Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
Ho una sensazione particolare che vorrei condividere con voi per sapere se ci sono altri che hanno la stessa sensazione o schema mentale..
Qualsiasi azione io faccia, qualsiasi cosa io dica qualsiasi pensiero io abbia in ogni caso sarà sempre col fino di dimostrare qualcosa a qualcuno..E IO INVECE? Un po' come fare di tutto per essere apprezzato da tutti meno che da me stesso..È una cosa un po' surreale però è così.. Un po' come essere responsabile della pace nel mondo,e quindi dimostrare a tutti che io non metto i bastoni tra le ruote. Questa sensazione di dover essere giudicati per forza mi genera molta angoscia e mi crea un blocco.. Probabilmente perché anche io giudico gli altri.. Creando un maledetto circolo vizioso.. Sono molto introverso e non riesco ad avere dei maledetti rapporti interpersonali!! |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
uguale.
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Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
E' così per tanti. Tante volte non è nemmeno per causa nostra, magari da bambino hai avuto tante di quelle occasioni in cui sei uscito dal tuo seminato e i genitori, gli insegnanti, chi stava intorno a te ti diceva "mi meraviglio molto di te, non mi aspettavo un simile comportamento da te". E quindi nasce il blocco: prima di fare qualunque cosa, sai che gli altri si aspettano molto da te, e che se farai appena un po' meno saranno molto delusi. Io ero il primo della classe... e quando all'università il mio rendimento calò appena un pochetto, e tanti cominciarono a dire "ma hai visto, non era mica così bravo come si credeva" sono caduto in un male di vivere da cui non sono mai completamente uscito.
Secondo me se ne esce... riprendendo il contatto con la realtà, arrivando a capire che nessuno di noi è così importante per gli altri, e che le persone insostituibili affollano i cimiteri, eppure il mondo è andato avanti anche senza di loro. Ma per chi si sente sempre al centro dell'attenzione arrivare a pensare cose del genere è dura. |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Infatti non so più chi sono e cosa voglio realmente:miodio:. |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Per me lo stesso: sempre stato parecchio educato, timido, e avendo a che fare con degli idioti di prim'ordine mi comparavano e si aspettavano chissà cosa, non potevo sgarrare altrimenti i "non me lo aspettavo da te!" e i "ti sei svegliato!" erano assicurati. È anche da questo che me ne voglio scappare. Adesso prendo e vado a scippare qualche vecchietta al cimitero, così voglio vedere se li smentisco tutti:sisi:. |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Voglio condividere con voi una mia esperienza che mi ha colpito: Per la laurea specialistica ho scritto i ringraziamenti con diverse frasi fatte e alcune forse un po' più sentite.. (ci tengo a specificare che la gioia provata alla laurea è stata pari alla gioia che si prova a sentire le unghie strisciare sulla lavagna..) Prima di rilevare la tesi mio padre che legge i ringraziamenti mi "consiglia" edi dedicare la tesi a mio nonno(suo suocero) che era morto da non molto tempo..Nonno a cui ho comunque voluto bene e sempre stimato.. Mi sembrava una cosa carina o forse è meglio dire "giusta" da fare.. Le riflessioni che ho fatto sono le seguenti: 1-per quale motivo non ho qualcuno che dico IO a cui dedicare i ringraziamenti..Del tipo mio padre mi dice perché non la dedichi al nonno e io rispondo a pa non rompere le palle so io a chi dedicarla. 2-penso che mio padre abbia gongolano di questa cosa nei confronti di tutti..Guardate che figlio che ho che nei ringraziamenti mette il nonno..Questo aspetto mi indispettisce.. Per non parlare di mia madre.. In fin dei conti sono due brave persone e non mi hanno veramente mai mancare nulla..Ma questa situazione mi pesa.. 3- a che punto della mia vita mi sono perso,sto andando avanti per cercare di non buttare tutto quello che ho fatto oppure sto andando sulla mia strade anche se a fatica..?! Sono veramente molto confuso.. |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
@ ilsaggio,
per come lo descrivi, il tuo disagio ha un nome e un cognome: si chiama ansia da prestazione. E' una condizione che rende difficoltose attività a volte neanche importanti o impegnative. Il senso della prestazione dipende da un livello che si vuole sempre alto, se non eccellente. Si può esigere da sé stessi una relazione impeccabile, ma anche la cottura al punto giusto del tuorlo in un uovo al tegame. Il fatto di sentire troppo la prova, fa immaginare che anche gli altri siano esigenti, rispetto a noi. Ma questo ha senso solo in alcuni casi: un campione sportivo è realmente ad altissimi livelli e il suo pubblico realmente si aspetta da lui prestazioni straordinarie. Giocare bene non basta. Invece a noi lavorare bene, basta. |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
Bhe quando parli di ansia da prestazione penso che ci prendi in pieno..Ho avuto una relazione di 6 anni in cui ho avuto problemi sessuali che si possono ricondurre a quest'ansia...
