produzione industriale: a paragone l' Italia cosa sarebbe stata, preistorica?
Direi che la Russia e l'Italia del 1917 partissero da due situazioni molto diverse, o sbaglio? Così come - correggetemi se sbaglio - gli aiuti stranieri all'Unione Sovietica iniziarono ad arrivare solo quando si comprese che Hitler non sarebbe andato a distruggere l'URSS (dopo diversi anni di preparazione alla guerra su vasta scala, peraltro).
Vecchio 03-03-2018, 00:53   #1066
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Ricordi bene, ma lì i tedeschi hanno commesso un grosso errore strategico a monte dividendo le forze invece di concentrarle, tentando di prendersi contemporaneamente anche il Caucaso.

Comunque se ci pensi è impressionante il fatto che forse, con il clima odierno, le operazioni forse avrebbero preso tutt' altra piega già dall'anno precedente.
Ah vero, i pozzi petroliferi di Baku facevano gola ai motori dei panzer.

In effetti quegli anni furono particolarmente freddi mi pare, nel '45 furono i tedeschi a sfruttare sta cosa sul fronte occidentale nell'offensiva delle Ardenne ma fallirono.
Vecchio 03-03-2018, 01:03   #1067
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Ci scommettevo che prima o poi arrivava qualcuno (che non ha capito niente di ciò che dico) a darmi del rossobruno.
Se parli di convergenza di obiettivi con i neofascisti è inevitabile.

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Direi che la Russia e l'Italia del 1917 partissero da due situazioni molto diverse, o sbaglio? Così come - correggetemi se sbaglio - gli aiuti stranieri all'Unione Sovietica iniziarono ad arrivare solo quando si comprese che Hitler non sarebbe andato a distruggere l'URSS (dopo diversi anni di preparazione alla guerra su vasta scala, peraltro).
Nel ' 41 la Russia era sicuramente un paese che nei decenni precedenti aveva sviluppato una capacità industriale enormemente maggiore dell' Italia, la quale era invece era rimasta un paese fondamentalmente agricolo, al di là delle fanfaronate di Mussolini.

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Originariamente inviata da Svers0 Visualizza il messaggio
In effetti quegli anni furono particolarmente freddi mi pare, nel '45 furono i tedeschi a sfruttare sta cosa sul fronte occidentale nell'offensiva delle Ardenne ma fallirono.
Lì hanno perso per vari motivi, uno dei principali è che hanno tentato una manovra in stile Blitzkrieg senza una componente fondamentale della dottrina, ovvero un forte supporto aereo: sfruttare il cattivo tempo doveva servire proprio per ovviare a questa mancanza, ma non poteva durare in eterno.
Vecchio 03-03-2018, 01:23   #1068
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Se parli di convergenza di obiettivi con i neofascisti è inevitabile.
Ecco, non hai capito o forse mi sono spiegato male.
Non c'è alcuna convergenza: i fascisti e i comunisti hanno lo stesso obiettivo della riconquista di una sovranità monetaria - lo dicono i comunisti di tutto il mondo, io che ho sottolineato come Casapound dica la stessa cosa sono magicamente un rossobruno? - il fatto è che i fascisti uniscono a questo obiettivo anche la conquista di una società che è inconciliabile con quella socialista; la convergenza fra i due movimenti, quindi, non esiste. Semmai, si trovano davanti a un nemico comune (globalizzazione capitalista), solo che i comunisti lo qualificano come nemico completo, i fascisti come nemico parziale: male la globalizzazione, bene una nuova concezione di capitalismo. Su tutto questo ho inserito il discorso della strumentale lotta fra fascismo e anti-fascismo da salotto, un conflitto creato a tavolino e che distrae dalle contraddizioni del sistema.


