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Vecchio 20-07-2020, 14:52   #1901
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Mao lilico

Vecchio 20-07-2020, 15:41   #1902
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L'avatar di captainmarvel
 

l'altro giorno sono andato alla Feltrinelli e nella sezione economia c'era una biografia di Warren Buffet, noto "miliardario e filantropo". non mi aspettavo di trovare il Capitale di Marx ma almeno Noam Chomsky o Naomi Klein. se me l'avessero detto anni fa, non so se ci avrei creduto.
Vecchio 20-07-2020, 18:03   #1903
Esperto
 

«Si strappino i confini delle proprietà, si riconducano tutti i beni in un unico patrimonio comune, e la patria - unica signora, madre dolcissima per tutti - somministri in misura eguale ai diletti e liberi suoi figli il vitto, l'educazione e il lavoro»
(Filippo Buonarroti, Cospirazione per l'uguaglianza, 1828)

«Era un uomo profondo, ma assai gretto: conformava la sua vita alle sue credenze; ma era intollerante, e mi tacciava di traditore, se per caso affiliavo un banchiere o un ricco borghese. Era inoltre comunista.»
(Giuseppe Mazzini)

https://it.wikipedia.org/wiki/Filippo_Buonarroti

https://digilander.libero.it/educati...O_2/BABEUF.pdf

Ultima modifica di Winston_Smith; 20-07-2020 a 18:09.
Vecchio 24-07-2020, 11:44   #1904
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L'avatar di Gummo
 

Rossa di pelo e di fatto.



Ultima modifica di Gummo; 24-07-2020 a 11:47.
Vecchio 24-07-2020, 11:57   #1905
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Questa secondo me è la più bella canzone 'contemporanea' sulla resistenza.

occorre essere attenti per essere padroni di se stessi...

Ringraziamenti da
Odradek (24-07-2020)
Vecchio 26-07-2020, 09:27   #1906
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La Corea del Nord ha deciso che è il momento di comunicare che il covid è arrivato anche da loro.
Vecchio 28-07-2020, 18:48   #1907
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Oggi avrebbe compiuto 66 anni. HLVS

"Simón Bolívar, padre della nostra Patria e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l'America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l'umanità." (Discorso alla sessione per il 60° anniversario dell'ONU, 15 settembre 2005)


Vecchio 29-07-2020, 00:15   #1908
Esperto
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Vecchio 28-08-2020, 18:17   #1909
Esperto
 

In occasione degli 81 anni del patto scellerato:

Il patto Stalin-Hitler è entrato nella storia come l’emblema dell’assoluto cinismo della burocrazia. Questo infido accordo comprendeva l’occupazione e la spartizione della Polonia, metà alla Russia stalinista e metà alla Germania di Hitler. Questa mossa venne descritta dagli stalinisti come “difensiva”. In realtà il patto non evitò la guerra tra Germania e Russia, ma di sicuro aiutò Hitler a raggiungere i suoi obiettivi militari e provocò confusione e demoralizzazione tra i comunisti onesti di tutto il mondo, che avevano per anni denunciato Hitler come il principale nemico del movimento operaio e come una minaccia per la pace mondiale.
Al contrario di Stalin, che in base alla teoria del “socialismo in un paese solo” ricercò qualsiasi tipo di accordo con le potenze imperialiste e sacrificò cinicamente la rivoluzione in Occidente, il principio guida per Lenin e i bolscevichi era la promozione della rivoluzione socialista mondiale. Questo principio era basato su considerazioni estremamente concrete: per un paese arretrato e circondato da paesi imperialisti come la Russia, la diffusione internazionale della rivoluzione era la chiave per sopravvivere e svilupparsi verso il socialismo mondiale.
Quando gli eventi costrinsero Lenin e Trotskij a firmare il trattato di Brest-Litovsk nel 1918, questo portò al rafforzamento dell’imperialismo tedesco, che poté impadronirsi dell’Ucraina. L’idea di una trattativa tra uno Stato operaio e delle nazioni capitaliste non è scartata a priori dai socialisti: si deve soppesare e considerare il singolo caso in funzione dell’avanzamento della causa dei lavoratori su scala internazionale. Il trattato di Brest-Litovsk del 1918 venne imposto dalla Germania alla repubblica sovietica in un momento in cui era in gioco la sua stessa sopravvivenza. Ciò nonostante Lenin e Trotskij consideravano queste manovre diplomatiche secondarie rispetto all’unica reale possibilità di salvezza: la diffusione della rivoluzione stessa, a cominciare dalla Germania.
La firma del patto Stalin-Hitler deve essere invece vista sotto una luce diversa. Esso segnò un’ulteriore rottura con le tradizioni del bolscevismo e della politica estera di Lenin e Trotskij. Come Trotskij disse in quel periodo, fu un “ulteriore parametro con cui misurare il grado di degenerazione della burocrazia e il suo disprezzo per la classe lavoratrice internazionale, Comintern compreso.”