Poi ho capito che anche in ambito sessuale ho rinunciato a miei bisogni, soddisfacendo quelli della mia ex. arrivando al punto di non riconoscermi più.. Ora mi ritrovo con una laurea in ingegneria che mi pesa..Forse proprio perché mi sembra di non poter sbagliare.. |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Questo sopratutto per la necessità di sentirsi approvati dagli altri e da una forte paura delle critiche altrui. Il perfezionismo è un serio problema perché: - ti porta ad essere innaturale con gli altri - ti fa sentire costantemente sotto pressione (da cui l'ansia) - ti fa sentire una merda quando commetti anche un minimo errore |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Da un punto di vista funzionale, ti posso dire di più, per quanto riguarda l'università. Si tratta di capire per tempo quando ci mettiamo "in gara" e interromperla. Io sono architetto: questi sono i miei segnali noti: Quando disegno o scrivo, sento gradatamente uno sforzo sempre maggiore, la mia scrittura/grafica si allunga, diventa prolissa, ripetitiva; correggo in continuazione quello che faccio, mi fisso sui particolari, faccio continue aggiinte. Tutto questo, come dici anche tu, lo faccio, non perché per me l'altro sia un semplice beneficiario, ma un giudice severo. Quando vedo che il mio lavoro sta diventando come pestare acqua nel mortaio, interrompono subito. Di solito esco proprio. Mi deconcentro. Lascio evaporare le 100 idee che mi frullano per la testa. Poi riprendo solo quando mi viene agevole. Perché deve essere così: l'ansia da performance fa fare un sacco di lavoro inutile e faticoso. |
Ti comprendo... io non riesco a fare un sacco di cose perché temo il giudizio (quando magari nessuno mi sta guardando, in realtà)...
che schifo. Se penso a tutto quello che mi sono persa nella vita per paura di essere derisa mi sento male. |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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È stata una cosa che ha fortemente condizionato alcune mie decisioni e l'unico motivo per cui ho raggiunto a fatica alcuni piccoli traguardi (i primi impieghi lavorativi, la scelta delle scuole superiori, la patente, il diploma), completamente trascinata dalle aspettative altrui.
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Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
Purtroppo per chi soffre di questo problema è realmente difficile scrollarselo di dosso e questo determina la fs all80% ...il timore del giudizio altrui sempre presente, assimilato a livello inconscio, pure se ci ragioni sei lucido comunque c'è e ti condiziona in qualunque cosa tu faccia. C'è sempre un qualcuno a cui rendere conto, mi sono convinta che abbiano gicoato un ruolo decisivo i rapporti con la famiglia di origine, l' influenza delle critiche dei genitori, un certo tipo di educazione rigida con un atteggiamento di critica non solo,verso noi come figli ma nella visione del mondo una critica verso gli altri che porta a pensare che tu che fai parte del contesto debba essere e dare sempre il massimo non deludere mai le aspettative... , quando si è piccoli si è più ricettivi se sottoposti a questi giudizi si è molto più ricettivi su tutto... Si apprende tutto più facilmente, il linguaggio, le lingue straniere, la musica, così si ricevono e si imprimono moltissimi condizionamenti che poi riaffiorano come la paura del giudizio ...