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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Nel ' 41 la Russia era sicuramente un paese che nei decenni precedenti aveva sviluppato una capacità industriale enormemente maggiore dell' Italia, la quale era invece era rimasta un paese fondamentalmente agricolo, al di là delle fanfaronate di Mussolini.
Però la Germania nazista preparò con grande anticipo la propria guerra d'espansione, così come l'Italia invase l'Etiopa quattro anni prima dello scoppio del conflitto; i sovietici invece si mossero per combattere solo poco prima del fatidico 1° Settembre, ovvero con la Guerra d'inverno contro la Finlandia. Una guerra disastrosa, ad essere sinceri, non ho certo il salame davanti agli occhi, eppure anch'essa fu utile ad ampliare il confine intorno a Leningrado. Passo da un trattato (quello di pace con la Finlandia del '40) a un altro (quello di non-aggressione con la Germania nazista del '39) e mi chiedo come si possa parlare soltanto di 'cuscinetto umano' o di 'carneficina sovietica': la tattica sovietica inizia ancor prima dello scoppio della guerra, mi riferisco in particolare al trattato Molotov-Ribbentrop, senza di cui il conflitto sarebbe stato probabilmente perso.

Ultima modifica di Gummo; 03-03-2018 a 01:26.
Vecchio 03-03-2018, 01:32   #1069
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Comunque comunisti, fascisti e liberali esistono da un po di tempo, la novità dei nostri tempi sono i movimenti popolari tipo i grillini che mischiano un po tutte le ideologie.
Vecchio 03-03-2018, 02:33   #1070
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Ecco, non hai capito o forse mi sono spiegato male.
Non c'è alcuna convergenza: i fascisti e i comunisti hanno lo stesso obiettivo della riconquista di una sovranità monetaria - lo dicono i comunisti di tutto il mondo, io che ho sottolineato come Casapound dica la stessa cosa sono magicamente un rossobruno? - il fatto è che i fascisti uniscono a questo obiettivo anche la conquista di una società che è inconciliabile con quella socialista; la convergenza fra i due movimenti, quindi, non esiste. Semmai, si trovano davanti a un nemico comune (globalizzazione capitalista), solo che i comunisti lo qualificano come nemico completo, i fascisti come nemico parziale: male la globalizzazione, bene una nuova concezione di capitalismo. Su tutto questo ho inserito il discorso della strumentale lotta fra fascismo e anti-fascismo da salotto, un conflitto creato a tavolino e che distrae dalle contraddizioni del sistema.
Forse il problema di comprensione è mio: avverso l' opzione totalitaria e non approvo chi determini una qualunque categoria sociale ( l' immigrato, il capitalista, il comunista, il borghese ) come "nemico", cosa che invece accomuna le posizioni politiche estremiste.
Quote:
Però la Germania nazista preparò con grande anticipo la propria guerra d'espansione, così come l'Italia invase l'Etiopa quattro anni prima dello scoppio del conflitto; i sovietici invece si mossero per combattere solo poco prima del fatidico 1° Settembre, ovvero con la Guerra d'inverno contro la Finlandia. Una guerra disastrosa, ad essere sinceri, non ho certo il salame davanti agli occhi, eppure anch'essa fu utile ad ampliare il confine intorno a Leningrado. Passo da un trattato (quello di pace con la Finlandia del '40) a un altro (quello di non-aggressione con la Germania nazista del '39) e mi chiedo come si possa parlare soltanto di 'cuscinetto umano' o di 'carneficina sovietica': la tattica sovietica inizia ancor prima dello scoppio della guerra, mi riferisco in particolare al trattato Molotov-Ribbentrop, senza di cui il conflitto sarebbe stato probabilmente perso.
La Germania riarmava da diversi anni ma anche la Russia, infatti è riuscita a progettare e mettere in linea fin dall' inizio del conflitto un carro armato come il T-34: fosse stata una cosa semplice, rapida e poco dispendiosa ci sarebbero riusciti tutti, compresi romeni e italiani.