Ultima modifica di Winston_Smith; 28-08-2020 a 18:29.
Vecchio 28-08-2020, 18:29   #1910
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Illuminante il capitolo sul Comintern post-patto:

Il Comintern di fronte al patto
Nel 1939 il Comintern non aveva più niente a che fare con la formidabile organizzazione internazionale che era stata messa in piedi nel 1919 dai bolscevichi per centralizzare l’impegno dei rivoluzionari dei vari paesi; esso si era trasformato nell’agenzia per la tutela degli interessi del Cremlino all’estero, e non era più in grado di esprimere alcuna autonomia di elaborazione: dipendeva in tutto e per tutto dai desiderata di Mosca. Ciò nonostante, le sue sezioni furono scosse dalla clamorosa novità rappresentata dal patto: il cambio di rotta era stato talmente deciso da far vacillare persino alcuni dei dirigenti tradizionalmente più pronti a disciplinarsi ai diktat della cricca staliniana. Ci vollero alcune settimane prima che la linea politica dei partiti comunisti venisse completamente capovolta.
Le organizzazioni ancora collocate, infatti, sulla linea dei fronti popolari fecero fatica a digerire il rapido avvicinamento di Mosca a Berlino, e l’abbandono di tutto il vecchio armamentario propagandistico: la democrazia aveva smesso di rappresentare un sistema per il quale valeva la pena di battersi in funzione anti-fascista, per diventare improvvisamente una maschera con la quale le principali potenze imperialiste nascondevano la propria intenzione di mettere in discussione la pace e gli equilibri internazionali. Soprattutto a seguito degli accordi del settembre, che avevano sancito l’amicizia dell’Urss con il Reich, il nazismo smise di essere il peggior avversario del movimento operaio internazionale; a essere apostrofati in quei termini furono di nuovo i dirigenti delle socialdemocrazie, che ridiventarono – come prima del 1934 - «i più perfidi nemici della classe operaia e del socialismo» (A. Peregalli, Il patto Hitler-Stalin cit., p. 95).. Come ha scritto Aldo Agosti, sulla stampa del Comintern «fu messa la sordina alla propaganda antifascista e scomparve qualsiasi accenno ostile alla Germania» (A. Agosti, Bandiere rosse. Un profilo storico dei comunismi europei, Editori Riuniti, Roma 1999, p. 121).
Ai partiti comunisti Mosca dava un’unica indicazione per la battaglia politica: la lotta per la pace; le masse avrebbero dovuto essere chiamate a mobilitarsi per far cessare la guerra, che era stata scatenata da Francia e Inghilterra, ridiventate i pilastri del sistema imperialistico mondiale. Non una parola, naturalmente, sulle responsabilità del nazismo: le forze del movimento operaio internazionale avrebbero dovuto concentrarsi innanzitutto nella lotta contro l’imperialismo britannico. Effettivamente, dopo qualche esitazione iniziale, i partiti comunisti iniziarono ad attaccare diligentemente le potenze imperialiste “democratiche”: in quel contesto, la campagna degli stalinisti per la pace si riduceva nei fatti all’impegno per una pace alle condizioni di Hitler. Trotskij evidenziò il carattere paradossale di questa svolta:
"Sino alla fine di agosto il Comintern ha rivendicato la liberazione dell’Austria, della Cecoslovacchia, dell’Albania, dell’Abissinia, e ha taciuto sulle colonie britanniche. Oggi il Comintern tace sulla Cecoslovacchia, appoggia la spartizione della Polonia, mentre esige la liberazione dell’India. La Pravda se la prende con la soppressione di certe libertà nel Canada, ma tace sulle sanguinose esecuzioni dei Cechi e sulle torture inflitte da Hitler agli Ebrei polacchi. Tutto ciò significa che il Cremlino conserva la più alta considerazione per la potenza della Germania." (L. Trotskij, Guerra e rivoluzione cit., p. 109).