Chi non ha subito da piccolo un rimprovero da parte di un genitore, parente vicino, critica, apprezzamento ..ecc. che oggi ancora si ricorda? Chissà quanti altri ce ne sono che magari non ricordiamo a pensarci ma che hanno profondamente inciso a livello della nostra psiche, tanto che oggi temiamo ancora "quelle parole" di giudizio, bisognerebbe resettarsi del tutto cosa che non avviene solo a un livello conscio non è possibile. A volte non avete la sensazione di un vostro genitore vi parli ancora nella mente, suggerendovi comportamenti, come avreste potuto o dovuto fare una data cosa ..? Questo nel tempo è divenuto parte integrante del nostro modo di pensare proprio perche in quella fase dell'età si era molto più ricettivi come delle spugne...chi ha avuto genitori più esigenti e più critici, o apprensivi, forse risentirà di più di questi condizionamenti che attengono al timore del giudizio. |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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In questo stato , si è facili alla vergogna; ma anche inclini a temere di dispiacere o di nuocere. Io non so come se ne venga fuori. Ma so che è possibile, a patto di rifletterci con animo sereno. La posta in gioco è alta e direi che vale la pena ragionare. |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
Uguale. Io quando faccio qualcosa di giusto o di sbagliato penso a cosa potrebbe pensare di me il mio ex capo (quell'unico tirocinio che ho fatto oltre un anno fa). E la cosa più che provocarmi ansia mi irrita terribilmente.
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Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
Però mi chiedo: queste aspettative esistono o non esistono? Sono soltanto sensazioni... O no?
Se io volessi frequentare una qualsiasi persona che mi interessa frequentare poi capita che questa persona delle aspettative nei miei confronti e di quel che dovrei fare o non fare ce le ha davvero. Per questo io poi non riesco mai a capire bene come se ne esce. Se non soddisfi certe aspettative, diverse altre persone si allontanano davvero. Ti vien detto da una serie di persone, secondo me piuttosto superficiali nell'analizzare quel che accade davvero, che tu vai benissimo così come sei e che il problema in sostanza è che non ti accetti... Ma mica poi le persone intorno, che si dovrebbero e vorrebbero frequentare, ne sono così convinte di questa cosa qua, poi in concreto queste persone ti chiedono di fare un mucchio di cose, e se non le fai, o non le fai abbastanza bene, queste persone poi si allontanano. Nelle relazioni sentimentali per caso non è così? Nelle relazioni di amicizia non succede lo stesso? Ti dicono tutti che non devi dimostrare niente a nessuno e che questi pensieri sono tutti campati in aria, certo se non vuoi ottenere assolutamente niente da alcuna persona, niente c'è da dimostrare, mi sembra piuttosto logica la cosa, ma se tu volessi ottenere qualcosa da qualcuno e instaurare certi tipi di relazioni poi le cose si complicano e bisogna mettersi a dimostrare un mucchio di cose, e per davvero. Bisogna dimostrare al tizio che deve assumerci che siamo abili, a chi ci esamina che conosciamo certi argomenti, ad una certa donna che la amiamo davvero facendo una serie di cose... E così via... Certo, se non si vuol essere assunti, non si desidera superare un esame, non essere amati da nessuno, non c'è nulla da dimostrare, mi sembra ovvio, ma nel malaugurato caso si desiderasse avere una vita decente, poi di cose da dimostrare ce ne saranno un mucchio, e bisogna dimostrarle veramente, non si tratta di sensazioni, ci sono una serie di richieste sociali reali, e quando non vengono soddisfatte queste richieste si viene esclusi realmente da certi giochi, non è stata la nostra mente di certo a creare questi ingranaggi e tutto questo meccanismo. Ti vien detto che il mondo ti ama così come sei e non ti chiede nulla, quando però poi hai davanti agli occhi di continuo qualcosa di ben diverso, che l'amore devi pagarlo e guadagnarlo a suon di dimostrazioni di questo tipo (non puoi essere così se vuoi A, devi essere colà per ottenerlo), capisci che il discorso veramente assurdo è quello che vuol negare queste cose