La condotta bellica sovietica ha sfruttato come pilastro anche l' impiego della pura forza numerica, non capisco perché ti inalberi su questo dato di fatto: la guerra non è una faccenda etica ed i russi hanno trovato un modo di vincerla.
Vecchio 03-03-2018, 03:31   #1071
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Originariamente inviata da Svers0 Visualizza il messaggio
Comunque comunisti, fascisti e liberali esistono da un po di tempo, la novità dei nostri tempi sono i movimenti popolari tipo i grillini che mischiano un po tutte le ideologie.
Secondo me i grillini sono liberali sul versante economico e centristi sui temi civili. Ovviamente è l'antipartitocrazia ad ammantare il loro estro politico, per questo risultano ancora più difficili da classificare. E' come avere a che fare con un prestigiatore, ma alla fine se guardi bene non è niente di nuovo, politicamente parlando. La sua funzione di valvola di sfogo sociale, però, è inedita.
Vecchio 03-03-2018, 03:48   #1072
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Forse il problema di comprensione è mio: avverso l' opzione totalitaria e non approvo chi determini una qualunque categoria sociale ( l' immigrato, il capitalista, il comunista, il borghese ) come "nemico", cosa che invece accomuna le posizioni politiche estremiste.
Beh, è il sogno di tutti vivere in un mondo senza nemici, e non metto in dubbio che tu sia in buona fede. Il problema è che, utilizzando o meno strumentalmente delle categorie sociali, i partiti seduti in parlamento non fanno certo gli interessi di qualche "immigrato", "capitalista" o "comunista", fanno semplicemente l'interesse strutturale della borghesia (ora finanza). Il paradosso è che noi possiamo odiare quanto vogliamo la divisione in categorie del mondo, ma chi ci comanda di distinzione ne adopererà sempre e solo una: quella fra il proprio benessere e le briciole da lasciare al popolo cieco.

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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
La condotta bellica sovietica ha sfruttato come pilastro anche l' impiego della pura forza numerica, non capisco perché ti inalberi su questo dato di fatto: la guerra non è una faccenda etica ed i russi hanno trovato un modo di vincerla.
Io non mi ci inalbero, ho detto che i sovietici sono partiti perdendo un sacco di uomini rispetto ai tedeschi, i quali hanno avuto avuto perdite più misurate (ovviamente la cosa ha del tragicomico dato che nei primi mesi di guerra contro i russi la Wehrmacht perse più uomini che in tutto lo scenario occidentale). Solo che da questo fatto al dire "I sovietici hanno fatto cagare fino alla parte finale del conflitto" ce ne vuole. Ci tenevo a sottolineare da dove è partita l'URSS a dove è arrivata. Che poi i veri geni tattici della guerra, tirando le somme, siano da un'altra parte, posso anche essere d'accordo.
Vecchio 03-03-2018, 05:38   #1073
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Dal 35simo minuto qui Rizzo parla del marxismo-leninismo e di Stalin.

Vecchio 03-03-2018, 12:33   #1074
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Io non mi ci inalbero, ho detto che i sovietici sono partiti perdendo un sacco di uomini rispetto ai tedeschi, i quali hanno avuto avuto perdite più misurate (ovviamente la cosa ha del tragicomico dato che nei primi mesi di guerra contro i russi la Wehrmacht perse più uomini che in tutto lo scenario occidentale). Solo che da questo fatto al dire "I sovietici hanno fatto cagare fino alla parte finale del conflitto" ce ne vuole. Ci tenevo a sottolineare da dove è partita l'URSS a dove è arrivata. Che poi i veri geni tattici della guerra, tirando le somme, siano da un'altra parte, posso anche essere d'accordo.
Hanno sfruttato un punto a loro favore, il potenziale umano, come in maniera differente d' altronde hanno fatto tutte le altre forze in campo ( la mentalità particolarmente militarista e revanscista dell' intera società per la Germania, la forza in campo aeronautico per gli USA etc. ), ed hanno vinto: che poi manovrare armate di quelle dimensioni richiede un coordinamento e una logistica tali da risultare complesso per assurdo anche senza alcun nemico da affrontare, quindi personalmente con questo non intendo minimamente sminuire il sacrificio dell' Armata Rossa. Certo non hanno "fatto cagare", non era un videogame.
Ringraziamenti da
Charlie Dev (03-03-2018)
Vecchio 03-03-2018, 16:45   #1075
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Originariamente inviata da Franz86 Visualizza il messaggio
Hanno sfruttato un punto a loro favore, il potenziale umano, come in maniera differente d' altronde hanno fatto tutte le altre forze in campo ( la mentalità particolarmente militarista e revanscista dell' intera società per la Germania, la forza in campo aeronautico per gli USA etc. ), ed hanno vinto: che poi manovrare armate di quelle dimensioni richiede un coordinamento e una logistica tali da risultare complesso per assurdo anche senza alcun nemico da affrontare, quindi personalmente con questo non intendo minimamente sminuire il sacrificio dell' Armata Rossa. Certo non hanno "fatto cagare", non era un videogame.
Basta disfattismo, riprendiamoci con un po di sana propaganda.