Lo storico Paolo Spriano ha parlato, senza mezzi termini, di una linea che si configurava «come copertura dell’amicizia verso i nazisti» (P.Spriano, I comunisti europei, p.111). Il commissario Molotov si spinse a dire che senza una Germania forte non ci sarebbe stata una pace durevole in Europa, ma soprattutto giunse a spiegare che non avrebbe avuto senso usare la forza contro il regime hitleriano: «L’ideologia hitleriana, come ogni altra ideologia, può venire accettata o respinta: questo è un problema che riguarda le idee politiche personali» (Ivi, p. 110). Questa sorta di relativismo non può che suonare paradossale, eppure Mosca si collocò stabilmente, per quasi due anni, su una posizione di benevola neutralità verso il nazismo; l’attenzione a non urtare la suscettibilità degli alti dignitari del Reich spinse gli stalinisti fino all’assurdo di cancellar dal proprio vocabolario ogni richiamo alla parola fascismo, che sparì letteralmente dalla propaganda di un Comintern sempre più supino di fronte ai voleri del Cremlino. Trotskij non poteva tacere:
"La politica del Cremlino è semplice: ha venduto a Hitler il Komintern assieme al petrolio e al manganese. Ma la servilità canina con cui costoro si sono venduti è una testimonianza inconfutabile della corruzione interna del Komintern. Agli agenti del Komintern non sono rimasti né i principi, né l’onore, né la coscienza: è rimasta solo una spina dorsale flessibile." (L. Trotskij, Guerra e rivoluzione cit., p. 182).
La capitolazione di fronte a Hitler, tuttavia, raggiunse il suo apice più «infame» 6 nel febbraio del 1940, quando Stalin decise di consegnare ai tedeschi 570 comunisti e antifascisti tedeschi e austriaci che erano emigrati nell’Urss per sfuggire alle persecuzioni che erano state scatenate contro gli oppositori nei loro paesi di provenienza; essi furono affidati alle SS tedesche a Brest-Litovsk, lungo la linea di demarcazione fra i territori controllati dai due paesi alleati: «l’impossibile diventava reale – ha scritto una sopravvissuta – Stalin consegnava gli esuli comunisti a Hitler» (P. Spriano, I comunisti europei cit., p. 116). Si trattava di un segno inequivocabile di fedeltà da parte delle autorità sovietiche al nuovo patto fra i due paesi che era stato sottoscritto il 28 settembre del 1939. Il trattato in questione aveva regolato la suddivisione definitiva del territorio polacco: esso comprendeva pure una clausola relativa all’impegno relativo alla repressione di ogni attività di agitazione contro l’occupazione che si sarebbe svolta nei territori spartiti. La collaborazione fra i due paesi si svolgeva, ormai, a tutti i livelli.
Ai partiti comunisti venne affidato il compito di coprire questa collaborazione con la retorica della lotta per la pace; i compiti affidati alle sezioni del Comintern venivano letteralmente stravolti: i comunisti tedeschi non avrebbero più dovuto battersi per rovesciare il nazismo, mentre quelli austriaci e quelli cecoslovacchi avrebbero dovuto rinunciare alla lotta contro l’occupazione; la parola d’ordine che i comunisti francesi, con il paese occupato dai nazisti, agitarono nella loro propaganda fu «pace subito», e i comunisti norvegesi non esitarono a schierarsi contro ogni tentativo di organizzare la resistenza nei confronti degli invasori tedeschi. Come ha chiarito Aldo Agosti, i partiti comunisti vennero ridotti al ruolo «di semplici pedine di un sottile doppio gioco le cui fila venivano tirate altrove» (A. Agosti, La Terza internazionale cit., p. 1171); nei paesi occupati dai tedeschi, gli stalinisti non evitarono nemmeno di chiedere alle autorità insediate il diritto di continuare la propria attività in forma legale: imploravano i nazisti affinché la loro propaganda pacifista potesse continuare! Trotskij denunciò il grave disorientamento in cui furono gettati i migliori attivisti del movimento comunista internazionale:
"La confusione che gli zig-zag del Cremlino provocano nella coscienza degli operai è una delle più importanti premesse delle vittorie fasciste. Bisogna compenetrarsi per un istante della psicologia di un operaio rivoluzionario tedesco, che lotta nella illegalità contro il nazionalsocialismo rischiando la vota e si accorge d’improvviso che il Cremlino, con enormi risorse a sua disposizione, non solo non combatte Hitler, ma, al contrario, conclude con lui un affare vantaggioso sul piano della rapina internazionale. Questo operaio non ha forse il diritto di sputare in faccia ai suoi maestri di ieri?" (L. Trotskij, Guerra e rivoluzione cit., p. 71.).