qua. Se dagli altri non desideri avere assolutamente nulla, nulla c'è da dimostrare, perché non si deve instaurare alcun tipo di relazione, mi sembra ovvio... Chi ti chiederebbe di far qualcosa se non conosci e non vuoi frequentare nessuno? Credo che in uno stato di isolamento sociale non ci sarebbe alcun tipo di richiesta, chi ha la sensazione che qualcuno gli chieda qualcosa quando sta da solo, è matto davvero, ma nel momento in cui lo si vuol superare questo stato di isolamento bisogna notare che le richieste della soddisfazione di certi bisogni da parte degli altri ci sono davvero (e spesso sono vincolanti... O vengono soddisfatte o si sfascia il tipo di relazione instaurata) e non stanno nella mente di una persona che non capisce più un cavolo. Per questo io soluzioni non ne possiedo. Nel malaugurato caso in cui si desideri frequentare certe persone può capitare abbastanza spesso che queste si aspettino certe cose. Anche soltanto rispettare le regole di un forum rappresenta un tipo di richiesta sociale che se non viene rispettata implica una forma di isolamento forzato. Non mi interessa discutere la correttezza o meno delle regole adesso, ma il solo fatto che esistano certe regole implica che bisogna comunque dimostrare di esser capaci di rispettarle per frequentare ed interagire con certe persone. Se non si ha nessuna voglia di frequentare questo forum non si porrebbe alcun problema, ma nel momento in cui si avesse voglia di frequentarlo poi risulterebbe vero che esistono certe richieste e non è vero che è il singolo che chiede a se stesso queste cose qua, si tratta di un vincolo esterno e non di sensazioni. Non è che se sparisce la sensazione di dover rispettare certe regole per frequentare questo forum poi per magia una persona si libera dalle persone che amministrano il forum. Se non rispetta le regole e viene scoperta, viene buttata fuori comunque (che ce l'abbia o meno la sensazione di dover rispettare le regole). |
Re: Sensazione di dover sempre dimostrare qualcosa
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Se si sentono pressati da una serie di richieste sociali come "Condicio sine qua non" per ottenere una serie di altre cose che a loro mancano è così vero che hanno stravolto la realtà con cui hanno a che fare e si inventano richieste e cose da dimostrare che proprio nessun altro chiede? :nonso: Se nessuno dovesse sforzarsi di adattarsi a certe richieste per ottenere un reddito, una donna, e persone da frequentare... Si risolverebbe ogni problema. Per me ci sono proprio difficoltà di adattamento relative a queste richieste, non è così vero che le richieste sociali non ci sono (per ottenere certe cose ovviamente) e la maggior parte delle persone se le inventa per masochismo. Comunque cosa è dovuto e cosa no è qualcosa di soggettivo a monte, poi in concreto socialmente si negozia quel che dobbiamo fare o non fare per ottenere altro (ma 'sta lotta non è detto che la si vinca), non è qualcosa di oggettivo. Faccio un esempio: io posso dar valore 100 ad un oggetto che possiedo, ma se volessi venderlo a questo valore devo convincere anche gli altri a dargli lo stesso valore. Qua in un modo o nell'altro si incista la necessità di dimostrare che questo oggetto ha questo valore qualora non venga riconosciuto già questo valore ed io desideri vendere questo oggetto a questo prezzo e non ad un prezzo minore. Se venisse già riconosciuto questo valore io l'oggetto lo venderei e sarei felice, non mi farei di certo tante paranoie. Il valore che viene dato ad un oggetto dal mercato dipende in minima parte dal valore che gli attribuisco io. La stessa cosa vale con noi stessi come persone. Per me stesso io posso esser tutto, per tutti gli altri niente. Le due cose non sono collegate direttamente. Secondo me la conflittualità tra richieste sociali e quel che siamo disposti o che riusciamo a fare per ottenere certe altre cose, è reale, non così immaginaria e campata in aria come sostengono tanti psicologi che semplificano tutto. Questi problemi per me più che psicologici sono sociologici, bisogna guardare le cose dall'alto e nell'insieme per capirci davvero qualcosa. |
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