Vecchio 03-03-2018, 18:03   #1076
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Originariamente inviata da Marxisti per Tabacci
Gloria al compagno BR1, che ancora una volta si dimostra uno stratega eccezionale: con mesi di tempo aveva previsto che ci sarebbe stato un esercito di paraculi e infinocchiati dalla "teoria del voto utile" che, essendo piddini dentro ma non volendo macchiarsi le mani con il voto a Renzi, avrebbero cercato un modo per pulirsi la coscienza.
Allora il Caro Leader decide di sfruttare la situazione a vantaggio delle masse proletarie di tutto il mondo: permette alla Bonino di candidarsi con un nome che in fondo va bene a tutti perché non vuol dire niente, infiltra tra i candidati i suoi fedelissimi alfieri del Socialismo, finge di tollerare barbarità ideologiche come il blocco quinquennale della spesa pubblica e si prepara, una volta eletto un pugno di arditi marxisti in Parlamento, a sconquassarlo e dare il via alla Rivoluzione!
Anche stavolta, come a Stalingrado, il Socialismo vincerà, e sarà così grazie alla lungimiranza del compagno BR1 e al voto ebete dei piddini pentiti!
Quindi, oggi come sempre:
Viva Tabacci, viva i tatticismi, viva il Socialismo!
Vecchio 05-03-2018, 19:08   #1077
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Oggi questo topic è in lutto, anniversario della morte di Stalin.
Vecchio 05-03-2018, 19:32   #1078
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Originariamente inviata da Svers0 Visualizza il messaggio
Oggi questo topic è in lutto, anniversario della morte di Stalin.
lo chiedo che questo memorabile avvenimento sia consacrato da un monumento destinato a nutrire nel cuore dei popoli il sentimento dei loro diritti e l'orrore dei tiranni, e nell'anima dei tiranni il terrore salutare della giustizia dei popolo.
Vecchio 07-03-2018, 01:48   #1079
Esperto
L'avatar di Gummo
 

«Quando vedo che mentre Hitler e Mussolini perseguitavano degli uomini per la loro razza e inventavano quella spaventosa legislazione anti-ebraica che conosciamo e vedo contemporaneamente i russi, composti di 160 razze, cercare la fusione di queste razze, questo tentativo, questo sforzo verso l'unificazione del Consorzio umano, lasciatemi dire: questo è evidentemente universalistico nel senso del Cattolicesimo. E cristiano è anche il formidabile tentativo di accorciare le distanze fra le classi sociali». Alcide De Gasperi
Vecchio 07-03-2018, 15:10   #1080
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
«Quando vedo che mentre Hitler e Mussolini perseguitavano degli uomini per la loro razza e inventavano quella spaventosa legislazione anti-ebraica che conosciamo e vedo contemporaneamente i russi, composti di 160 razze, cercare la fusione di queste razze, questo tentativo, questo sforzo verso l'unificazione del Consorzio umano, lasciatemi dire: questo è evidentemente universalistico nel senso del Cattolicesimo. E cristiano è anche il formidabile tentativo di accorciare le distanze fra le classi sociali». Alcide De Gasperi
L'antisemitismo durante il patto Ribbentrop-Molotov fu una sorta di omaggio ai nuovi alleati; ad esempio sui giornali si scriveva che l'antisemitismo nazista era principalmente diretto contro la religione ebraica e che era dovere degli atei marxisti aiutare i nazisti in questa campagna. Leggiamo le memorie di Mark Gallai, ricordato da molti russi come il più importante pilota collaudatore (citato in Ainsztein):