https://www.marxismo.net/index.php/t...ibbentrop-1939
Vecchio 28-08-2020, 18:58   #1911
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Kek

Definisci "uguaglianza"
Tutti aspettano la stessa quantità di tempo in fila per il pane?
Tutti muoiono di fame?
Tutti condividono la stessa tomba?

Il comunismo è una teoria su come iniziare una rivoluzione.
Poiché i comunisti non hanno idee su come governare, se davvero vincono la loro rivoluzione, è fondamentalmente una semplice presa di potere, confezionata e venduta come "governo popolare" ai fallimenti e ai rifiuti sociali che esistono in ogni paese.


Da nessuna parte si è mai praticato il comunismo.
L'URSS era solo una parte della tendenza dittatoriale altrove in Europa all'epoca.
Questo è il motivo per cui le persone odiano i commies.
Comunisti = stron*ate.

Gli stati comunisti non sono nient'altro che stati fascisti, stati capitalisti, etc, ma con un ulteriore strato di melma in cima per impedire alle persone di ritenere il potere responsabile.
Se le dittature nazionaliste ariane sono ciò che vogliono i comunisti, perché il fascismo è cattivo?
Se il capitalismo di stato è ciò che vogliono i comunisti, perché il nazionalismo protezionista ai tempi di Marx era malvagio?
Questo è il problema.

I comunisti vogliono solo gli stessi sistemi che affermano di odiare.

Comunisti = midwits che non riescono a fare cope con l'ateismo.

Vogliono distruggere i sistemi non perché i sistemi sono cattivi, ma perché non hanno il loro rispettivo ''oppio''.
Ciò che i comunisti vogliono, sono i sistemi che affermano di odiare, ma con lo stato che li rassicura dicendogli che alla fine raggiungeranno il comunismo.
Questo è uno spreco di tempo.

Perché sprecare tonnellate di risorse demolendo il nazionalismo in modo da poter semplicemente ricostruire il nazionalismo, ma con uno stato che rassicuri le persone sul fatto che il comunismo ci sarà se continueranno a comportarsi da bravi goy?
Questo è tutto ciò che è uno stato "comunista".