"Molti di noi accettarono il trattato come il prendere una medicina cattiva: era orribile, ma necessario. Ma la firma del trattato fu seguita da avvenimenti che erano invece incomprensibili. I fascisti non erano più chiamati fascisti. Ciò che il Komsomol ed i pionieri ci avevano insegnato ad odiare come ostile, cattivo e minaccioso, divenne improvvisamente neutrale. Non fu detto con molte parole, ma il sentimento si diffuse nelle nostre anime quando guardavamo le foto di Hitler accanto a Molotov o quando leggevamo del grano e del petrolio sovietico che andava alla Germania fascista o quando vedevamo il passo dell'oca prussiano che veniva adottato proprio allora dal nostro esercito. Sì era molto difficile capire allora cosa stesse succedendo".

Tra le conseguenze del patto ricordiamo l'epurazione degli ebrei dall'esercito, dalla diplomazia e dal commercio con l'estero. Va tenuto presente che fu un omaggio non richiesto in alcun modo dai nazisti.



L'odio antisemita accumulato durante la guerra non sparì d'un colpo, anzi. Soprattutto nelle regioni che erano state occupate il ritorno dei sopravvissuti fu molto malvisto. Molti che avevano collaborato temevano di essere riconosciuti, molti che avevano approfittato della scomparsa degli ebrei per appropriarsi delle loro case, dei loro posti di lavoro vedevano altrettanto male il loro ritorno. leggiamo la testimonianza di un ebreo che ritornò a Kharkov appena liberata.

"Gli ucraini ricevono gli ebrei sopravvissuti con astio aperto. Durante le prime settimane seguite alla liberazione di Kiev nessun ebreo aveva il coraggio di andare da solo per strada di notte. .. In molti casi gli ebrei vennero picchiati nella piazza del mercato ed uno fu ucciso. ... A Kiev 16 ebrei furono uccisi nel corso di un pogrom. Gli ebrei sopravvissuti ricevono solo una piccola parte delle loro proprietà. Le autorità ucraine sono notevolmente antisemite. ... l risposta ufficiale ad ogni protesta da parte di ebrei è che la popolazione è stata infettata dall'antisemitismo e che questa influenza può essere estirpata soltanto gradualmente" (citato in Kochan, p 306).

Kruscëv, allora primo segretario del Partito in Ucraina:

"Non è nostro interesse che gli ucraini associno il ritorno del potere sovietico con il ritorno degli ebrei". (citato in Kochan a p 308, che lo riprende da Schechtmann "star in eclipse" e da Schwarz "Yevrei v SS")

Ciò significò che gli ebrei non dovevano più avere cariche importanti in nessun ambito e che le istituzione ebraiche, scuole in yiddish, teatri etc, non sarebbero state più tollerate.



Nell'Agosto del 1946 Zdanov fa un discorso al Comitato Centrale del CPSU per fare adottare alcune risoluzioni che fra l'altro impongono la glorificazione del popolo russo. Inoltre Zdanov accusa alcuni scrittori ebrei di essere nazionalisti e di occuparsi troppo degli ebrei. É il primo segno.

Nel 1947 vengono accusati gli artisti di teatro ebrei, accusati di vagheggiare il vecchio modo di vivere ebraico e di essere apolitici.

É vero che nello stesso periodo furono accusate tutte le minoranze di nazionalismo; ma soltanto la cultura ebraica risultò, alla fine di questo periodo, completamente annientata. Ad esempio nessun ucraino venne accusato di usare troppo spesso la parola "ucraino" nei suoi scritti o di aver parlato troppo del martirio del suo popolo sotto il nazismo, come invece accadde per gli scrittori ebrei (Kipnis). Infatti alla fine di questa campagna non esisteva più nessun centro culturale ebraico, non esistettero più scuole in yiddish, né vi furono pubblicazioni in yiddish per molto tempo.

Salomon Mikhoels, presidente del Comitato Antifascista Ebraico e noto attore del teatro yiddish, è la prima vittima della campagna contro il "nazionalismo ebraico"; venne assassinato nel Gennaio del 1948 e il Comitato sciolto (Novembre). In quello stesso anno vennero arrestati tutti i più importanti rappresentanti della cultura yiddish sovietici. Gli arresti continuarono fino al 1953. Secondo la lista fatta a New York dopo il 1956 dal Congresso per la Cultura ebraica fra deportati e fucilati gli artisti yiddish, o comunque ebrei, coinvolti erano qualche centinaio. La maggior parte fu subito deportata in Siberia, i più importanti venero sottoposti ad interrogatori lunghissimi (e durante i quali molti morirono). Lo scopo era di farli confessare di star preparando una rivolta armata per la secessione delle Crimea, dove doveva essere fondato uno stato sionista, satellite degli USA. Gli interrogatori dovevano probabilmente (Pinkus) concludersi con un grande processo pubblico. Ciò non avvenne e la maggior parte di questi imputati fu fucilata; per un processo non fu pubblico si stavano cercando figure ben più sataniche contro cui scagliarsi, figure che vennero trovate nei medici, come vedremo in seguito.


Il resto si può trovare qui

Per chi volesse una conclusione sintetica:

Fino a prima della guerra le persecuzioni avevano coinvolto gli ebrei come le altre etnie: di queste campagne raramente si può affermare il carattere specificatamente antisemita. Nel dopoguerra invece il carattere antisemita è evidente.

Chiariamo la cosa:

Negli anni '20 si era privato il popolo ebraico di tutta la parte della sua cultura che aveva a che fare con la religione e con gli altri ebrei della Diaspora (risulta chiara l'interdizione dell'ebraico); si era invece promossa la cultura laica, yiddish, ma anche assai più ristretta, che poco aveva a che fare con la cultura internazionalista degli ebrei e che invece esaltava i valori locali degli ebrei ashkenaziti.
Come per le altre etnie minoritarie negli anni '30 fu scelta l'assimilazione e quindi anche la cultura yiddish cominciò ad essere ostacolata.
Nel dopoguerra il processo iniziato negli anni '30 arriva alla resa dei conti. Tutte le minoranze devono scegliere l'assimilazione completa. In quest'ottica rientra la persecuzione al "nazionalismo".
Il fatto che, per motivi di utilità, l'URSS abbia appoggiato la creazione dello stato di Israele non cambiò sostanzialmente le cose, anzi, le peggiorò perché illuse gli ebrei sovietici il cui sentimento nazionale fu risvegliato, facendoli incorrere ancor di più nell'ira del regime.
Specificatamente antisemita è invece la campagna contro il cosmopolitismo. Essa infatti colpisce proprio gli ebrei assimilati, che quindi avevano fatto quello che il regime voleva. In modo più esteso, è vero, essa colpisce i rapporti con la cultura occidentale. Ma di fatto si risolse in una campagna antisemita, perché gli ebrei non potevano né scegliere la propria cultura ("nazionalismo"), né adattarsi alla cultura del paese, riservata ai "veri russi".

Riassumendo. negli anni '20 e '30 gli ebrei non soffrirono più delle altre minoranze: dovettero scegliere fra la cultura yiddish, e solo quella, e l'assimilazione. Nel dopoguerra entrambe queste scelte portavano ai GUlag. I successori di Stalin eliminarono il terrore indiscriminato, ma non la persecuzione, la cui forza è testimoniata dall'emigrazione di massa degli ebrei sovietici non appena se ne è presentata l'occasione, e cioè con la glasnost.

Ultima modifica di Winston_Smith; 07-03-2018 a 15:14.
Ringraziamenti da
cancellato13564 (07-03-2018)
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