L'uguaglianza è una menzogna e coloro che la predicano sono eretici. Tutta la materia, le informazioni e l'energia seguono una gerarchia, un gradiente. Se questo universo fosse in uno stato di morte termica e tutte le particelle fossero sparpagliate in modo impotente l'una dall'altra per l'eternità, saremmo in perfetto equilibrio. La verità è che la "vera uguaglianza" come il "vero comunismo" non è possibile senza la morte di tutti e di tutto. I comunisti sono veramente cultori della morte, portateli nella loro terra promessa, figli miei

Ultima modifica di Tsuchinoko; 28-08-2020 a 19:07.
Vecchio 29-08-2020, 12:02   #1912
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Qual é il tuo posizionamento politico?
Vecchio 29-08-2020, 13:27   #1913
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Qual é il tuo posizionamento politico?
Non ne parlo certamente su un sito accessibile a chiunque.
Vecchio 29-08-2020, 13:42   #1914
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Originariamente inviata da Tsuchinoko Visualizza il messaggio
Non ne parlo certamente su un sito accessibile a chiunque.
Ma sei nascosto da un nickname, non dovresti aver vergogna ad esprimere le tue posizioni. Vabbè comunque come vuoi.
Vecchio 29-08-2020, 14:28   #1915
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Originariamente inviata da Gummo98 Visualizza il messaggio
Ma sei nascosto da un nickname, non dovresti aver vergogna ad esprimere le tue posizioni. Vabbè comunque come vuoi.

Top: etnonazionalismo e tribalismo razziale sociale.
Fondo del barile: capitalismo alimentato dai salari degli schiavi migranti di merda
Vecchio 29-08-2020, 14:37   #1916
Esperto
L'avatar di Gummo
 

Lo sospettavo vivamente, già leggendo la logica metafisica dietro la tua critica al comunismo e il post dove parli della Bielorussia. Ti avevo inquadrato nell'alveo della destra spiritualista / evoliana, non ci sono andato troppo lontano.
Beh tanto di cappello, fra tutte le ideologie é una di quelle che disprezzo di più però richiede schiena dritta, resilienza mentale e un buon hummus culturale. Rispetto al rozzo fascio-leghismo ha una sua dignità. Andresti d'accordo con utenti tipo ESPROC. Io per ora evito di contestarti nel merito, pardon, perché so già che finiremmo per farci bannare entrambi.
Vecchio 29-08-2020, 17:36   #1917
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@Tsuchinoko la tua visione del comunismo è caricaturale, e per dirlo per uno che si ritiene di destra o quantomeno liberale è tutto dire...
Vecchio 29-08-2020, 17:45   #1918
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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
@Tsuchinoko la tua visione del comunismo è caricaturale, e per dirlo per uno che si ritiene di destra o quantomeno liberale è tutto dire...
Temo che anche la sua visione della vita su un forum sia caricaturale, è già partito a insultare un utente dicendogli che ha un QI basso... Si beccherà un ban molto presto e ammetto che mi dispiace perché a me piace confrontarmi con chi la pensa a 360° al mio opposto e dimostra una certa intelligenza.
Vecchio 29-08-2020, 17:46   #1919
Esperto
 

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Originariamente inviata da tersite Visualizza il messaggio
@Tsuchinoko la tua visione del comunismo è caricaturale, e per dirlo per uno che si ritiene di destra o quantomeno liberale è tutto dire...
Sul fatto che non sia mai stato applicato un vero comunismo (non in Stati di dimensioni e strutture sociali paragonabili a quelle moderne) però per me ha ragione.
Vecchio 29-08-2020, 17:50   #1920
Esperto
L'avatar di Gummo
 

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Originariamente inviata da Winston_Smith Visualizza il messaggio
Sul fatto che non sia mai stato applicato un vero comunismo (non in Stati di dimensioni e strutture sociali paragonabili a quelle moderne) però per me ha ragione.
Lo vedi che sei un idealista!
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